> FocusUnimore > numero 44 – febbraio 2024
Editorial
As we approach International Women’s Rights Day, FocusUnimore provides insights both by sharing analyses and activities carried out within the University on gender equality and by providing information on projects and initiatives also promoted in collaboration with other institutions and associations in the areas where our University is located. The OECD Report “Joining Forces for Gender Equality: What is Holding us Back?” (OECD, 2023) shows that, despite some progress, gender inequalities and obstacles to women’s full participation in most social and economic spheres still persist, the gender gaps observed in education, employment, entrepreneurship and public life lead to missed opportunities for inclusive job creation, growth and innovation, ultimately affecting the prosperity of the entire economy. In this editorial, Prof. Tindara Addabbo, Delegate for Equal Opportunities, explores this topic.
In prossimità della Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne FocusUnimore fornisce spunti di riflessione sia condividendo analisi e attività svolte all’interno dell’Ateneo sulla gender equality sia attraverso la diffusione di informazioni su progetti e iniziative promossi anche in collaborazione con altre istituzioni e associazioni nei territori sede del nostro Ateneo.
A livello internazionale, il Rapporto OCSE “Joining Forces for Gender Equality: What is Holding us Back?” (OECD, 2023) si apre con la constatazione che, pur con qualche progresso, ancora le diseguaglianze di genere e gli ostacoli posti alla piena partecipazione delle donne nella maggior parte delle sfere sociali ed economiche persistono, i divari di genere osservati nell’istruzione, nell’occupazione, nell’imprenditoria e nella vita pubblica portano a perdere opportunità per la creazione di posti di lavoro inclusivi, per la crescita e l’innovazione, incidendo in ultima analisi sulla prosperità dell’intera economia
L’Istituto dell’eguaglianza di genere europeo (EIGE) nell’ultimo Rapporto disponibile sull’eguaglianza di genere fornisce con l’indice di Gender Equality un quadro sullo stato dei paesi europei in termini di eguaglianza di genere in più dimensioni (salute, potere, tempi, conoscenza, lavoro, redditi) (EIGE, 2023). L’indice varia da 1 a 100, la distanza da 100 riassume la distanza di un paese dall’eguaglianza di genere in media rispetto alle dimensioni analizzate. Il valore dell’indice raggiunto dai paesi Europei è 70. L’Italia si trova al tredicesimo posto con un punteggio medio di 68. La dimensione nella quale restiamo dal 2010 all’ultimo posto della classifica dei paesi europei in termini di parità di genere è il lavoro.
Le ultime statistiche disponibili di fonte EUROSTAT in termini di tassi di occupazione confermano per il nostro Paese un gap di genere a svantaggio delle donne più elevato della media europea. Un gap che si riduce sensibilmente per la popolazione in possesso della laurea. Infatti, prendendo a riferimento la popolazione di età compresa fra i 25 e i 54 anni, il gap di genere a svantaggio delle donne scende da 35 punti percentuali in Italia (24 EU-27) per le persone in possesso di un titolo di studio pari o inferiore alla licenza di scuola media inferiore, a 22 punti percentuali (12 EU-27) per chi possiede il diploma di scuola media superiore e a 7 punti percentuali (5,4 EU-27) per chi ha un titolo di studio pari o superiore alla laurea.
La percentuale di laureati e laureate, come noto, in Italia tuttavia è molto più bassa. Infatti, fra la popolazione di età compresa fra i 25 e i 35 anni solo il 29,2% è in possesso di laurea contro il 42% come media EU-27, in questo caso il gap di genere è a vantaggio delle donne (36% laureate contro il 23% di laureati). Oltre al forte divario rispetto alla media europea sulla percentuale di laureati e laureate in Italia, si osserva un più accentuato livello di segregazione di genere per area di studio che si riflette anche in una segregazione occupazionale orizzontale (EIGE, 2023).
Questa differenziazione nella distribuzione per aree di studio si osserva anche nel nostro Ateneo dove, la recente analisi di contesto che rappresenta la prima parte del Bilancio di genere dell’Ateneo approvato nel dicembre 2023, mostra appunto che le aree di studio a netta prevalenza femminile sono
quelle relative a corsi umanistici e di cura, mentre le aree a netta prevalenza maschile riguardano i corsi STEM (in particolare con riferimento ai corsi in ICT e Ingegneria).
Sempre nel Bilancio di genere, nella parte dedicata alle Azioni per la parità di genere riferite al 2022, si possono trovare azioni in linea con il Piano di eguaglianza di genere dell’Ateneo che incentivano la presenza di studentesse nell’area STEM.
A queste azioni si affiancano azioni di ricerca o di terza missione che intervengono anche prima della scelta universitaria, consentendo di rilevare la presenza di stereotipi e fornendo a studenti e studentesse l’opportunità di effettuare scelte sul futuro di studio e professionale essendo più consapevoli delle proprie capacità e potenzialità e meno influenzati da preconcetti.
Il Bilancio di genere 2022 di Unimore approvato dagli Organi nel dicembre 2023 contiene l’analisi di contesto dell’Ateneo con un’articolazione anche, per alcuni indicatori, per dipartimento, per consentire una riflessione sulle diseguaglianze di genere nell’accesso e nei percorsi di carriera anche a livello dipartimentale.
Una sezione del Bilancio di genere è dedicata alle attività sulla parità di genere del nostro Ateneo anche in collaborazione con altri enti e associazioni presenti nel territorio e un’analisi dell’implementazione di azioni più diffusamente descritte all’interno del Piano di Eguaglianza di genere dell’Ateneo.
