> FocusUnimore > numero 26 – maggio 2022
The Third Mission, that is the set of activities through which universities interact with territorial contexts and society, has become an object of evaluation by ANVUR. Unimore presented seven third-mission case studies in the last evaluation round, the VQR 2015-2019, which had a very good result. Actually it got tenth among the 61 Italian State Universities in the ranking drawn up according to the R4 indicator, on the quality of the third mission. The evaluations of the individual case studies were “excellent” for 6 cases and “excellent and extremely relevant” for one of the 7, Holostem Terapie Avanzate: between rare disease research, innovation and public engagement, of the Department of Life Sciences. In the 2019-2025 Strategic Plan, Unimore has set among its objectives the strengthening of third mission activities and the results of the VQR 2015-2019 encourage the University to further commit in this direction.
La capacità di allacciare rapporti virtuosi con l’ambiente economico, sociale e culturale di riferimento sta assumendo un ruolo sempre più centrale negli atenei italiani, diventando uno specifico oggetto di valutazione da parte di ANVUR, l’agenzia nazionale che valuta comparativamente le nostre Università.
Nell’ultima tornata di valutazione, la VQR 2015-2019, oltre ai prodotti della ricerca, è stata valutata, per la prima volta, la Terza Missione, ovvero l’insieme delle attività con cui le università collaborano e interagiscono con i contesti territoriali e la società, in maniera complementare alle due fondamentali missioni di didattica e ricerca.
Tale valutazione ha previsto la presentazione da parte di Unimore di sette casi di studio di terza missione identificati tra le attività svolte nel periodo di riferimento 2015-2019.
La scelta di questi sette casi, fatta a partire da un numero molto maggiore di attività di terza missione svolte all’interno di Unimore nel quinquennio considerato, è stata guidata dal criterio chiave dell’impatto e dalla possibilità di misurarlo anche quantitativamente. L’impatto è il miglioramento che l’attività di terza missione è in grado di generare nella società, da misurarsi come differenza positiva tra il “dopo” e il “prima” dell’attivazione dell’attività. Ha dimensioni di tipo sociale, economico e culturale.
I casi di terza missione presentati per la valutazione, che hanno riguardato una molteplicità di ambiti disciplinari, sono stati i seguenti:
- Holostem Terapie Avanzate: tra ricerca su malattie rare, innovazione e public engagement (Dipartimento di Scienze della Vita);
- Contamination Lab Unimore: l’Università al centro dei processi di innovazione;
- Festival della Migrazione (Dipartimento di Giurisprudenza);
- MASA – Modena Automotive Smart Area (Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”, Dipartimento di Scienze fisiche, informatiche e matematiche);
- Mostra e Atelier “Un pensiero in festa. Le metafore visive nei processi di apprendimento dei bambini” (Dipartimento di Educazione e Scienze Umane);
- Cultura Digitale. La promozione delle Digital Humanities per i beni culturali (Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali, Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”);
- Iconografia del lavoro (Dipartimento di Economia “Marco Biagi”).
Ora che ANVUR e il Ministero dell’Università e della Ricerca hanno pubblicato i risultati della valutazione, possiamo dire che il lavoro di selezione dei casi, condotto con l’aiuto fondamentale della Direzione Ricerca, Trasferimento Tecnologico e Terza Missione, della Commissione Terza Missione di Ateneo, della Commissione Terza Missione del Senato Accademico e dei Delegati e Delegate Terza Missione dei Dipartimenti, è stato efficace.
Unimore è infatti risultata decima tra i 61 Atenei statali italiani nella classifica stilata sulla base dell’indicatore R4, cioè dell’indicatore della qualità della terza missione.
Le valutazioni dei singoli casi di studio sono state “eccellente” per 6 casi ed “eccellente ed estremamente rilevante” per uno dei 7 (Holostem Terapie Avanzate: tra ricerca su malattie rare, innovazione e public engagement).
Ovviamente il merito fondamentale va ai professori e alle professoresse, ai ricercatori e alle ricercatrici e al personale tecnico e amministrativo che hanno ideato, svolto e sviluppato nel tempo le attività sottostanti ai casi. Inoltre, va dato atto all’efficacia con la quale i proponenti dei casi, con l’assistenza della Direzione Ricerca, Trasferimento Tecnologico e Terza Missione, hanno documentato i propri casi di studio, rendendo possibile mettere in evidenza l’impatto dell’iniziativa e i suoi elementi valutabili in termini di quantificazione.
Come Delegati del Rettore per la Terza Missione siamo particolarmente soddisfatti del risultato raggiunto da Unimore. Il nostro Ateneo nel suo Piano Strategico 2019-2025 ha posto tra i suoi obiettivi quello del potenziamento delle attività di terza missione, al fine di ridurre la distanza tra mondo della ricerca e società, confermarsi come Università attenta alle sfide sociali, culturali e ambientali, aperta e vicina ai territori e alle comunità in cui vive, nella convinzione che le attività di terza missione possono influenzare positivamente quelle di ricerca e formazione.
I risultati della VQR 2015-2019 incoraggiano l’Ateneo a impegnarsi ulteriormente in questa direzione, consapevoli della crescente rilevanza che in futuro la terza missione avrà nel determinare la valutazione complessiva degli atenei.
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Gianluca Marchi, Prorettore Vicario e Delegato del Rettore per la Terza Missione della sede di Modena
Giovanni Verzellesi, Prorettore di Reggio Emilia e Delegato del Rettore per la Terza Missione della sede di Reggio Emilia