> FocusUnimore > numero 37 – giugno 2023
The “Industry 4.0 – Ten Years Later” Conference: an international exchange of views between scholars on technological and organisational changes in the manufacturing sector and their impact on work and society
From 17 to 19 May, the important international conference “Industry 4.0 – Ten Years Later” took place at the Marco Biagi Department of Economics of the University of Modena and Reggio Emilia, in the heart of Motor Valley. Some of the most authoritative scholars at the international level participated in the three days of study and discussion on the themes of the technological transformations that are changing the organisation of production processes and work, contributing to the development of an interdisciplinary debate, the formulation of new empirical questions and the exploration of new theoretical and methodological perspectives. The three-day conference was rich in content, with 14 thematic panels in which more than 40 researchers from all over the world presented their research contributions, 3 key note speeches, by Karamjit Gill – University of Brighton, Mark Graham – Oxford Internet Institute, Matthew Cole – Oxford Internet Institute, and 2 plenary sessions, attended by leaders of the main Italian Trade Union Organisations and Confindustria and trade union delegates from two important manufacturing companies that are particularly advanced in terms of technology and organisation, Automobili Lamborghini and GD. The conference closed with the wish to continue the discussion and deepen the debate in the future, through enhanced international and interdisciplinary collaboration on the topics discussed during these three days.
Dal 17 al 19 maggio, presso il Dipartimento di Economia Marco Biagi dell’Università di Modena e Reggio Emilia, nel cuore della Motor Valley, si è svolta l’importante conferenza internazionale “Industry 4.0 – Ten Years Later”.
Nell’organizzare la conferenza, il Dipartimento di Economia Marco Biagi (nelle persone della Prof.ssa Margherita Russo e della Dott.ssa Benedetta Acerbi) e gli altri componenti del comitato organizzatore locale (Prof. Matteo Rinaldini e Dott.ssa Sara Caria del Dipartimento di Comunicazione ed Economia di Unimore e il Dott. Francesco Garibaldo della Fondazione Sabattini) si sono avvalsi della collaborazione di Gerpisa, Regione Emilia-Romagna, Fondazione Giacomo Brodolini, Fondazione Marco Biagi e Motorvehicle University of Emilia-Romagna.
Alcuni tra i più autorevoli studiosi a livello internazionale hanno partecipato alle tre giornate di studio e discussione sui temi delle trasformazioni tecnologiche che stanno cambiando l’organizzazione dei processi produttivi e del lavoro, contribuendo a sviluppare un confronto interdisciplinare, a formulare nuove domande empiriche e a esplorare inedite prospettive teoriche e metodologiche.
“Industry 4.0 – Ten Years Later” ha rappresentato una preziosa opportunità di conoscenza e confronto tra esperienze di ricerca sulle trasformazioni tecnologiche e organizzative e sui rispettivi impatti socioeconomici che si sono verificati (e si stanno ancora verificando) all’interno di realtà produttive, filiere, settori, ecosistemi e aree territoriali appartenenti tanto al Global South quanto al Global North.
Durante i tre giorni di conferenza si sono svolti 14 panel tematici in cui più di 40 ricercatori e ricercatrici provenienti da tutto il mondo hanno presentato i loro contributi di ricerca, 3 key note speach, di Karamjit Gill – University of Brighton, Mark Graham – Oxford Internet Institute, Matthew Cole – Oxford Internet Institute, e 2 sessioni plenarie, a cui hanno partecipato dirigenti delle principali Organizzazioni Sindacali italiane e di Confindustria e delegati sindacali di due importanti realtà manifatturiere particolarmente avanzate su un piano tecnologico e organizzativo, Automobili Lamborghini e GD.
Durante i giorni della conferenza, è stata allestita anche la mostra fotografica “JOBS. Forme e spazi del lavoro in Emilia centrale” derivante dal progetto di ricerca portato avanti da “Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea” con il sostegno del bando SF 2020 del Ministero della Cultura e della Banca Popolare dell’Emilia-Romagna (http://www.lineadiconfine.org/).
