> FocusUnimore > numero 14 – aprile 2021
I mercati storici sono luoghi che raccontano la storia e la vita delle città, fanno parte di un patrimonio culturale fortemente integrato nel tessuto sociale del territorio.
È partendo da questo presupposto che proprio nell’anno in cui il mercato storico di Modena, l’Albinelli, festeggia novanta anni di attività, il Museo Gemma del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche di Unimore ha promosso il progetto “Buon Compleanno Albinelli! Una storia lunga 90 anni”, per contribuire a fare conoscere le origini e il valore sociale e culturale, oltre che economico, di questo luogo storico.
Il Museo Gemma opera da anni per valorizzare il patrimonio culturale locale, promuovendo esperienze educative rivolte a trasformare il territorio in un ambiente di apprendimento, attraverso il coinvolgimento delle Scuole e della cittadinanza.
“I musei hanno un legame inscindibile con il territorio – commenta la Dott.ssa Milena Bertacchini, responsabile del Museo Gemma –, che si incardina attorno alla relazione tra patrimonio, memoria e identità e li trasforma in strumenti chiave di diffusione culturale e di sostenibilità. I musei e i beni culturali sono infatti spazi multidisciplinari aperti all’esperienza e all’apprendimento, a cui è affidato il compito fondamentale di contribuire a promuovere gli obiettivi fondanti dell’Agenda 2030 definita dall’Unesco, per la quale è prioritario fornire un’educazione di qualità, equa e inclusiva”.
Il progetto Buon Compleanno Albinelli!, che il Museo Gemma promuove in stretta collaborazione con l’Archivio storico comunale, il Consorzio Mercato Albinelli e alcuni Istituti superiori cittadini (il Liceo classico Muratori-San Carlo e il Liceo artistico Venturi), con il contributo della Biblioteca Poletti e del Multicentro Educativo Sergio Neri e il patrocinio del Comune di Modena, è proprio un’espressione di questi valori.
“Il Mercato Albinelli è un luogo da scoprire del cosiddetto patrimonio di prossimità, come definito da Silvia Mascheroni – continua Milena Bertacchini -. Un patrimonio che ‘anima la vita dei cittadini’, facile da approcciare da insegnanti e studenti e in grado di dialogare con il patrimonio del Museo Gemma per connessioni e confronti, come con altre istituzioni culturali, come l’Archivio storico. Il Mercato è un patrimonio di prossimità perché vicino al contesto delle famiglie e degli amici e alle esperienze vissute dagli studenti e capace di favorire legami di affezione indispensabili per avviare un processo conoscitivo integrato e sistemico e tracciare rotte educative in una prospettiva di sostenibilità”.
Il progetto si rivolge a tutta la cittadinanza per sensibilizzare l’opinione pubblica su un luogo cittadino, ricco di memorie, tradizioni e cultura, attraverso frammenti di storia e racconti utili per viaggiare nello spazio e nel tempo e ripercorrere le trasformazioni urbane avvenute nell’area su cui oggi sorge il Mercato, fondato nel 1931 per volere di personaggi di spicco della Modena dell’epoca, tra cui, appunto, il Sindaco Luigi Albinelli (1900-1908).
Il percorso progettuale, che coinvolge una novantina di studenti, è iniziato a febbraio 2021 con visite guidate del Mercato e del paesaggio urbano in cui è inserito, accompagnate da attività formative e laboratoriali dedicate alla consultazione di documenti, cronache, immagini, video e rappresentazioni cartografiche, che ne ricostruiscono i momenti storici principali.
Al termine della fase formativa, gli studenti e le studentesse procederanno a costruire un percorso di comunicazione dedicato a celebrare l’importante traguardo dei novant’anni del Mercato Albinelli, coniugando il linguaggio delle parole con quello dell’espressività grafico-pittorica.
Il progetto, presentato alla città il 9 aprile scorso, in occasione della Notte Europea della Geografia, si svilupperà anche attraverso i canali social sulle pagine Facebook @Albinelli90anni e Instagram @Albinelli90anni.
Il momento di restituzione finale delle attività e di quanto appreso dai ragazzi avrà il suo culmine in ‘Quante storie nella storia. Settimana della didattica e dell’educazione al patrimonio archivistico’, promossa dal Servizio Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna, in programma dal 3 al 9 maggio 2021.
La storia del Mercato Albinelli
Il mercato del centro storico modenese è sempre stato il fulcro della vita cittadina; per secoli si è svolto in Piazza Grande con qualunque intemperia, sotto lo sguardo della statua della Bonissima che molti Autori considerano il simbolo emblematico dell’Ufficio della Bona Opinione. Questa statua, che è considerata un’icona della città di Modena, è stata posta per secoli al centro della piazza su un basamento in Calcare rosso di Verona dove erano scolpite le misure modenesi citate negli Statuti comunali del 1327, quale riferimento per gli scambi commerciali. Nel 1468 la Bonissima è stata spostata all’angolo del Palazzo Comunale rivolto su via Castellaro, dove si trova tuttora.
Mappe e documenti ricordano la toponomastica delle strade che delimitavano un tempo Piazza Grande e le attività che lì si svolgevano a supporto del mercato cittadino. Ad esempio, la Contrada delle Beccherie (attuale via Selmi), la Contrada delle Vaccine e il Vicolo del Bue (oggi trasformate nelle strade che delimitano Piazza XX Settembre) rammentano l’attività di macellazione, lavorazione e vendita carni che si tenevano in epoca ducale nei pressi della Beccheria Grande, poi nominata Macello Pubblico, posta alle spalle degli edifici comunali che si affacciavano sul lato meridionale di Piazza Grande, nel luogo dove oggi si erge il palazzo della banca.
Il progetto di realizzare un mercato coperto cittadino e riorganizzare così l’arredo urbano di Piazza Grande e dintorni iniziò nel 1870, ma fu solo nel 1931 che venne inaugurato il Mercato di via Albinelli
Gemma. Museo Mineralogico e Geologico Estense
Il Museo Gemma del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche di Unimore (www.museogemma.unimore.it) raccoglie un mondo incredibile di minerali, gemme, rocce e meteoriti. Un ricco patrimonio fortemente legato alla storia della città di Modena e del suo territorio, che affonda le proprie origini nel 1786.
Dalla sua riapertura al pubblico, nel 2005, il Museo si è proposto di valorizzare e promuovere il patrimonio museale di Ateneo e diffondere la cultura scientifica in stretta connessione con l’educazione al patrimonio storico e al territorio.
In tempi recenti, il Museo ha rinnovato la propria missione rivolgendosi con sempre maggiore determinazione alla definizione di strategie di valorizzazione in grado di favorire nuove sinergie e prospettive di collaborazione nella realtà locale anche in una dimensione economica e sociale.
Il Museo Universitario Gemma utilizza il patrimonio culturale per organizzare percorsi formativi, eventi e percorsi espositivi per le Scuole e il pubblico, anche in occasione di iniziative speciali.
Per i risultati conseguiti con queste attività ha ricevuto premi e riconoscimenti.