> FocusUnimore > numero 20 – novembre 2021
Social innovation, inclusion and urban regeneration: an action-research for the railway station area in Reggio Emilia
The area surrounding Reggio Emilia railway station has long been subject to a series of urban regeneration actions to stop the process of social and housing degradation in progress that has been going on for at least two decades.
There are currently two projects in place for the railway station area: the work of the Memorandum of Understanding for the promotion of the strategic plan 2020/2023 and the projects related to the integrated plan of housing solidarity and the programme on the quality of living.
In agreement with the Department of Housing and the participation of the Municipality of Reggio Emilia, the Department of Communication and Economics of the University of Modena and Reggio Emilia has started a research activity to better understand the needs and requirements existing in the area, and to promote social innovation and inclusion interventions.
The first step of the research was the analysis of the local context and relevant stakeholders, with a focus on past policies, projects, activities and collaborative dynamics.
The second phase is currently in progress, which includes interviews and focus-groups involving residents, association representatives, organisations and local committees.
The last phase will be activated to guide participatory paths of social innovation, such as co-design of urban spaces, which will involve residents.
The results of the analysis will provide insights for the launch and management of policy actions targeted to the station area.
La zona stazione della città di Reggio Emilia è da tempo protagonista di una serie di azioni di rigenerazione urbana per interrompere il processo di degrado sociale e abitativo in corso da almeno due decenni.
Al momento, l’ambito territoriale è interessato da due progetti di ordine e natura differente, ma convergenti sugli obiettivi: da una parte, sono i partiti i lavori del Protocollo d’intesa per la promozione del Piano strategico Zona stazione 2020-2023; dall’altra parte, sono stati ammessi a finanziamento governativo i progetti “902/Abitare Solidale” e “R60”, promossi dal Comune di Reggio Emilia nell’ambito rispettivamente del Piano Integrato di Edilizia Residenziale Solidale (Piers) e del Programma sulla Qualità dell’abitare (PinQua). Piers e PinQua prevedono un ampio programma integrato di riqualificazione residenziale, funzionale e sociale di edifici e aree di interesse pubblico, collegando la zona stazione con l’area delle ex-Reggiane.
I progetti intendono rispondere alle difficoltà diffuse dell’area per rafforzare la solidarietà nelle relazioni sociali e “ricentrare” il quartiere all’interno della dimensione urbana. In questo contesto, è prevista la realizzazione di una serie di strutture aperte alla comunità del quartiere.
Per fare il punto sulle esigenze e i fabbisogni presenti nell’area, sulle attività in corso e sulle associazioni che le implementano, sui portatori di interesse e sulle loro visioni e dinamiche collaborative, il Dipartimento di Comunicazione ed Economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia ha avviato, in convenzione con l’Assessorato alla Casa e alla Partecipazione del Comune di Reggio Emilia, un’attività sistematica di ricerca azione propedeutica alla definizione di policy e di percorsi partecipati per favorire interventi di innovazione sociale e di inclusione in grado di accompagnare il processo di riqualificazione urbana.
L’approccio adottato dalla ricerca mette al centro il dialogo tra i diversi livelli territoriali, affinché possa permettere di delineare il complesso insieme di esigenze e aspettative, la varietà di attività, punti di vista, esigenze e percezioni presenti tra le persone che vivono il quartiere ogni giorno.
Condizione necessaria per garantire l’efficacia di questo approccio co-partecipato è una mappatura delle attività, degli attori e delle relazioni presenti nell’area interessata.
Un altro aspetto tenuto in considerazione è l’identità locale, costituita – nelle relazioni e in rapporto ai luoghi – da elementi del quartiere di natura sia materiale (edifici, layout urbanistico, paesaggio urbano, ma anche la presenza di attività imprenditoriali, profilo sociodemografico, condizioni economiche, ecc.), che immateriale e simbolica (tradizioni culturali, storie e memorie condivise e narrative che queste creano, valori sociali, esigenze e aspirazioni, presenza di una coscienza collettiva).
La stessa attività di ricerca svolge un importante ruolo di mediazione e creazione delle condizioni contestuali per favorire lo sviluppo di dinamiche relazionali e motivazionali a supporto della collaborazione reciproca, visto che la semplice co-localizzazione di una pluralità di soggetti con risorse, storie, competenze e capacità differenti non garantisce di per sé l’attivazione di contaminazione e scambio di conoscenze e, quindi, il coinvolgimento dei cittadini per partecipare a processi di riqualificazione del contesto in cui vivono.
Il primo step della ricerca ha riguardato l’analisi del contesto territoriale e degli stakeholder rilevanti, con focus su policy passate, progetti, attività e dinamiche collaborative.
Al momento è in corso la seconda fase, che prevede interviste e focus-group che coinvolgono residenti, referenti di associazioni, organizzazioni e comitati locali.
L’ultima fase sarà attivata per accompagnare percorsi partecipati di innovazione sociale, come quello di co-design degli spazi urbani, che coinvolgeranno i residenti.
I risultati dell’analisi forniranno spunti per l’avvio e la gestione di azioni di policy dirette verso la zona stazione. In linea con l’obiettivo del Comune di Reggio Emilia di rispondere ai bisogni del quartiere e restituire alla comunità un’area più vivibile e abitabile, la ricerca intende identificare le organizzazioni, le relazioni collaborative e le attività in essere; determinare la presenza di servizi e il loro livello di strutturazione nell’area; fornire spunti di riorganizzazione dei servizi, delle relazioni collaborative tra gli intermediari sociali