> FocusUnimore > numero 51 – ottobre 2024
With the European project FAIRER Unimore fights radicalisation through football
Radicalisation is a growing concern in Europe, with important consequences for society. This is the background to the FAIRER (Football AgaInst Radical bEhaviouRs) project, funded by the European Union, which has as its primary objective to combat radicalisation outside and inside stadiums through football. The 36-month project involves four national football federations (Latvia, Malta, Northern Ireland, Romania) and enjoys the collaboration of Unimore as an academic partner and the support of the UEFA Europa League and the Belgian Football Federation. In order to reach a wider audience, the FAIRER group has created a tool that can be consulted online at: www.projectfairer.com, which summarises in a useful and simple way the guidelines that will be concluded in December 2024.
La radicalizzazione è un fenomeno che preoccupa sempre di più l’Europa (Consiglio Europeo, 2024), con conseguenze importanti per la società.
In tale contesto si situa il progetto FAIRER (Football AgaInst Radical bEhaviouRs), finanziato dall’Unione Europea, che ha come obiettivo primario quello di combattere la radicalizzazione fuori e dentro gli stadi attraverso il calcio.
Il progetto, oltre a coinvolgere quattro federazioni di calcio nazionali (Lettonia, Malta, Nord Irlanda, Romania), gode della collaborazione di Unimore come partner accademico e del supporto della UEFA Europa League e della Federazione calcistica del Belgio.
Il progetto, della durata di 36 mesi, prevede diversi obiettivi da raggiungere in diversi momenti attraverso lavori mirati che coinvolgono squadre e tifosi, nonché istituzioni dei paesi coinvolti.
L’obiettivo generale è combattere la radicalizzazione attraverso il calcio. La popolarità di questo sport a livello europeo e il coinvolgimento attivo dei tifosi rende questo progetto un punto di partenza importante per veicolare messaggi positivi contro la radicalizzazione. Inoltre, un ulteriore obiettivo specifico è quello di sviluppare linee guida ampie e concrete che le federazioni calcistiche e le istituzioni possono seguire per contrastare la radicalizzazione, sia all’interno che all’esterno dell’ambiente calcistico. Tali linee guida sono il frutto di un importante lavoro tra i partner del progetto e squadre di calcio nazionali che hanno non solo partecipato alla definizione delle linee guida, ma anche alla loro valutazione in termini di potenziale utilità, efficacia e usabilità.
Al fine di raggiungere un pubblico sempre più ampio, il gruppo FAIRER ha creato uno strumento consultabile online al sito: www.projectfairer.com , che riassume in maniera utile e semplice le linee guida che verranno concluse a dicembre 2024. Tali linee guida, però, saranno in continuo aggiornamento, grazie al contributo di tutti quelli che vorranno aggiungere eventuali attività svolte per prevenire e contrastare la radicalizzazione e che non sono state incluse nelle linee guida fino a quel momento. Questo permetterà di rendere le linee guida uno strumento sempre aggiornato e in continuo sviluppo.
Il progetto ad oggi è in continuo divenire ed espansione, attirando l’attenzione di istituzioni come il governo rumeno che ha riconosciuto in FAIRER un modello di progetto promettente e utile per prevenire e contrastare il fenomeno della radicalizzazione. Attraverso un approccio partecipativo FAIRER, che mira a creare attività e diffonderle a un pubblico sempre più ampio, vuole mettere le basi per reti collaborative di lunga durata.
Le risorse di apprendimento online di FAIRER, così come tutti i risultati pubblici del progetto e i materiali di comunicazione e divulgazione, saranno liberamente e pubblicamente disponibili per almeno 5 anni dopo la fine del ciclo di vita del progetto attraverso il sito web del progetto. Tutti i dati raccolti da interviste, focus group e altri metodi di ricerca saranno archiviati in modo sicuro sui sistemi elettronici di archiviazione e pubblicati in modo aggregato sul sito web del progetto, nel pieno rispetto della privacy e dei diritti di protezione dei dati. I contenuti online rimarranno dunque consultabili e potranno essere utilizzati da altre federazioni sportive nazionali, club e associazioni calcistiche, nonché da istituzioni governative.
Secondo il Prof. Loris Vezzali, coordinatore per Unimore, “questo progetto dimostra come lo sport sia uno strumento importante per affrontare rilevanti problemi sociali. La radicalizzazione della società non è un fenomeno specifico del calcio, ma il calcio può aiutare a combattere il fenomeno, non solo dentro al campo (e ci mancherebbe), ma soprattutto fuori dallo stadio”.