> FocusUnimore > numero 27 – giugno 2022
Roman Inquisition: a project to bring to light and digitize ancient registers
The Interdepartmental Centre on Digital Humanities of Unimore is collaborating on an important study digitization project that aims to disseminate the ancient registers of the minutes written during the sessions of the Roman Inquisition. These are historical testimonies of extraordinary importance, since the registers contain facts, characters and chronologies concerning the beginnings of the Sacred Tribunal, collect the decisions taken by the Roman Inquisition from 1548 onwards and offer a clear picture of the opposition between Catholics and Protestants. The project includes an online edition of the manuscripts that will use a digital library system and promote a scientific edition of the first register (1548-1558). The activities of study and transcription began in the spring of 2022, together with the activities of co-planning with the Congregazione per la Dottrina della Fede for the realisation of the online portal.
Il progetto “Le origini dell’Inquisizione romana: fonti, protagonisti, strumenti” intende offrire alla comunità scientifica e a un più ampio pubblico una fonte di primaria importanza: gli antichi registri in cui l’Inquisizione romana riportò i verbali delle sue sedute.
Tale documentazione, articolata in registri che partono dalla metà del Cinquecento quando infuriava la contrapposizione tra cattolici e protestanti, raccoglie le decisioni prese dall’Inquisizione romana dal 1548 in poi.
A causa delle vicende conservative dei suoi archivi, questi registri sono testimonianze pressoché uniche degli obiettivi prioritari della congregazione nei cruciali anni in cui essa avviò le sue attività.
I registri restituiscono fatti, personaggi e cronologie riguardanti gli esordi del Sacro Tribunale, disegnando una geografia dell’azione di repressione che, di fatto, ha contribuito a plasmare il cattolicesimo successivo al concilio di Trento.
Di fronte a tale eccezionalità, che non si limita all’area italiana, il progetto si pone due obiettivi di base. Anzitutto promuovere un’edizione scientifica del primo registro (1548-1558) e un’edizione digitale dello stesso. Per quanto riguarda l’edizione a stampa, oltre a una trascrizione del testo secondo rigorosi criteri paleografici e filologici, si prevede un sistema di annotazione che identifichi i personaggi e i luoghi citati.
Parzialmente diverso lo spettro di obiettivi dell’edizione digitale. Si preparerà un’edizione online dei registri attraverso scansioni del manoscritto, che si avvarrà di un sistema di digital library sviluppato dal Centro interdipartimentale sulle Digital Humanities di Unimore e adattabile con front-end personalizzato all’Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede.
Il progetto prevede, da ultimo, iniziative di disseminazione dei risultati a due livelli: sul piano accademico, attraverso un workshop internazionale di carattere metodologico in cui discutere l’esperienza di edizione e i criteri adottati; su un piano più ampio, in un’ottica di public history, si organizzeranno iniziative rivolte a scuole, istituti culturali e cittadinanza.
Le attività di studio e trascrizione sono state avviate nella primavera del 2022, così come le attività di co-progettazione con la Congregazione per la Dottrina della Fede per la realizzazione del portale digitale.
“Si tratta di una piccola rivoluzione” – commenta il Prof. Matteo Al Kalak del Dipartimento di studi linguistici e culturali – dopo che nel 1998 l’antico tribunale dell’Inquisizione Romana ha aperto i suoi archivi agli studiosi; Unimore ha ora il privilegio di accompagnare un ulteriore passo in avanti: la messa online in modalità libera e accessibile a tutti della documentazione”.