> FocusUnimore > numero 47 – maggio 2024

Prof. Claudio Sopranzetti of the University of Vienna guest of the Department of Linguistic and Cultural Studies of Unimore
The Department of Linguistic and Cultural Studies at Unimore recently hosted as Visiting Professor Prof. Claudio Sopranzetti from the Central European University in Vienna, who lectured four seminars on political systems and illiberal movements in contemporary Thailand, as part of the Master Degree in Anthropology and History of the Contemporary World. Claudio Sopranzetti is an Associate Professor at Central European University and a Quondam Fellow at All Souls College, Oxford University, and an international award-winner in 2019 with the Margaret Mead Award and in 2021 with the 46th Annual Award Prose (for the nonfiction graphic novel section) from the Association of American Publishers for the graphic novel King of Bangkok. In this article an interview with him during his time at Unimore

Nel mese di aprile il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali di Unimore ha ospitato come Visiting Professor il Prof. Claudio Sopranzetti della Central European University di Vienna, il quale ha tenuto quattro seminari sui sistemi politici e i movimenti illiberali nella Thailandia contemporanea, nell’ambito dell’offerta culturale e formativa della Laurea Magistrale in Antropologia e Storia del Mondo Contemporaneo.

Claudio Sopranzetti è Professore associato alla Central European University e Quondam Fellow all’All Souls College dellʻUniversità di Oxford ed è stato premiato a livello internazionale nel 2019 con il riconoscimento Margaret Mead e nel 2021 con il 46th Annual Award Prose (per la sezione non fiction graphic novel) dell’Association of American Publishers per la graphic novel King of Bangkok.

Al Prof. Sopranzetti abbiamo rivolto alcune domande, in occasione del suo soggiorno di ricerca presso Unimore.

  • Quali sono i temi che ha trattato nei suoi seminari?

Questi seminari nascono come overview di tutto il mio lavoro accademico: io lavoro principalmente sulla Thailandia, sui movimenti politici, la storia dell’urbanizzazione e sui cambiamenti sociali e politici degli ultimi 20 anni.

Il primo seminario in particolare ha riguardato il lavoro svolto alla fine del mio dottorato, ovvero i movimenti politici nei primi anni duemila, il secondo ha riguardato invece il periodo un po’ successivo, il terzo un lavoro che sto facendo attraverso l’utilizzo del fumetto, in particolare il racconto della storia di una nazione mediante i fumetti; il quarto, l’ultimo, è stato incentrato sui nuovi autoritarismi extraeuropei.

  • Qual è stato il suo percorso accademico?

Attualmente insegno all’Università di Vienna, alla Central European University, nella quale sono arrivato dopo aver conseguito il dottorato a Harvard e dopo aver lavorato per sei anni a Oxford. La collaborazione con Unimore è di lunga data, più in particolare, è iniziata con il Prof. Stefano Boni: infatti, già negli anni del mio dottorato sono venuto all’Università di Modena e Reggio Emilia per una serie di conferenze.

  • Come hanno risposto studenti e studentesse alle sue lezioni seminariali?

Sono stato felicemente sorpreso dalla risposta degli studenti e delle studentesse a questi miei seminari, non solo per quanto riguarda l’effettiva partecipazione, ma anche per quanto riguarda l’interesse che ragazzi e ragazze hanno mostrato verso le tematiche da me affrontate.

  • Cosa consiglierebbe a un giovane che volesse dedicarsi professionalmente a uno degli ambiti da lei trattati?

Il primo consiglio che darei a tutti è quello di lavorare molto per consolidare le proprie conoscenze linguistiche di interesse, nel senso che al giorno d’oggi la conoscenza della lingua locale è un fattore che viene dato quasi per scontato, specialmente nel mondo asiatico.

Un secondo consiglio che mi sento di dare è quello di vivere un periodo di scambio finché si è ancora studenti per dare almeno in parte una veste di internazionalità al proprio percorso.

  • La sua esperienza sul mondo asiatico cosa le ha permesso di capire?

La prima cosa è che la trasformazione che sta avvenendo nell’est Asia è secondo me un cambiamento epocale, non solo per la direzione che le dinamiche geopolitiche stanno prendendo, ma anche per il fatto che mentre in Europa stiamo vivendo un momento di “blocco storico”, in Oriente sono nel pieno di una grande trasformazione, che si riesce a percepire anche nella quotidianità.

Dall’altra parte, all’interno di questo cambiamento in atto è presente una forte critica a un sistema tradizionale democratico che viene visto a volte come appartenente ad un’altra epoca, quindi accanto ad un cambiamento politico ed economico molto interessante troviamo l’insorgenza di autoritarismi molto forti.

Sono queste in sostanza le due dinamiche in atto, che poi, in sintesi, i miei seminari hanno inteso ricostruire.

  • Come valuta questa sua esperienza a Unimore?

È sempre un piacere avere delle collaborazioni internazionali come questa con Unimore, rappresentano occasioni di riavvicinamento specialmente per chi, come me, fa parte di quegli italiani che hanno vissuto in prima persona il fenomeno della cosiddetta “fuga dei cervelli” dal proprio paese.

Il Prof. Claudio Sopranzetti dell’Università di Vienna ospite del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali di Unimore