FocusUnimore > numero 30 – ottobre/novembre 2022

Ѐ il 1998 l’anno in cui l’Università di Modena assume la denominazione di Università di Modena e Reggio Emilia.

Si tratta dell’anno in cui viene firmato l’atto che sancisce la configurazione dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia come un’Università articolata a “rete di sedi”, articolazione inedita per il nostro Paese in quel periodo, ispirata a modelli internazionali e che ha rappresentato indubbiamente un’innovazione.

Da quel momento anche Reggio Emilia diventa una città universitaria.

L’ipotesi di uno sviluppo universitario nella città, tuttavia, è databile ben prima del 1998 e la storia della sua gestazione non è lineare. L’idea che Reggio Emilia possa diventare città universitaria risale alla fine degli anni Sessanta del Novecento. Si tratta, però, di poco più di una suggestione che dura solo qualche anno e l’idea viene accantonata. Nel frattempo, l’Università di Bologna acquista Villa Levi, edificio di origine seicentesca nei dintorni della città di Reggio Emilia, e la destina, a partire dall’inizio degli anni Settanta, a sede del Corso di Scienze della Produzione Animale della Facoltà di Agraria. Per anni, fino alla fine dell’ultimo decennio del secolo scorso, quel corso universitario dell’Università di Bologna avrebbe rappresentato l’unica traccia della presenza accademica sul territorio reggiano.

Con gli anni Novanta riprende vigore l’idea di portare l’università a Reggio Emilia. Nasce l’Associazione “Reggio città degli studi” con l’obiettivo di favorire le condizioni e i contatti affinché Reggio Emilia diventi città universitaria. Si tessono relazioni con l’Università di Bologna e a metà degli anni Novanta l’ateneo felsineo attiva sul territorio reggiano un corso di Ingegneria la cui gestione è in capo alla stessa associazione “Reggio città degli studi”.

Qualche anno dopo il Rettore dell’Università di Modena Carlo Cipolli avanza l’idea dell’Ateneo articolato a “rete di sedi” da estendere a Reggio Emilia. Il Comune e la Provincia di Reggio Emilia accolgono la proposta e, insieme a “Reggio città degli studi” e ad altre realtà del territorio, iniziano a costruire le condizioni per accogliere l’Università di Modena e (a questo punto) Reggio Emilia: di qui la genesi di “Unimore”.

I primi corsi Unimore istituiti a Reggio Emilia sono cinque.

La neo-istituita Facoltà di Ingegneria-sede di RE che dà vita ad Ingegneria Gestionale, un corso innovativo nel panorama italiano. La Facoltà ha sede provvisoria presso una parte della ex Caserma Zucchi, mentre il corso di Scienze della formazione primaria (inizialmente a doppia partecipazione Unimore e Unibo) e il corso di Agraria trovano sede provvisoria negli edifici di via Kennedy, nella cintura urbana della città. Agraria diventa nel 1999 la seconda Facoltà di Reggio Emilia.

Un ulteriore importante sviluppo avviene nel 2001/2002, quando è istituita la Facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’Economia con sede al cosiddetto “Tondo”, un altro edificio situato nella cintura urbana di Reggio Emilia che offre una soluzione immediata e temporanea. Questa Facoltà si sviluppa a partire dal corso di laurea in Scienze della Comunicazione già presente dall’avvio di Unimore.

Il confronto tra l’Ateneo, il Comune e la Provincia di Reggio Emilia ha nel frattempo portato all’individuazione di sedi più adeguate per ospitare Corsi e Facoltà di Unimore.

Il Comune di Reggio Emilia mette a disposizione dell’Università la Caserma Zucchi (oggi Palazzo Dossetti) e i Chiostri di San Pietro, acquisiti qualche anno prima dall’Agenzia del Demanio, e si impegna a ristrutturarli.