Infine l’ultima parte del Bilancio di genere contiene la riclassificazione delle spese in base al genere e alle dimensioni di “ben-essere” coerentemente con la metodologia del Bilancio di genere in approccio sviluppo umano seguito anche nel progetto Horizon 2020 coordinato da Unimore e conclusosi nel dicembre 2023 avendo raggiunto l’obiettivo di supportare 6 organizzazioni di ricerca nel disegno e implementazione del Piano di Eguaglianza di genere (la metodologia seguita e le esperienze degli enti che
’hanno applicata si trova adesso nell’Handbook for sustainable GEPs in open source nel sito del progetto https://letsgeps.eu/handbook-for-sustainable-geps/).
Queste progettualità e azioni in corso di sviluppo, nonché le diverse iniziative in programma in occasione dell’8 marzo nei diversi Dipartimenti, attestano il costante impegno dell’Ateneo nella promozione dell’eguaglianza di genere e nel contrasto alle diverse forme di disparità.
Tindara Addabbo – Delegata per le Pari Opportunità
Il Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria e il Dipartimento di Scienze della Vita, con il patrocinio del Comune di Reggio Emilia, nell’ambito della Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza istituita nel 2015 dall’Assemblea Nazionale dell’ONU e patrocinata dall’UNESCO, hanno organizzato un evento per promuovere e favorire una riflessione sulla presenza delle donne e delle ragazze nella ricerca e stimolare una visione critica sui pregiudizi e gli stereotipi di genere nel mondo scientifico.
La Global Women’s Breakfast è stata l’occasione il 27 Febbraio, per condividere il tema di quest’anno: ‘Catalyzing Diversity in Science’, presso il Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche con relazioni di docenti del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche e del Dipartimento di Scienze della Vita in collaborazione con Gruppo Interdisciplinare di Chimica dei Radiofarmaci.
Anche quest’anno si terrà il Summer Camp Ragazze digitali diretto dalla Prof.ssa Claudia Canali [Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”] giunto nel 2023 alla sua decima edizione e dal 2022 adottato e sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna diventando Ragazze Digitali ER con attività che si estendono a tutte le università dell’Emilia-Romagna. L’esperienza unica in Italia è promossa con il sostegno del CRID – Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e vulnerabilità ed è volta ad incoraggiare le ragazze verso lo studio delle materie legate all’ambito ICT citata anche dalla Commissione Europea, nell’ultimo report di “She Figures”.
La riflessione continua anche su altre professioni e ambiti disciplinari: Parità di genere e professioni legali. La lunga storia continua è il tema dell’incontro proposto dal Dipartimento di Giurisprudenza insieme al CRID, Unimore con il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Modena, il 14 Marzo alle ore 15:00. Sempre su iniziativa del CRID, in questo caso in collaborazione con il Centro Documentazione Donna di Modena, si svolgerà la presentazione del volume Una storia dei diritti delle donne, di recente pubblicazione.
In un contesto internazionale attualmente lontano da prospettive di pace e in cui persistono forti diseguaglianze di genere, un momento di riflessione sul potenziale trasformativo dell’educazione per il raggiungimento della pace e dell’eguaglianza di genere è organizzato, presso il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali, dal CUG Unimore, in collaborazione con Soroptimist International- Club di Modena e con il CRID e con il patrocinio di RUniPace – Rete Università per la Pace. Partendo dall’intervento di Cecilia Barbieri – a capo della Sezione su Global Citizenship and Peace Education dell’UNESCO l’evento si svolgerà il 5 marzo a partire dalle 17:15.
Attorno alla Giornata Internazionale della Donna si terranno anche altri importanti eventi come “Testimonianza, materni indicibili e sguardi obliqui sul genere nelle società contemporanee”, proiezione e conversazione intorno al film Saint Omer di Alice Diop”, che si svolgerà sempre presso il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali il 4 marzo alle 14, aperto alla cittadinanza in collaborazione con Dhialogue LEA-Laboratorio di Etno-Antropologia e progetto FAR DHABILITY, e l’installazione di nuove panchine rosse mantenendo fermo il contrasto rispetto alla violenza di genere.
Indagine PUSH-in Academia sulla diffusione delle molestie sessuali nel contesto universitario
Unimore è impegnata come capofila, insieme all’Università di Torino, all’Università di Milano e La Sapienza di Roma, nel progetto PRIN 2020 su “Violenza di genere e molestie sessuali nelle Università italiane”.
Lo studio ha l’obiettivo di far luce sulla diffusione delle molestie sessuali nel contesto universitario italiano. La rilevazione include sia domande generali (informazioni socio-demografiche), sia domande volte ad analizzare diversi aspetti riguardanti possibili situazioni di molestia accaduti nel contesto universitario italiano. La durata complessiva della compilazione è di circa 20 minuti.Clicca qui per andare all’indagine PUSH-in Academia
Video Prof.ssa Laura De Fazio:
https://www.instagram.com/reel/C1-Ij6ctBjl/?utm_source=ig_web_copy_link&igsh=MzRlODBiNWFlZA==Video Prof.ssa Tindara Addabbo:
https://www.instagram.com/reel/C2QCHpdtVlD/?utm_source=ig_web_copy_link&igsh=MzRlODBiNWFlZA==Video Dott. Debora Ginocchio
https://www.instagram.com/reel/C2iSU8zNzyL/?utm_source=ig_web_copy_link&igsh=MzRlODBiNWFlZA==Video Prof.ssa Silvia Ferrari
https://www.instagram.com/reel/C25DVXKCsbP/?utm_source=ig_web_copy_link&igsh=MzRlODBiNWFlZA==Video Dott. Cesare Trabace
https://www.instagram.com/reel/C3vEwVzNAFe/?utm_source=ig_web_copy_link&igsh=MzRlODBiNWFlZA==