> FocusUnimore > numero 50 – settembre 2024

The role of the Unimore Ethics Committee in supervising and ensuring research integrity
The Unimore University Research Ethics Committee ensures that projects comply with ethical principles, evaluating with scientific rigour every aspect of research involving people. Through multidisciplinary opinions, it promotes an academic culture based on transparency, accountability and scientific integrity and actively supports researchers in complying with ethical-legal regulations. CEAR offers opinions on queries concerning ethics in research and promotes an academic culture based on accountability and respect for research participants. It employs a group of multidisciplinary experts representing different areas of scientific knowledge. Each member of the Committee brings with him or her specific disciplinary expertise, thus enabling research projects to be considered from different perspectives, from legal and juridical, methodological and technical-scientific, psychological and social perspectives. The Committee aims to support the progress of scientific research within an ethically aware context.

Il Comitato Etico di Ateneo per la Ricerca di Unimore garantisce che i progetti rispettino i principi etici, valutando con rigore scientifico ogni aspetto legato alle ricerche che coinvolgono persone. Attraverso pareri multidisciplinari, promuove una cultura accademica basata su trasparenza, responsabilità e integrità scientifica e supporta attivamente ricercatori e ricercatrici nel rispetto delle normative etico-legali.

            Il Comitato Etico di Ateneo per la Ricerca (CEAR) dell’Università di Modena e Reggio Emilia è un organismo essenziale per garantire che i progetti di ricerca promossi all’interno dell’Ateneo rispettino i principi etici fondamentali. Questo comitato, che opera all’interno di un quadro di riferimento normativo ben delineato, non svolge una funzione meramente formale, ma si occupa di analizzare, con rigore scientifico e professionale, tutti gli aspetti etici connessi alle ricerche che coinvolgono direttamente o indirettamente esseri umani e si pone come garante della responsabilità etica e della qualità della ricerca condotta all’interno dell’Ateneo.

            Il CEAR offre pareri su richieste che riguardano l’etica nella ricerca e promuove una cultura accademica basata sulla responsabilità e sul rispetto dei partecipanti alla ricerca. Va specificato che il Comitato si occupa esclusivamente dei progetti di ricerca non di competenza dei Comitati Etici delle Aziende Sanitarie-Ospedaliere e concentra il proprio operato sulle attività di ricerca dell’Università.

            Il Comitato si avvale di un gruppo di esperti multidisciplinari, che rappresentano diverse aree del sapere scientifico. La presidenza è affidata alla Prof.ssa Johanna Maria Catharina Blom, docente di Neuropsicologia e neuroscienze cognitive, la cui esperienza scientifica e accademica garantisce una valutazione attenta delle implicazioni etiche connesse ai progetti di ricerca che coinvolgono persone. Tra i membri il Prof. Silvio Bicciato, la Prof.ssa Alessia Cadamuro, la Prof.ssa Gioia Carinci, il Prof. Gianluigi Fioriglio, Prof.ssa Anna Rita Graziani, Dott.ssa Deborah Mascalzoni e il Prof. Marco Vinceti.

            Ogni componente del Comitato porta con sé la propria specifica competenza disciplinare oltre ad un approccio critico e collaborativo, essenziale per affrontare questioni che richiedono un’attenta riflessione corale. Il contributo di ogni competenza, infatti, permette di considerare i progetti di ricerca sotto diverse prospettive, dal punto di vista legale e giuridico, metodologico e tecnico-scientifico, psicologico e sociale.

            La valutazione etica, dunque, non è un semplice passaggio burocratico, ma un momento cruciale nel processo di sviluppo della ricerca. Il CEAR, infatti, non si limita a individuare eventuali criticità, ma incoraggia i ricercatori a riflettere su come affrontare nel modo più corretto le questioni etiche. In tal senso, si pone come partner attivo dei ricercatori e rappresenta una guida che consente di orientarsi in un panorama etico-normativo sempre più articolato e complesso.

            Il Comitato non solo esprime pareri consultivi, ma svolge anche una funzione deliberativa sugli aspetti etici dei progetti di ricerca, come sancito dall’articolo 8 del regolamento. Le sue decisioni vanno oltre la semplice formulazione di pareri, poiché possono influire in modo concreto sullo svolgimento dei progetti. Infatti, l’articolo 8 prevede che il Comitato possa dare indicazioni precise su come gestire le questioni etiche e monitorare i progressi delle ricerche, al fine di offrire un sostegno attivo e continuo ai ricercatori.

            Questa funzione non si esaurisce nella fase iniziale, ma si estende anche al monitoraggio durante l’intero percorso della ricerca.

            Ogni parere emesso dal Comitato, come descritto nell’articolo 9, ha una valenza cruciale, in particolare per le ricerche che presentano potenziali rischi per i partecipanti o l’ambiente. I ricercatori che sottopongono i loro progetti al CEAR devono presentare una documentazione completa e dettagliata, che consente al Comitato di valutare con attenzione non solo gli obiettivi scientifici, ma anche le modalità operative, l’impatto sociale e ambientale, e la trasparenza nella gestione dei fondi.

            Nel caso in cui il Comitato emetta un parere negativo o esprima osservazioni, i ricercatori hanno la possibilità di fornire giustificazioni etico-giuridiche, secondo le disposizioni del regolamento, ma è evidente che il parere del Comitato rappresenta un riferimento fondamentale per garantire che le ricerche siano condotte nel rispetto degli standard etici più elevati. Inoltre, l’articolo 9 prevede che il Comitato possa esprimersi su progetti già approvati da altri comitati etici.

            Ogni progetto di ricerca presenta specifiche sfide etiche, che variano a seconda delle discipline coinvolte e delle metodologie adottate. Nel campo delle scienze sociali, ad esempio, si devono considerare gli effetti delle ricerche sulle dinamiche relazionali, il rispetto della privacy dei partecipanti, l’eventuale impatto su categorie vulnerabili. Nel campo della medicina o della biotecnologia, invece, le questioni etiche riguardano il rispetto della dignità umana, la protezione dei dati sensibili, il consenso informato e la gestione dei potenziali rischi per la salute dei partecipanti.

            Il Comitato Etico ha il compito di esaminare questi aspetti con grande attenzione, considerando ogni progetto in base ai criteri stabiliti dal regolamento interno e dalle normative nazionali e internazionali. La valutazione tiene conto non solo degli obiettivi scientifici, ma anche delle modalità operative e delle implicazioni a lungo termine delle ricerche, con particolare riguardo alla trasparenza delle fonti di finanziamento e all’eventuale coinvolgimento di partner privati.

            Il Principal Investigator di ogni progetto ha la responsabilità di presentare la documentazione necessaria e di garantire che le ricerche vengano condotte nel rispetto dei più alti standard etici. Tuttavia, è proprio attraverso il confronto con il Comitato che i ricercatori possono rafforzare la qualità del proprio lavoro.

            L’obiettivo ultimo del Comitato non è dunque solo quello di vigilare, ma anche di supportare il progresso della ricerca scientifica all’interno di un contesto eticamente consapevole: un approccio fondamentale per mantenere alta la qualità delle ricerche condotte all’interno dell’ateneo, garantendo al contempo il rispetto dei partecipanti e una maggiore responsabilizzazione dei ricercatori.

Il ruolo del comitato etico di Unimore nella supervisione e garanzia dell’integrità della ricerca