> FocusUnimore > numero 7 – settembre 2020
In occasione dell’avvio del nuovo anno accademico, rivolgiamo all’intera comunità Unimore, studenti e studentesse, personale docente, ricercatore e tecnico-amministrativo, i migliori auguri di un proficuo periodo di studio e di lavoro, unitamente ad un sincero benvenuto alle nuove matricole.
Operiamo per un progressivo ripristino delle attività in presenza, nel rispetto della tutela della salute individuale e collettiva, sfruttando nel contempo al meglio le possibilità offerte dagli strumenti telematici.
Sarà un anno di transizione, che non ci impedirà di tendere insieme a migliorare qualità, trasparenza ed efficienza del nostro Ateneo nei grandi ambiti della didattica, della ricerca e dell’interazione con il territorio.
Questo nuovo numero di Focus Unimore mette al centro dell’attenzione Modena Smart Life, il Festival, alla sua quarta edizione, che richiama ogni anno esperti ed esperte di innovazione e cultura digitale, invitati a discutere dei molteplici effetti della trasformazione digitale sull’economia e sulle città, e di come questa trasformazione entri nel nostro vissuto quotidiano andando a decostruire e ricostruire modelli di interazione sociale consolidati.
Tra i soggetti che sostengono l’iniziativa, oltre a Unimore, ci sono Comune di Modena, Fondazione San Carlo, Fondazione di Modena, Fondazione Democenter e Camera di Commercio di Modena, col contributo del Forum della Pubblica Amministrazione e la partecipazione del Laboratorio Aperto di Modena.
Tutte le giornate del programma, dal 21 al 27 settembre, saranno animate da ricercatrici e ricercatori di Unimore, che porteranno all’attenzione del pubblico i propri studi e le proprie esperienze relative al tema di fondo scelto per l’edizione di quest’anno del Festival: “Network, vivere connessi”.
Negli ultimi due decenni il paradigma della “rete” è diventato sempre più influente su numerosi terreni della ricerca scientifica, della produzione industriale e della vita individuale e sociale: la rete è diventata il modello principale della comunicazione sociale, politica ed economica. Educazione, cultura, informazione, impresa, lavoro, relazioni: ogni ambito della vita personale e sociale ha subito profonde trasformazioni.
Su questo sfondo, l’irrompere della contingenza pandemica ha accentuato – se possibile – la rilevanza di queste tematiche, portando le reti, e le tecnologie digitali in grado di attivarle ed estenderle, ancora di più al centro delle riflessioni di molteplici discipline: sia di quelle a matrice tecnologico-scientifica, dove temi quali quelli della relazione tra Intelligenza Artificiale e decisioni collettive o quelli della sicurezza dei dati e della loro configurazione per garantire la privacy, stanno reindirizzando significativamente gli interessi di ricerca e mobilitando ingenti risorse pubbliche e private, sia nell’ambito delle scienze sociali e delle humanities, dove è crescente l’attenzione su temi quali l’adozione delle tecnologie in contesti economici e sociali, o la funzione delle tecnologie di rete come acceleratore o inibitore di dinamiche sociali. Si pensi, ad esempio, alle implicazioni dello smart working e del lavoro a distanza, in tutte le sue varianti, sui nostri modelli di vita e di lavoro. O alla rivoluzione che il Covid-19 ha imposto alla didattica scolastica e universitaria, alle riflessioni che sta accendendo sulle forme di insegnamento in contesti di interazione con gli studenti in presenza e a distanza, , a come l’assenza di una relazione fisica tra docente e discente stia facendo vacillare alcuni capisaldi dei modelli pedagogici tradizionali mostrando, al contempo, anche le implicazioni di questi processi in termini di socializzazione.
All’interno di questo numero, lettori e lettrici avranno la possibilità di ripercorrere le tracce delle riflessioni di molti ricercatori e ricercatrici del nostro Ateneo su alcuni di questi punti: dalle nuove frontiere delle tecnologie per la connessione ubiqua e sicura, ai molti nuovi mondi di senso che le reti digitali stanno dischiudendo, nella istruzione, nella cultura, nelle imprese e nel lavoro, come nelle sfere sociali e istituzionali, a cominciare dalla pubblica amministrazione.
L’intensa partecipazione di Unimore alle iniziative di Modena Smart Life è l’espressione di quella attenzione continua che il nostro ateneo si sta sforzando di riservare con assiduità ai territori in cui è insediato. Si collega bene, in questo senso, al nuovo Patto per Modena Città Universitaria, che verrà siglato a brevissimo tra Unimore e Comune di Modena, e che è il frutto di un percorso condiviso per supportare le interazioni tra istituzioni accademiche, istituzioni pubbliche e società, con lo scopo di coinvolgere in modo efficace la cittadinanza nei processi di produzione e diffusione di conoscenza e di migliorare la qualità di vita degli studenti in contesti urbani segnati da profondi cambiamenti.
Più in generale, il coinvolgimento qualificato di studiosi e studiose Unimore operanti nelle sedi dipartimentali di Reggio Emilia dimostra che l’Ateneo, nell’interazione col territorio, va oltre i limiti convenzionali segnati dagli steccati provinciali e si propone in modo unitario nella relazione coi territori di riferimento. Entro questo disegno si colloca pienamente anche la sede di Mantova. Anche in questo caso il dialogo col tessuto economico locale sta dando i suoi primi frutti, come testimoniato da un progetto innovativo nel campo della co-progettazione di percorsi di formazione avanzata che vede impegnata Unimore assieme all’azienda Belleli Energy CPE e alla Fondazione UniverMantova.
Prof. Carlo Adolfo Porro
Rettore Unimore