> FocusUnimore > numero 52 – novembre 2024

Targeted therapies: a national network for resource sharing and data exchange
Infections caused by multi-resistant bacteria and fungi, together with the emergence and re-emergence of viruses and other highly contagious diseases, represent significant challenges in clinical and organisational settings. The need has emerged for multicentre networks that enable accurate epidemiological surveillance and interdisciplinary research initiatives for rapid and effective responses. The project ‘Severe infections and sepsis: clinical NEtwork for the identification of clinical and diagnostic markers, immunological monitoring and “targeted and personalised” therapies for adults, children and patients admitted to intensive care units’, with Prof. Massimo Girardis of the Surgical, Medical and Dental Department of Morphological Sciences related to transplant, oncology and regenerative medicine, as reference point for Unimore, fits into this context. The main objective is the creation of a national network facilitating the sharing of resources and the exchange of data for the identification and monitoring of serious infections and sepsis caused by pathogens of community and hospital origin.

Infezioni causate da batteri e funghi multiresistenti, insieme all’emergenza e riemergenza di virus e altre malattie altamente contagiose, rappresentano sfide significative in contesti clinici e organizzativi. È emersa la necessità di reti multicentriche che permettano una sorveglianza epidemiologica accurata e iniziative di ricerca interdisciplinare per risposte rapide ed efficaci.

Il progetto “Infezioni gravi e sepsi: NEtwork clinico per l’identificazione di marcatori clinici e diagnostici, monitoraggio immunologico e terapie “mirate e personalizzate” per adulti, bambini e pazienti ricoverati in unità di terapia intensiva”, con referente per Unimore il Prof. Massimo Girardis del Dipartimento Chirurgico, Medico, Odontoiatrico e di Scienze Morfologiche con interesse Trapiantologico, Oncologico e di Medicina Rigenerativa, si inserisce proprio in questo contesto.

Il progetto, che ha vinto un bando a cascata che gli garantirà un’agevolazione di 300mila euro interamente finanziati dall’Ateneo di Modena e Reggio Emilia, intende affrontare l’assenza di una rete capace di identificare marcatori e monitorare infezioni gravi e sepsi causate da patogeni acquisiti in comunità e in ambito ospedaliero in individui di tutte le fasce d’età, compresi quelli nelle unità di terapia intensiva.

L’obiettivo principale è la creazione di una rete nazionale che faciliti la condivisione di risorse e lo scambio di dati per l’identificazione e il monitoraggio delle infezioni gravi e della sepsi causate da patogeni di origine comunitaria e ospedaliera, in linea con gli obiettivi del programma di ricerca INF-ACT. Il progetto comprenderà cinque workpackages, concentrandosi sulla creazione di una rete nazionale composta da unità di terapia intensiva per adulti e neonatale, reparti di malattie infettive e di pediatria, laboratori di microbiologia, e la progettazione di registri multicentrici per valutazioni descrittive osservazionali e diagnostico-prognostiche.

Inoltre, il progetto includerà l’analisi dei dati raccolti per generare rapporti clinici regolari, esplorando le associazioni tra marcatori diagnostici clinici, indicatori immunologici, gravità della malattia e risultati. Ciò porterà allo sviluppo di protocolli terapeutici personalizzati in base ai profili clinici. In definitiva, il progetto mira a promuovere il progresso scientifico, migliorare la reputazione scientifica del Paese da una prospettiva multidisciplinare e favorire la collaborazione tra le istituzioni partecipanti per garantire l’implementazione di successo degli obiettivi delineati.

I centri di ricerca coinvolti in Italia sono 17, coordinati dall’Università di Palermo. L’Università di Modena e Reggio Emilia è una dei pochi centri dove saranno attivati ben 4 workpackges coordinati dalle Professoresse Elisabetta Blasi, Cristina Mussini e dai Professori Andrea Cossarizza e Massimo Girardis, referente per Unimore del progetto.

Grazie alla rete nazionale, raccoglieremo dati clinici, microbiologici e immunologici su larga scala, identificando con precisione i profili dei pazienti a rischio. Con queste informazioni, potremo sviluppare terapie mirate, offrendo a ciascun paziente trattamenti efficaci, personalizzati sulle caratteristiche della sua infezione. Modena avrà un ruolo centrale nel progetto, con quattro work packages coordinati da docenti leader in Italia nella ricerca su infezioni e sepsi, che permetteranno di approfondire lo studio integrato dei marcatori clinici. Questo approccio, basato su dati tempestivi e condivisi a livello nazionale, ci consentirà di intervenire in modo più preciso ed efficace contro le infezioni gravi” – ha commentato il Prof. Girardis.

Terapie mirate: una rete nazionale per la condivisione di risorse e lo scambio di dati