> FocusUnimore > numero 13 – marzo 2021
L’eguaglianza di genere è una delle priorità dello Spazio Europeo della Ricerca (EC, 2012), e per raggiungere questo obiettivo la Commissione Europea invita gli enti di ricerca a realizzare cambiamenti istituzionali in materia di gestione delle risorse umane, finanziamenti, processi decisionali e programmi di ricerca attraverso i piani di equità di genere (Gender Equality Plans) destinati a effettuare valutazioni di impatto/audit delle procedure e delle pratiche per individuare eventuali pregiudizi di genere; attuare strategie innovative per correggere eventuali pregiudizi; fissare obiettivi e verificare i progressi compiuti mediante degli indicatori. Piani adesso richiesti per accedere ai finanziamenti, una volta che il progetto sia approvato, nell’ambito dei bandi ERC Starting and Consolidator Grant, il primo work programme approvato nell’ambito del 2021-2027 European Union Framework Programme for Research and Innovation, Horizon Europe.
Pur essendoci stati passi avanti nel raggiungimento dell’obiettivo, la parità di genere nella ricerca è ancora lontana come ci ricordano i dati del rapporto “She Figures” (EC, 2019).
Si riporta quanto affermato nell’introduzione al rapporto da Carlos Moedas European Commissioner for Research, Science and Innovation:
“Gender equality is not only a matter of concern for women; it must matter to all of us. If we want to take scientific excellence to the next level; if we want to deliver science-based solutions to the many urgent and pressing global challenges, we need all talents in play. There is still a long and bumpy road ahead of us but every single step we take is worth it. We can shatter the glass ceiling, we can fix the system that keep women from developing their talents fully. I therefore invite you all to act as ambassadors of change to close the gender gap. Together, we will succeed.” (EC, 2019).
Qui di seguito verranno illustrati quali passi avanti sono stati fatti in questo ultimo anno verso il raggiungimento di questo obiettivo in Unimore e quale sia la visione che si vuole condividere.
In primo luogo occorre conoscere il contesto e quindi costruire, facendosi in questo guidare dalla ricerca e dalle indicazioni che provengono dalla Direzione Ricerca e Innovazione della Commissione Europea, dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) e dalla Conferenza degli Organismi di Parità delle Università Italiane (da qui in poi Conferenza) un sistema di indicatori volto non solo a fotografare la situazione attuale ma anche a comprendere le criticità e i fattori sui quali agire per costruire il cambiamento.
A queste indicazioni si accompagna l’opportunità di condividere metodologie e strumenti con la comunità scientifica attraverso la partecipazione a commissioni dedicate all’interno della CRUI e della Conferenza, e grazie al progetto Europeo Horizon 2020 Leading Towards Sustainable Gender Equality Plans in Research Institutions che Unimore coordina supportando sei centri di ricerca e università nel disegno e nell’implementazione di Gender Equality Plans e attraverso il confronto con i Sister Projects, progetti finanziati dalla Commissione Europea con i quali si condivide l’obiettivo dell’eguaglianza di genere nella ricerca.
In questo numero di Focus Unimore sono presentati alcuni primi indicatori di contesto, altri verranno proposti nei prossimi mesi e continuamente aggiornati per raggiungere una visione dinamica sull’eguaglianza di genere in Unimore.
La base conoscitiva per disegnare politiche interne e cambiamenti organizzativi al fine di migliorare il benessere lavorativo in Unimore sarà arricchita anche dall’elaborazione, con il gruppo di lavoro interdisciplinare istituito presso la Conferenza, dei dati dell’indagine rivolta al personale docente e tecnico amministrativo.
La costruzione del sistema di indicatori avviene in Unimore con il coinvolgimento di un gruppo di lavoro che si avvale di esperti ed esperte in più discipline e delle Direzioni Operative dell’Ateneo che sono presenti all’interno del Comitato Tecnico Operativo istituito nel 2020 attivando il processo del Bilancio di genere.
Il Bilancio di genere non è un bilancio separato per uomini e donne. Il bilancio di genere è un processo nel corso del quale si analizza il contesto dal punto di vista dell’eguaglianza di genere e si analizzano spese e entrate essendo consapevoli del diverso impatto che hanno per donne e uomini.
Il bilancio di genere è uno strumento per monitorare l’equità e promuoverne il miglioramento e assicura una maggiore efficienza verificando la coerenza con gli obiettivi dichiarati o con gli obiettivi di policy più generali di Unimore.
Il Bilancio di genereè una leva per porre in essere un cambiamento strutturale verso una maggiore eguaglianza di genereche rientra nella Programmazione strategica di Ateneofra le azioni previstedal Piano per l’Eguaglianza di Genere. Programmazione strategica che assume l’impegno al raggiungimento delle pari opportunità e al contrasto a ogni forma di discriminazione promuovendo azioni che comprendono anche un continuo monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi di pari opportunità nell’Ateneo e azioni volte a sedimentare la cultura dell’equità di genere, della valorizzazione delle differenze e del contrasto ad ogni forma di discriminazione.
Queste strategie comprendono anche azioni per il raggiungimento dell’equilibrio tra i generi negli eventi scientifici e, all’interno delle “Linee guida per la comunicazione di Unimore” (https://www.unimore.it/comunicazione/docs/LineeGuidaComunicazioneAteneo.pdf), l’impegno nell’utilizzo di un linguaggio sempre rispettoso delle differenze, prevenendo ogni eventuale uso discriminatorio.
L’impegno per il raggiungimento delle pari opportunità in Unimore si svolge in collaborazione con la Presidente e le/i componenti del Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni e si avvale del confronto con la rete dei e delle Referenti per le pari opportunità presenti all’interno dei Dipartimenti, con i delegati e le delegate del Rettore e con le Direzioni dell’Ateneo coinvolte su progetti specifici e con le associazioni, fra queste MoReGay con riguardo a obiettivi di inclusione delle persone LGBTQI+ e il contrasto all’omotransnegatività.
L’attenzione all’inclusione e il contrasto alle discriminazioni, oltre a essere presente in diversi progetti di ricerca in Unimore, caratterizza l’operato dell’Ateneo anche attraverso la collaborazione con diversi enti. Ne sono testimonianza l’adesione a reti di istituzioni e associazioni come il Tavolo interistituzionale per il contrasto all’omotransnegatività e per l’inclusione delle persone LGBT+ coordinato dal Comune di Reggio Emilia, il Tavolo delle associazioni femminili coordinato dall’Assessorato Pari Opportunità del Comune di Modena, il Tavolo interistituzionale per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione e al contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne in provincia di Modena coordinato dalla Prefettura, la Commissione Pari Opportunità del C.U.P. – Comitato unitario delle Professioni intellettuali degli Ordini e Collegi professionale della Provincia di Modena e il Coordinamento Diritti Umani del Comune di Reggio Emilia.
Unimore ha aderito anche al Manifesto dell’Università inclusiva che favorisce l’accesso dei rifugiati all’istruzione universitaria e alla ricerca, e promuove l’integrazione sociale e la partecipazione attiva alla vita accademica. Una prima importante azione in questo senso è la partecipazione di Unimore al progetto “Corridoi Universitari per Studenti Rifugiati – Unicore 3.0” promosso dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) che consentirà di accogliere una studentessa o uno studente rifugiato che parteciperà alla selezione per accesso al corso di laurea magistrale in International Management e che ha già consentito di formare una rete di partner locali che affiancheranno Unimore in questa importante esperienza di inclusione. Una sfida quindi che richiede ricerca, ascolto, valutazione e lavoro di squadra.