> FocusUnimore > numero 50 – settembre 2024
European CITIES project to combat discrimination kicks off
Unimore is taking part in the European project CITIES – Initiative Towards Inclusive and Equitable Societies, submitted to the European Commission under the CERV (Citizens, Equality, Rights and Values) programme. The project, aimed at preventing and combating discrimination through intersectional strategies, involves five Italian cities and numerous international partners and aims to promote the training of approximately 485 civil servants and the development of tools for monitoring and analysing anti-discrimination policies, providing the necessary tools to recognise, address and prevent acts of discrimination. Thanks to the networks in which it is embedded, the project has added value with respect to its national impact and benefits from its relationship with many international realities. For Unimore it is also an opportunity to work alongside local authorities to build new awareness and new strategies to combat discrimination together. Particularly relevant is the joint work with the Municipality of Reggio Emilia and the Municipality of Modena, which together are two of the crucial subjects of the Cities project.
L’Università di Modena e Reggio Emilia partecipa al progetto europeo CITIES – Initiative Towards Inclusive and Equitable Societies, presentato alla Commissione Europea nell’ambito del programma CERV (Cittadini, uguaglianza, diritti e valori).
Il progetto, finalizzato alla prevenzione e al contrasto delle discriminazioni attraverso strategie intersezionali, coinvolge cinque città italiane e numerosi partner internazionali e mira a promuovere la formazione di dipendenti pubblici e lo sviluppo di strumenti per il monitoraggio e l’analisi delle politiche anti-discriminazione.
Per l’Università di Modena e Reggio Emilia partecipano la Prof.ssa Rita Bertozzi (in qualità di referente per l’Ateneo), la Prof.ssa Tindara Addabbo e il Prof. Thomas Casadei (anche in rappresentanza del CRID – Centro Interdipartimentale di Ricerca su Discriminazioni e vulnerabilità).
Il progetto CITIES mira a promuovere strategie concrete e intersezionali per la prevenzione e il contrasto di fenomeni quali razzismo e xenofobia all’interno delle amministrazioni locali.
Questi fenomeni, spesso legati a dinamiche migratorie e sociali complesse, sono ancora largamente diffusi nelle realtà urbane europee, nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi decenni a livello legislativo. In questo contesto, il ruolo delle città come attori di primo piano nelle politiche di inclusione diventa sempre più centrale, ed è proprio in tale cornice che il progetto si inserisce.
CITIES prevede diverse azioni mirate, tra cui la progettazione e l’implementazione di strategie intersezionali contro la discriminazione in cinque città italiane: Reggio Emilia, Modena, Ravenna, Olbia e Casalecchio di Reno.
Attraverso il coinvolgimento di queste amministrazioni, il progetto punta a formare circa 485 dipendenti pubblici, fornendo loro gli strumenti necessari per riconoscere, affrontare e prevenire atti di discriminazione.
Questo tipo di formazione è cruciale perché permette a chi opera a livello amministrativo di acquisire competenze specifiche per affrontare le sfide legate alla diversità sociale e culturale, in un contesto urbano dove tali dinamiche si manifestano quotidianamente.
Parallelamente, 115 stakeholders locali verranno coinvolti nelle attività progettuali, rafforzando il legame tra l’amministrazione pubblica e la società civile. È fondamentale, infatti, che la lotta alla discriminazione sia condotta non solo dalle istituzioni ma anche con il supporto di organizzazioni e associazioni.
Uno degli aspetti più innovativi del progetto è lo sviluppo di un sistema di monitoraggio per la raccolta e l’analisi dei dati sulle discriminazioni, tra cui quelle di genere e etniche.
Questo sistema, realizzato in collaborazione con Unimore, mira a dotare le amministrazioni locali di uno strumento concreto per monitorare e valutare l’impatto delle politiche contro le discriminazioni. In questo modo, i decisori politici avranno accesso a dati precisi e aggiornati, che permetteranno di progettare e implementare politiche più efficaci e basate su evidenze reali. Questo tipo di raccolta dati è spesso carente in molte città europee, dove la mancanza di informazioni specifiche rende difficile una risposta adeguata alle problematiche di discriminazione.
Un altro obiettivo chiave di CITIES è quello di consolidare il ruolo dei comuni nella prevenzione e nella lotta alla discriminazione.
A tal fine, il progetto si propone di condividere i risultati ottenuti con altre 15 città italiane e 41 città europee, al fine di garantire così una diffusione ampia e capillare delle buone pratiche sviluppate. Il coinvolgimento del Consiglio d’Europa, attraverso il programma Città Interculturali, assicura una rete di sostegno e collaborazione internazionale e rafforza la cooperazione tra città che condividono le stesse sfide e obiettivi. Questa rete permette un dialogo continuo tra amministrazioni locali di paesi diversi e favorisce lo scambio di esperienze e la costruzione di strategie comuni.
Tra i partner principali del progetto figurano, oltre all’Università di Modena e Reggio Emilia e al CRID, cinque importanti comuni italiani: Reggio Emilia, Modena, Ravenna, Olbia e Casalecchio di Reno, i quali svolgeranno un ruolo attivo nella realizzazione delle iniziative previste. A supporto di questi comuni si trovano anche organizzazioni come l’ICEI (Istituto Cooperazione Economica Internazionale) e la Fondazione Mondinsieme, il centro interculturale di Reggio Emilia, che da anni si occupano di promuovere l’inclusione sociale e il dialogo interculturale. La sinergia tra enti pubblici e realtà associative è particolarmente efficace in un contesto come quello italiano, dove la collaborazione tra diversi attori è essenziale per affrontare sfide complesse come quella della discriminazione.
A livello internazionale, il progetto CITIES si avvale del contributo di città come Lovanio (Belgio) e Strasburgo (Francia), entrambe note per il loro impegno nelle politiche interculturali. Inoltre, partecipano al progetto anche le Reti delle città interculturali di Spagna, Portogallo e Svezia, paesi che hanno sviluppato modelli avanzati di integrazione e lotta alle discriminazioni.
“Si tratta di un progetto innovativo e necessario – commenta la Prof.ssa Rita Bertozzi referente del progetto per Unimore – al fine di fare un passo in avanti nella prevenzione e nel contrasto delle discriminazioni multiple. La prospettiva intersezionale viene infatti adottata nella costruzione di nuovi strumenti di raccolta dati e analisi ma anche incentivata come prospettiva per le politiche pubbliche locali: viene quindi applicata e implementata. Grazie alle reti in cui è inserito, il progetto ha un valore aggiunto rispetto al suo impatto nazionale e trae beneficio dal rapporto con molte realtà internazionali. Per Unimore è poi un’occasione per lavorare a fianco degli enti locali per costruire insieme nuove consapevolezze e nuove strategie di contrasto delle discriminazioni. Particolarmente rilevante è il lavoro congiunto con il Comune di Reggio Emilia e il Comune di Modena, che insieme sono due dei soggetti cruciali del progetto Cities”.