È difficile fare una sintesi della ricchezza dei contenuti emersa dalla tre giorni di conferenza, ma è comunque possibile individuare alcuni specifici nuclei tematici su cui si è concentrato il confronto tra studiosi e studiose, nuclei tematici che allo stesso tempo rappresentano aspetti critici per le attuali e future trasformazioni tecno-organizzative e per il loro impatto sociale ed economico.
Una prima questione su cui gli studi presentati alla conferenza sembrano convergere è la presenza di una varietà di traiettorie di digitalizzazione (“varieties of digitalization”), ovvero il fatto che non si sarebbe al cospetto di un unico modo di concepire la progettazione e l’introduzione delle tecnologie digitali all’interno delle imprese.
Infatti, nonostante il processo di progressiva e pervasiva integrazione funzionale delle diverse realtà economiche su scala globale, caratteristico dell’attuale modello di sviluppo economico, sia enormemente supportato dalle tecnologie digitali, il modo in cui queste ultime sono progettate e integrate nei processi lavorativi continua ad essere legato anche agli specifici contesti istituzionali, culturali e sociali in cui le imprese operano.
In altri termini, non si sarebbe al cospetto di una situazione caratterizzata da un ineluttabile processo di convergenza tecnologica, ma, al contrario, di un panorama tecno-organizzativo eterogeneo in cui convivono, a volte scontrandosi, diverse idee e paradigmi di digitalizzazione.
Ne deriva – e questo è un secondo nucleo tematico emerso dalla conferenza – che gli impatti sul lavoro e sull’intera società possono essere molto diversi a seconda del tipo di traiettoria di digitalizzazione perseguita e, soprattutto, che le politiche pubbliche, il sistema formativo, le relazioni industriali, etc. possono esercitare un ruolo importante nell’orientare queste traiettorie.
Tutto ciò, evidentemente, non esclude – terzo nucleo tematico – i rischi di dipendenza tecnologica dai colossi New Tech, né il fatto che si riproducano significative asimmetrie di potere in termini di presidio tecnologico tra i diversi attori (tra un’impresa e l’altra, ma anche tra imprese e organizzazioni sindacali, tra attori finanziari e attori economici, etc.) e tra le diverse aree territoriali oggi, anche grazie alle nuove tecnologie, indissolubilmente integrate e interconnesse a livello globale, ma è proprio attraverso la coppia dialettica “integrazione/interconnessione asimmetrica” e “varietà di traiettorie di digitalizzazione” che è possibile comprendere gli impatti delle trasformazioni tecnologiche sui processi produttivi.
Per capire i processi di trasformazione tecno-organizzativa e spiegarne gli impatti sul lavoro e sulla società, dunque, è necessario contestualizzare l’analisi e in generale “ancorare” la propria osservazione a livello di impresa, filiera o area territoriale per cogliere la relazione tra queste trasformazioni e, appunto, i fattori di contesto, tenendo sempre in considerazione che tutto ciò si colloca in un reticolo di relazioni che si estende a livello globale.
Una particolare attenzione, infine, è stata rivolta alla questione dei cambiamenti dell’organizzazione, dei contenuti e delle condizioni del lavoro, insieme al ruolo delle organizzazioni che rappresentano i lavoratori all’interno delle attuali dinamiche di trasformazione tecnologica e organizzativa.
I contributi di ricerca presentati su questo tema sono stati particolarmente numerosi e hanno spesso enfatizzato la persistenza di vecchie problematiche del rapporto tra lavoratori e cambiamenti tecnologici (una su tutte, i rischi di sostituzione tecnologica o quella dei potenziali rapidi cambiamenti della composizione della struttura occupazionale), congiuntamente all’emergenza di nuove criticità legate alle specifiche tecnologie riconducibili ad Industria 4.0. Allo stesso tempo, tuttavia, si aprono anche nuovi spazi di azione sindacale per la negoziazione relativa all’adozione delle tecnologie e all’organizzazione del lavoro, che rappresentano nuove opportunità di alleanze strategiche per i lavoratori e chi li rappresenta, sia a livello locale sia a livello internazionale.
La Conferenza si è chiusa con l’auspicio di proseguire nel futuro il confronto ed approfondire il dibattito, attraverso una rafforzata collaborazione internazionale e interdisciplinare sui temi trattati durante questi tre giorni.