> FocusUnimore > numero 31- dicembre 2022
The project ‘Case studies of Automation in Services’ of Unimore, Sant’Anna, and UNIBA for the Joint Research Centre of the European Commission
On 29 November, the results of the multi-year research project ‘Case studies of Automation in Services’ were presented. The project was realised on behalf of the Joint Research Centre of the European Commission and carried out by a consortium of researchers from the Department of Communication and Economics of the University of Modena and Reggio Emilia (in particular Prof. Matteo Rinaldini and Eleonora Costantini), the University of Bari Aldo Moro and the Institute of Economics of the Scuola Superiore Sant’Anna. The research project aims to explore the technological complexity behind automation and in particular the impacts on organisation, work quality and employment. Through a multiple case studies methodological approach and more than 50 interviews with human resources managers, IT technicians, workers and trade union delegates, the research reconstructed the main changes that have occurred in some major public and private companies that have adopted technological artefacts capable of affecting organisation and working conditions. The analysis of the interviews and the data collected show that so far there is no process of replacement of workers due to the adoption of automation technologies, while reconfigurations of tasks and organisation are more widespread. The research also revealed great heterogeneity in the outcomes of technological change on work organisation due largely to the type of product/service, the technological-organisational capabilities of the company and the type of strategic orientation with respect to technology adoption. These factors seem to largely affect also the drivers and the barriers of technologic adoption.
Il 29 novembre scorso sono stati presentati all’Università degli Studi Aldo Moro di Bari i risultati del progetto pluriennale di ricerca ‘Case studies of Automation in Services’ portato avanti da un consorzio di ricercatrici e ricercatori del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro, dell’Istituto di Economia della Scuola Superiore Sant’Anna e del Dipartimento di Comunicazione ed Economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia (in particolare il Prof. Matteo Rinaldini e la Dott.ssa Eleonora Costantini). Il progetto di ricerca è stato realizzato per conto del Joint Research Center della Commissione Europea e risponde all’esigenza di esplorare la complessità tecnologica che sta alla base dell’automazione, e in particolare, gli impatti su organizzazione, qualità del lavoro e occupazione. La ricerca è stata lunga, articolata e, a tratti, anche molto difficile da portare avanti soprattutto a causa del fatto che gran parte di essa si è svolta durante il periodo di emergenza pandemica e dunque in condizioni di limitate possibilità di spostamento.
Attraverso un approccio metodologico multiple case studies e oltre 50 interviste semi-strutturate a responsabili delle risorse umane, tecnici informatici, lavoratori/lavoratrici e delegati sindacali, la ricerca ha ricostruito i principali cambiamenti verificatisi in alcune importanti aziende pubbliche e private che hanno adottato artefatti tecnologici in grado di incidere sull’organizzazione e sulle condizioni del lavoro. Le attività di servizio e i rispettivi artefatti tecnologici oggetto di studio sono stati: la logistica e l’impiego degli Autonomous Guided Vehicles (AGVs), il pulimento e i robot autonomi per le pulizie degli ambienti industriali, e l’health care e i dispositivi di monitoraggio e di diagnostica in remoto. Le imprese e le relatà coinvolte nel progetto di ricerca sono state: Philip Morris Italia, Poste Italiane, Amazon, Coopservice, Dussmann Service, Nestlè, Azienda Sanitaria Unica Regionale Marche, Humanitas Research Hospital, Arcispedale S. Maria Nuova Reggio Emilia – AUSL RE.
L’analisi delle interviste e i dati raccolti integrati con visite alle aziende, evidenziano che finora non è in atto un processo di sostituzione dei lavoratori e delle lavoratrici dovuto all’adozione di tecnologie di automazione, mentre appaiono più diffuse le riconfigurazioni delle mansioni e dell’organizzazione. Allo stesso tempo la ricerca ha messo in luce una grande eterogeneità negli esiti del cambiamento tecnologico sull’organizzazione del lavoro dovuta in larga parte alla tipologia di prodotto/servizio, alle capacità tecnologico-organizzative dell’impresa e al tipo di orientamento strategico rispetto all’adozione tecnologica. Questi fattori sembrano influenzare largamente anche i driver e gli ostacoli dell’adozione tecnologica.
Nel complesso, l’analisi conferma la complessità di automatizzare fasi di lavoro a ‘basso valore aggiunto’. Come sostiene il prof. Matteo Rinaldini, Project manager del progetto di ricerca, “il lavoro umano rimane fondamentale nella conduzione di attività che richiedono flessibilità e adattabilità e pulire un ambiente o caricare e scaricare un collo (nella terminologia tecnica della logistica “una singola unità di carico”) richiede abilità molto più complesse di quello che intuitivamente ci si potrebbe aspettare”. Inoltre, il carattere relazionale dell’attività lavorativa, che certamente assume un ruolo centrale nell’attività di health care, ma che non può che essere presente anche nelle attività di logistica e di pulimento (come in tutte le altre attività lavorative), rappresenta un altro aspetto importante che limita i processi di sostituzione del lavoro ad opera della tecnologia e che richiede che l’impiego di quest’ultima sia fatto con grande cura. Emerge, tuttavia, un generale scarso coinvolgimento dei lavoratori e delle lavoratrici e delle rispettive rappresentanze sindacali nelle scelte di adozione tecnologica, aspetto che svela la debolezza delle retoriche sul carattere intrinsecamente partecipativo delle nuove tecnologie e che impone, invece, di rivolgere sempre l’attenzione al modo in cui queste sono integrate nello specifico contesto produttivo e più generalmente in quello sociale.
Il rapporto di ricerca è scaricabile gratuitamente alla pagina web: https://publications.jrc.ec.europa.eu/repository/handle/JRC129691