La Caserma Zucchi nel 2005 diventerà la sede della Facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’Economia e della Facoltà di Scienze della Formazione (quarta Facoltà reggiana, a partire dal 2004/2005), mentre i Chiostri di San Pietro saranno destinati ad un uso diverso rispetto a quello che era stato ipotizzato inizialmente.

La Provincia di Reggio Emilia, negli stessi anni acquisisce dall’AUSL il Campus San Lazzaro dove sono collocati i padiglioni che un tempo ospitavano l’ospedale psichiatrico della città e stanzia fondi per la sua ristrutturazione. Dal 2006 al Campus San Lazzaro troveranno sede la Facoltà di Ingegneria, la Facoltà di Agraria e i sei corsi di laurea delle professioni sanitarie con sede a Reggio Emilia della Facoltà di Medicina.

Sono questi gli anni in cui avviene il definitivo passaggio di consegne tra “Reggio città degli Studi”, considerando esaurita la sua funzione di supporto e accelerazione all’espansione dell’Università nella città, e l’Ateneo di Modena e Reggio Emilia.

La legge n. 240 del 2010, la cosiddetta “riforma Gelmini”, ha poi dato vita ad un’articolazione degli Atenei in Dipartimenti e Reggio Emilia è diventata sede di tre dipartimenti (Dipartimento di Educazione e Scienze Umane, Dipartimento di Comunicazione ed Economia e Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria), mentre la Facoltà di Agraria andrà a costituire la sezione reggiana del Dipartimento di Scienze della Vita e i Corsi di Laurea di area sanitaria afferiscono ai Dipartimenti della Facoltà medica.

Nel frattempo, entra a pieno regime la Biblioteca interdipartimentale di Viale Allegri, sono create diverse sedi destinate agli alloggi studenteschi che porteranno ad offrire un centinaio di appartamenti e oltre 300 posti letto (gestiti dall’Ente Regionale per il diritto allo studio universitario ERGO e dall’azienda comunale per la gestione dell’edilizia residenziale) e le attività di Unimore cominciano ad essere ospitate in diversi luoghi della città: dai Musei civici di Reggio Emilia ai Chiostri di San Pietro, fino all’Ex Locatelli, l’edificio in cui ha sede Reggio Children S.r.l. e la Fondazione Reggio Children.

Nel corso degli anni il numero di immatricolazioni ai Corsi di Laurea reggiani di Unimore cresce costantemente fino ad arrivare a contare oggi oltre 10.000 studenti e studentesse.

Con una Università a Reggio Emilia in piena espansione è stato necessario trovare altri spazi da adibire all’attività universitaria.

Nel 2019, sulla base di un’intesa raggiunta tra Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla, Comune di Reggio Emilia e Unimore, prende il via la ristrutturazione dell’edificio del seminario destinato ad essere il terzo polo reggiano di Unimore dopo Palazzo Dossetti (ex Caserma Zucchi) e il Campus San Lazzaro; due anni dopo  tale polo diventerà la sede del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane.

Nello stesso periodo prende avvio il progetto del quarto polo universitario reggiano, presso le ex Officine Meccaniche Reggiane (a cui è stato dedicato un contributo in un precedente numero di FocusUnimore: https://www.focus.unimore.it/unimore-sempre-piu-integrata-nel-tessuto-urbano-di-reggio-emilia/) e la conseguente ristrutturazione di un edificio adiacente al Tecnopolo che sarà destinato ad ospitare non solo Corsi di Laurea già esistenti, ma anche nuovi Corsi di Laurea sul tema delle nuove tecnologie digitali.

Attualmente altri Corsi di Laurea sono in via di attivazione e sono nati corsi di alta specializzazione che aumentano l’offerta didattica e attraggono nuovi studenti.

L’Università a Reggio Emilia compie 25 anni, un lasso di tempo breve per un’istituzione  la cui storia si misura spesso in secoli, ma in cui è certamente già possibile constatare con soddisfazione il percorso fatto fino ad ora e i presupposti gettati per il suo ulteriore consolidamento e sviluppo.

25 anni di Università a Reggio Emilia