> FocusUnimore > numero 10 – dicembre 2020
In questo periodo storico in cui l’Università è vissuta per lo più “a distanza”, il tema di come raggiungere e coinvolgere il “pubblico” – sia esso composto da studenti e studentesse, stakeholders, personale accademico e tecnico-amministrativo – diventa cruciale.
Ecco allora che la comunicazione deve farsi progetto: trasversale, dialogico e comunitario. Trasversale perché deve tenere conto di tutte e tre le missioni dell’Università: la didattica, la ricerca e la terza missione. Dialogico e comunitario perché deve facilitare le relazioni e favorire la collaborazione di tutti i soggetti, interni ed esterni, che fanno parte dell’Università intesa come comunità.
È quanto il Dipartimento “Marco Biagi” e la Fondazione Marco Biagi stanno cercando di mettere in pratica, dando una nuova forma e amplificando una collaborazione che è di fatto attiva da anni.
Da sempre, infatti, Dipartimento e Fondazione collaborano sul versante della didattica, nella gestione dei master, dei corsi di perfezionamento, del Corso di Dottorato in “Lavoro, Sviluppo e Innovazione” e della terza missione, con iniziative che prolungano all’esterno programmi di ricerca come il concorso internazionale per video brevi sul lavoro “Short on Work”; e della Ricerca, attraverso progetti che coinvolgono docenti, ricercatori, ricercatrici afferenti alle due istituzioni.
Ora queste attività già esistenti pongono nuove domande, necessitano di una nuova progettualità, di nuove forme di informazione e disseminazione – puntuali, flessibili e puntiformi – nonché di nuovi strumenti e competenze.
Da qui, innanzi tutto, la necessità di formalizzare questa nuova esigenza, che è diventata uno degli obiettivi del Piano Integrato del Dipartimento del 2019-2021, in cui si auspica il consolidamento e l’ampliamento di questa collaborazione proprio in tal senso.
In secondo luogo, la messa in atto di una strategia unica, attraverso una precisa identificazione di obiettivi e attività di interesse comune, la programmazione e conseguente calendarizzazione condivisa delle attività di comunicazione e l’individuazione degli strumenti più adatti a ogni singola attività.
Terzo, la messa in campo di nuove e necessarie risorse, economiche e non. Si è resa infatti necessaria l’attivazione di nuove collaborazioni dedicate specificatamente alla gestione di nuovi strumenti di comunicazione, in particolare i canali social di entrambe le istituzioni.
Tutto questo implica, evidentemente, una visione unica e condivisa di tutte le informazioni da parte dei componenti del gruppo di lavoro; un aspetto fondamentale per tradurre e rendere visibile quella sinergia che da sempre caratterizza Dipartimento e Fondazione.
Ecco allora nascere, come ultima esperienza, il nuovo Master di 1° livello in Treasury and Financial Management, che vede coinvolti il Dipartimento di Economia Marco Biagi e il Dipartimento di Comunicazione ed Economia di Unimore.
Questo Master ha un taglio estremamente operativo, è progettato insieme all’Associazione Italiana Tesorieri di Impresa (AITI) e si avvale del supporto di due prestigiose software house che operano nel settore e che metteranno a disposizione i loro ambienti virtuali nell’ambito di specifiche lezioni pratiche.
Tale collaborazione permette di avviare un processo di comunicazione congiunta, non solo tra il Dipartimento di Economia e la Fondazione Marco Biagi (sede del Master), ma anche con questi tre importanti soggetti, che hanno messo a disposizione i loro canali comunicativi e i loro uffici stampa per promuovere l’iniziativa.
Scaturisce, in questo contesto, un nuovo ruolo centrale degli studenti e delle studentesse, in particolare dei dottorandi e delle dottorande. Il loro coinvolgimento, infatti, diventa maggiore e va oltre le attività didattiche e di ricerca: divengono infatti oltre che esercitatori e ricercatori, anche “social media manager”. Ne è un esempio il profilo Facebook del Corso di Dottorato in “Lavoro, Sviluppo e Innovazione” (https://www.facebook.com/dottoratolsimodena), che si affianca alle pagine Facebook istituzionali del Dipartimento e della Fondazione. Si tratta di una pagina gestita, appunto, da studenti e studentesse del corso di dottorato, attraverso cui vengono diffuse le iniziative seminariali organizzate dagli stessi, ma anche eventi promossi da diversi Dipartimenti e Centri di Unimore, a conferma del loro senso di appartenenza all’Ateneo.
È ormai evidente come, in questo periodo più che mai, sia necessario saper usare linguaggi diversi per raggiungere un pubblico variegato, i siti web istituzionali non sono più sufficienti se non vengono supportati dai canali social. Questi ultimi rappresentano veri e propri luoghi in cui incontrarsi e confrontarsi, per fortificare il senso di appartenenza alla propria istituzione.
Da questa considerazione deriva, per esempio, l’apertura di diverse pagine social del Dipartimento.
Una pagina Facebook (https://www.facebook.com/DipartimentoEconomiaMarcoBiagi), dedicata a un pubblico “generico”; una pagina Instagram (https://www.instagram.com/demb_unimore/), che ha lo scopo di informare gli studenti e le studentesse, fornendo loro anche comunicazioni urgenti e “di servizio”; e un canale Youtube (https://www.youtube.com/channel/UCoJDL5g-WVvGc-Egny8ygYg/featured), che si è rivelato fondamentale per le attività di orientamento (qui sono infatti raccolte una serie di video pillole rivolte proprio alle Matricole).
È sempre con questa consapevolezza che è stata “ripensata” la disseminazione di temi e di progetti di ricerca. Quest’anno la partecipazione alla Settimana della salute mentale (ormai una tradizione consolidata) si è potuta svolgere solo online con il convegno “Il ruolo del welfare in periodi di epidemie e crisi economica; quali implicazioni per la salute”; così sarà anche per “Short on Work”, che si è trasformato in un Festival on line di tre giorni (11, 12 e 13 dicembre 2020) seguito dalla cerimonia di premiazione il 16 dicembre 2020.
Da questo periodo di crisi globale possiamo dire di avere tratto almeno un elemento positivo che ha permesso di rafforzare le sinergie tra Dipartimento e Fondazione e ripensare le modalità di comunicazione per raggiungere tutta la collettività.