> FocusUnimore > numero 30 – ottobre/novembre 2022
National Centre for Sustainable Mobility: Unimore is among the promoters of the largest Italian player in the sector
Unimore is one of the main promoters of the National Centre for Sustainable Mobility, which was created thanks to a three-year (2023/25) public and private investment of 394 million euro. The project has the ambition of being a real tool for the growth and development of the mobility sector and aims to accompany the green and digital transition from a sustainable perspective. There will be five project vectors: air mobility; sustainable road vehicles; waterborne transport; rail transport; light vehicles and active mobility. The National Centre will focus on making the mobility system ‘greener’ as a whole and managed more ‘digitally’. It will be based on the Hub&Spoke approach, i.e. with a central hub in Milan and 14 spokes distributed widespread from North to South. Unimore plays an important role in the project: it is coordinator of spoke 6 on Connected and Autonomous Vehicle (CAV), participates in spoke 12 on Innovative Propulsion Systems (Innovative Propulsion) and spoke 13 on Electric Traction Systems and Batteries (Electric Traction Systems and Batteries). The spoke on the autonomous and connected vehicle coordinates the activities of 6 research institutions and 25 companies in the automotive and mobility services sector of national significance. Unimore’s total budget is 7.8 million euro and provides for the recruitment of 8 temporary type A researchers and 10 PhD students (for a total of 1.5 million euro); materials, equipment and licences for more than 2 million euro; and the activation of collaboration projects with companies for 2.3 million euro.
Un parterre d’eccezione pubblico-privato che conta complessivamente cinquanta attori distribuiti su tutto il territorio nazionale. Un investimento di 394 milioni di euro per i primi tre anni (2023-2025), con 696 ricercatori dedicati e 574 quelli neoassunti. Sono questi i numeri che indicano la portata di un progetto che nasce con l’ambizione di essere uno strumento reale per la crescita e lo sviluppo del settore della mobilità.
Il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile nasce con la missione di accompagnare la transizione green e digitale in un’ottica sostenibile, garantendo la transizione industriale del comparto e accompagnando le istituzioni locali a implementare soluzioni moderne, sostenibili e inclusive nelle città e nelle regioni del Paese.
Il Centro è infatti una risposta concreta ai bisogni di crescita di un settore chiave per l’economia che da solo, si stima, raggiungerà un valore complessivo di 220 miliardi di euro nel 2030, assorbendo il 12 per cento della forza lavoro.
Saranno cinque i vettori del progetto, ovvero le aree e gli ambiti tecnologici di maggiore interesse: mobilità aerea; veicoli stradali sostenibili; trasporto per vie d’acqua; trasporto ferroviario; veicoli leggeri e mobilità attiva. Il Centro Nazionale si occuperà di rendere il sistema della mobilità più “green” nel suo complesso e più “digitale” nella sua gestione, attraverso soluzioni leggere e sistemi di propulsione elettrica e a idrogeno; sistemi digitali per la riduzione degli incidenti; soluzioni più efficaci per il trasporto pubblico e la logistica; un nuovo modello di mobilità, come servizio, accessibile e inclusiva.
Il Centro sarà strutturato secondo l’impostazione Hub&Spoke, ovvero con un punto centrale a Milano e 14 nodi distribuiti in modo capillare da Nord a Sud.
Unimore gioca un ruolo importante nel progetto: è coordinatore dello spoke 6 sul veicolo autonomo e connesso (Connected and Autonomous Vehicle – CAV) e partecipa allo spoke 12 sui sistemi di propulsione innovativi (Innovative Propulsion) e allo spoke 13 sui sistemi di trazione elettrica e le batterie (Electric Traction Systems and Batteries).
Lo spoke sul veicolo autonomo e connesso coordina le attività di 6 enti di ricerca e almeno 25 aziende del settore automobilistico e dei servizi per la mobilità di rilevo nazionale e internazionale.
“Gli obiettivi principali dello spoke 6 riguardano la necessità di incrementare la ricerca e l’innovazione, che al momento è frammentata e ha bisogno di una visione di sistema comune almeno nazionale, per recuperare e affermare una leadership europea nel settore. Con questo centro si propone la creazione di un’infrastruttura di ricerca avanzata che parta da studi più specifici (con validazione su simulatori) e vada fino alla creazione di prototipi di veicoli e sistemi per la guida autonoma, attività nella quale Unimore è riconosciuta come uno dei principali attori in Italia e in Europa. Si prevede anche di arrivare ad avere dei campi di prova su cui certificare alcune tecnologie per i futuri veicoli. Altre attività non meno importanti riguarderanno il trasferimento tecnologico delle ricerche industriali e lo stimolo per la creazione di nuove società, sempre in stretta collaborazione con aziende locali, nazionali ed europee” – commentano il Prof. Paolo Pavan, referente Unimore per il Centro nazionale per la mobilità sostenibile e il Prof. Marko Bertogna, coordinatore dello Spoke 6.
Lo spoke su sistemi di propulsione innovativi è coordinato dal CNR e ha come obiettivo quello di contribuire alla transizione verso sistemi di mobilità sostenibili, sicuri e alimentati da sistemi facilmente accessibili. Questo spoke svolgerà quindi le attività di questo triennio avendo bene in mente anche una visione di lungo termine. “Unimore in questo ambito ha una riconosciuta competenza sullo studio di sistemi di propulsione con carburanti innovativi e si sta proponendo come centro per lo studio di sistemi di propulsione ad idrogeno che potranno trovare impiego sperabilmente in un prossimo futuro”, sottolinea il Prof. Stefano Fontanesi, referente Unimore nello Spoke 12.
Lo spoke sui sistemi di trazione elettrica e batterie è coordinato dal Politecnico di Milano e si pone obiettivi coerenti con il programma Next Generation EU sulla elettrificazione dei sistemi di trasporto, non solo tradizionali ma anche innovativi. Per ottenere questi risultati si dovranno anche studiare batterie e sistemi di conversione elettrica basati su nuove soluzioni tecnologiche e sistemistiche. “Unimore ha una riconosciuta competenza nella filiera delle tecnologie e dei circuiti per la conversione elettrica”, conferma il Prof. Giovanni Franceschini, referente di Unimore nello spoke 13 .
Il budget totale di Unimore è di 7,8 milioni di euro e prevede l’assunzione di otto ricercatori a tempo determinato di tipo A e di 10 Dottorandi di ricerca (per un totale di 1,5 milioni di euro); materiali, attrezzature e licenze per più di 2 milioni di euro e attivazione di progetti di collaborazione con imprese per 2,3 milioni di euro.