> FocusUnimore > numero 45 – marzo 2024
Health, Wellbeing and Archaeological Heritage: the PRIN PNRR of the Smechimai Department
The PRIN 2022 project with principal investigator from Unimore’s Department of Medical and Surgical, Maternal, Child and Adult Sciences, funded under the National Recovery and Resilience Plan, is coordinated by Prof. Elisabetta Genovese and aims to promote the cognitive, physical and sensory accessibility of archaeological heritage. The TOUCHWELL project (Archaeological Museum Collections for People’s Care Welfare and Wellbeing), aims to develop knowledge, technologies and tools to promote the cognitive, physical and sensory accessibility of archaeological heritage within a cultural welfare system, providing data on the impacts that culture has on the welfare and health of people and societies. As demonstrated in the World Health Organisation’s Health evidence network synthesis report 67, culture, the arts and cultural heritage play an important role in promoting health and well-being, social inclusion, overcoming social inequalities and access to care. The document gives a clear picture of the impacts of culture on people’s lives.
Il progetto PRIN 2022 con PI di Unimore del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, Materno-Infantili e dell’Adulto, finanziato nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è coordinato dalla Prof.ssa Elisabetta Genovese, Delegata del Rettore per la Disabilità e i Disturbi Specifici di Apprendimento e ha come obiettivo quello di promuovere l’accessibilità cognitiva, fisica e sensoriale del patrimonio archeologico.
Il progetto TOUCHWELL (Archeological Museum Collections for People’s Care Welfare and Wellbeing), nato da un’idea di Elena Corradini del Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari e di Sara Uboldi, ricercatrice dell’Istituto di Scienze dei Beni Culturali del CNR, vede il coinvolgimento del Prof. Francesco Gherardini del Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari, dell’Università di Pavia, con un’unità di ricerca diretta dal Prof. Stefano Maggi e dell’Università di Siena con un’unità di ricerca diretta dal Prof. Carlo Citter.
Il progetto, in linea con l’European framework for action on cultural heritage (Pillar 1, Cultural Heritage and Inclusive Europe) e The New European Agenda for Culture, finanziato dal piano PRIN PNRR, mira a sviluppare conoscenze, tecnologie e strumenti per promuovere l’accessibilità cognitiva, fisica e sensoriale del patrimonio archeologico all’interno di un sistema di welfare culturale, fornendo dati sugli impatti che la cultura può avere sul benessere e sulla salute delle persone e delle società.
TOUCHWELL si propone di rendere accessibile il patrimonio archeologico sfruttando il potere evocativo di reperti e manufatti, proponendo percorsi di conoscenza tattile nei luoghi della cura. Il patrimonio archeologico ha un forte potenziale in termini di benessere e inclusione perché in grado di stimolare memorie e narrazioni condivise, individuali e collettive, supportando processi relazionali, di assegnazione di significato e di inferenza interculturale. Il progetto prevede l’implementazione di tecniche di riproduzione digitale e 3D di reperti archeologici, lo sviluppo di strumenti e metodologie per rilevare gli impatti dell’esperienza culturale dell’esplorazione tattile dei reperti sulla salute e il benessere delle persone, in particolare nel caso di pazienti ricoverati in ospedali e strutture assistenziali e di persone con disabilità.
La sperimentazione di tecniche digitali e lo studio dei materiali di rivestimento dei reperti archeologici consentirà di avviare una serie di test di fruizione e manipolazione delle copie dei reperti in ospedali, centri diurni e residenze di persone con malattie, disabilità e fragilità, oltre che nei musei e luoghi della cultura. L’utilizzo e l’implementazione di strumenti di misurazione di tipo quantitativo e qualitativo consentiranno alla ricerca di raccogliere dati sull’impatto in termini di benessere emotivo autopercepito, di valore e significato conferito alle esperienze culturali, in particolare, in relazione ai percorsi e ai luoghi della cura.
Il modello virtuoso sviluppato dal progetto costituirà una proposta di welfare culturale e una buona pratica sostenibile replicabile sul territorio, in collaborazione con istituzioni culturali, università, ospedali e centri di cura. In questa direzione il team di ricercatori coinvolti nel progetto ha avviato una collaborazione con i Musei Civici di Modena, i Musei Civici di Reggio Emilia, i Musei Universitari dell’Università di Pavia, il Museo di Casteggio e dell’Oltrepò Pavese, il Museo Archeologico Nazionale di Arezzo, il Policlinico di Modena e il Centro per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (CDCD) dell’ASL di Modena e numerose associazioni modenesi, pavesi e senesi che si occupano di persone fragili.
Come dimostrato dal Rapporto 67 dell’Organizzazione Mondiale della Salute, Health evidence network synthesis report 67, la cultura, le arti e il patrimonio culturale possono svolgere un ruolo importante per promuovere la salute e il benessere, l’inclusione sociale, il superamento delle disuguaglianze sociali e l’accesso alle cure. Il documento restituisce un chiaro quadro degli impatti esercitati dalla cultura sulla vita delle persone. Nel rapporto sono state incluse oltre 900 pubblicazioni, di cui oltre 200 revisioni, revisioni sistematiche, meta-analisi e meta-sintesi che coprono oltre 3000 studi.
Il lavoro sistematizza le evidenze scientifiche sul ruolo esercitato della cultura e delle arti come determinanti per la promozione della salute, per prevenire l’insorgenza di malattie mentali e di declino fisico legato all’età, per sostenere il trattamento o la gestione delle malattie mentali, delle malattie non trasmissibili e dei disturbi neurologici, per supportare l’assistenza in caso di gravi patologie e nel fine vita.
L’OMS ha inoltre segnalato l’urgenza di politiche e interventi per comprendere e misurare il potenziale che la cultura e le arti possono avere in campo sanitario, a partire dalla diffusione di consapevolezza e modelli di stili di vita sani, dal sostegno all’invecchiamento attivo al sostegno del benessere mentale e dell’integrazione con pratiche assistenziali tradizionali. Le evidenze raccolte a livello internazionale dal Report 67 sono state ulteriormente discusse nel documento preparato dall’University College of London nel 2023, “Evidence Summary for Policy. The role of Arts”.