> FocusUnimore > numero 28 – luglio 2022
Culture, wellbeing, and health: the box of memory
The Culture, Wellbeing and Health project of the Department of Communication and Economics, stems from the awareness of the social role that cultural experiences can take to raise the level of wellbeing and health of individuals. The aim is to develop and disseminate tools for measuring the social impacts of culture, contributing to the design of sustainable cultural welfare models. Within the project, the initiative “Archives and health. The box of memory” was launched, which aims to undertake a path of integration between the State Archives of Modena and the places of care, both directly reaching the elderly in care facilities, and organising events accessible at the State Archives, in line with the international experiences of the English programme Arts of Prescription. The first step of this path has included the creation of ten “memory boxes” that are inserted among the daily care activities in various centres of care for the elderly, becoming a resource for caregivers, speech therapists, therapists, support workers, volunteers, and family members. The initiative was presented by the State Archives of Modena, as part of the National Recovery and Resilience Plan funded by the European Union – Next generation Eu, as a proposal for participation in culture, for cultural inclusion and the removal of physical, cognitive and sensory barriers.
Il progetto Cultura, benessere e salute, avviato dal Dipartimento di Comunicazione ed Economia (DCE) e finanziato all’interno del bando Terza Missione Unimore, nasce dalla consapevolezza del ruolo che le esperienze culturali possono assumere in termini di supporto e integrazione alle pratiche di cura, in un’ottica bio-psico-sociale e salutogenica.
L’obiettivo è quello di sviluppare e diffondere strumenti e linee guida per la misurazione degli impatti sociali della cultura, contribuendo alla progettazione e diffusione di modelli di welfare culturale sostenibili.
Come sancito dal Rapporto 2019 dell’Organizzazione Mondiale per la Salute, cultura e patrimonio culturale sono da considerarsi non solo risorse generatrici di consapevolezza, creatività, innovazione, identità e coesione sociale, ma anche strumenti per innalzare il livello di benessere e salute degli individui.
All’interno del progetto, è stata avviata l’iniziativa Archivi e salute. La scatola della memoria, sviluppata da DCE, dall’Archivio di Stato di Modena, dal Centro Disturbi Cognitivi e Alzheimer (CDCS) dell’Ausl di Modena, e dal Cultural Welfare Center di Torino.
Archivi e salute ha l’intento di intraprendere un percorso di integrazione sul territorio tra l’Archivio di Stato di Modena e i luoghi della cura, sia raggiungendo direttamente gli anziani nelle strutture di assistenza, sia organizzando eventi accessibili presso l’Archivio di Stato, in linea con le esperienze internazionali di Welfare culturale e del programma inglese Arts of Prescription.
La prima tappa di questo percorso ha previsto una sperimentazione pilota con la creazione e distribuzione di dieci “scatole della memoria” in vari centri di cura per anziani gestiti dal CDCD, Distretti di Carpi e Modena (Geriatria territoriale).
L’iniziativa haportato nei centri diurni e ospedali del territorio un kit comprendente riproduzioni di vari tipi di documenti (mappe storiche, fotografie, locandine, pagine di erbari) integrate con materiali da usare durante i laboratori creativi.
La documentazione conservata dall’Archivio di Stato è stata usata come stimolo culturale, visivo, narrativo e senso-motorio a sostegno della memoria, della motricità fine e della concentrazione, per favorire lo sviluppo della fiducia in se stessi e autostima. Creatività, immaginazione, reminiscenza, multi-sensorialità e relazione con l’altro costituiscono dimensioni importanti anche nella cura e riabilitazione quotidiana delle persone con diagnosi di demenza o Alzheimer.
Ѐ bene ricordare che il potenziale della cultura è stato riconosciuto e sancito dalla stessa Oms che ha indicato il ruolo che alcune pratiche culturali possono rivestire come fattori di promozione della salute, in particolare:
- per la promozione e sviluppo di competenze e capacità di apprendimento (Life skill),
- per sostenere l’empowerment delle persone,
- per aumentare il livello di soddisfazione per la vita,
- come contrasto alle disuguaglianze di salute e coesione sociale,
- per sostenere l’invecchiamento attivo, per contrastare fattori correlati come depressione e decadimento psicofisico, spesso connessi a fattori sociali come abbandono e isolamento;
- come integrazione ai percorsi terapeutici;
- come mitigante e ritardante in alcune patologie neurogenerative;
- come supporto alla relazione tra paziente e medico, persona e caregiver o educatori.
La scatola della memoria è stata pensata per essere incorporata alle attività e pratiche assistenziali quotidiane e nei percorsi di riabilitazione, divenendo una risorsa per caregiver, logopedisti/e, terapisti/e, operatori/trici di supporto, volontari e familiari.
Il progetto ha preso avvio dalla sperimentazione internazionale del Cultural First Aid Kit, strumento realizzato dal Whitworth and Manchester Museum dell’Università di Manchester e supportato dall’Arts Council England, dal Trafford Hospital e dalla Manchester University NHS Foundation Trust. La risorsa è stata tradotta e diffusa in Italia da CWC Cultural Welfare Center di Torino. Il CWC, fondato nel 2020 da figure di riferimento nei cross over culturali, promuove percorsi di ricerca, costruzione di competenze e accompagnamento ai decisori nella definizione di politiche che uniscano cultura e salute.
All’interno della Scatola della memoria, è stato introdotto il Museum Wellbeing Measure Toolkit, elaborato da UCL (University of College di London) e dalla rete dei musei e gallerie del regno Unito, con i quali il progetto ha avviato un dialogo e una collaborazione. Lo strumento è stato ufficialmente tradotto da CWC che provvederà alla diffusione sul territorio italiano.
L’iniziativa Archivi e salute è stata presentata dall’Archivio di Stato di Modena, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) finanziato dall’Unione europea –Next generation Eu, nello specifico Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, Componente 3, Investimento 1.2 – come proposta di più ampio accesso e partecipazione alla cultura, in un’ottica di inclusione culturale e abbattimento delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali.
Il progetto “Cultura benessere e salute” coinvolge università, istituzioni culturali e socio-sanitarie, fondazioni e associazioni, esperti/e e ricercatori/trici nei rapporti tra cultura e salute. All’interno del Dipartimento di Comunicazione ed Economia, è coinvolto il laboratorio RelabMedia. I referenti scientifici del progetto sono i Professori Nicola Dusi e Federico Montanari. La Dott.ssa Sara Uboldi si occupa dello sviluppo del progetto e delle attività di ricerca sul campo come contrattista per DCE e per l’Area Ricerca di CWC. Sono inoltre coinvolti nell’iniziativa: Prof. Pier Luigi Sacco (Economia della Cultura presso l’Università di Chieti e Pescara), Prof. Carlo Citter (Archeologia Cristiana presso l’Università di Siena), Dott.ssa Elena Corradini (Museologia, Dipartimento Enzo Ferrari di Unimore), Prof. Andrea Fabbo (CDCS), Dott.ssa Vanda Menon (CDCS), Dott.ssa Lorenza Iannacci e Dott.ssa Annalisa Sabattini (Archivio di Stato di Modena). Della rete fanno parte: Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia, CWC-Cultural Welfare Center di Torino, Archivio di Stato di Modena, Fondazione Nazionale della Danza Aterballetto, Biblioteca Panizzi, Comune di Modena, Farmacie Riunite Reggio Emilia, Fondazione Teatri Reggio Emilia, Centro di Salute Mentale di Reggio Emilia, Centro Disturbi Cognitivi e Demenze Ausl di Modena, Associazione Casina dei Bimbi, Centro di Neuroscienze Anemos. |