> FocusUnimore > numero 14 – aprile 2021
La Consulta del Personale Tecnico Amministrativo (CPTA) è istituita dall’articolo 20 dello Statuto dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (Decr. Rett. n. 3 del 6 febbraio 2012), come “Organo collegiale del personale tecnico-amministrativo” con “funzioni consultive e propositive relativamente all’organizzazione amministrativa dell’Ateneo ed alle questioni riguardanti il personale tecnico-amministrativo”. Si tratta, pertanto, di un organo elettivo, i cui i componenti devono appartenere, per almeno un terzo, ad una delle due sedi universitarie.
L’attuale Consulta è costituita da 21 membri, 11 donne e 10 uomini, che sono stati eletti nel corso di due tornate elettorali: la prima nel 2018, con la nomina di 14 membri, la seconda nel 2020, grazie a elezioni suppletive che hanno consentito di integrare nuovi componenti.
Ricoprono la carica di Presidente il dott. Giacomo Guaraldi e di Vicepresidente la dott.ssa Angela Martino.
La Consulta del personale si riunisce, solitamente, una volta al mese, per affrontare tematiche relative al benessere generale dei dipendenti universitari e per favorire un ambiente lavorativo sempre più inclusivo.
La cadenza mensile delle sedute è stata rispettata anche durante l’emergenza epidemiologica, quando sembrava ancora più opportuno mantenere vigile l’attenzione sulla situazione del personale e sul suo benessere lavorativo.
Le attività della CPTA si ispirano ai principi di condivisione, collaborazione, apertura, scambio e inclusione e sono puntualmente aggiornate sul sito http://www.cpta.unimore.it, dove sono pubblicate le convocazioni con gli argomenti all’ordine del giorno ed i verbali delle sedute.
Al di là di questa premessa, vogliamo illustrare quali siano state le modalità di lavoro e quali obiettivi la Consulta abbia perseguito e si proponga di perseguire sino alla fine del mandato, nel 2021.
Nel 2018 l’attuale Consulta, grazie anche alla presenza dei membri rieletti, ha continuato l’operato della precedente, con particolare riferimento al tema della formazione continua dei/delle dipendenti.
In una prospettiva di incontro e confronto reciproco, la Consulta invita alle proprie sedute quanti, in Ateneo, ricoprono un ruolo istituzionale ed hanno responsabilità relativamente alla gestione del personale tecnico-amministrativo. Ricordiamo, ad esempio, la partecipazione dei Magnifici Rettori che si sono avvicendati, Prof. Andrisano e Prof. Porro, del Direttore Generale, Dott. Ronchetti, del Portavoce del Rettore e suo Delegato alla Comunicazione, Prof. Casadei, del Responsabile della Direzione Risorse umane, Dott. Larocca, così come di diversi colleghi appartenenti alle varie Direzioni, che hanno illustrato, nel tempo, provvedimenti e determinazioni, o di esperti che hanno trattato argomenti di specifico interesse, tra cui, ad esempio, il Dott. Ricci per lo sportello di ascolto.
Questa modalità di lavoro permette alla Consulta di interfacciarsi con i diretti rappresentanti istituzionali e garantire un continuo confronto sulle tematiche che interessano il personale tecnico-amministrativo.
Parallelamente la Consulta mantiene uno stretto rapporto istituzionale con il Comitato Unico di Garanzia di Ateneo (CUG), di cui condivide interessi e finalità: di recente CUG e CPTA hanno elaborato proposte congiunte per migliorare la gestione del lavoro agile.
Sempre in un’ottica di apertura, la Consulta cerca di scambiare esperienze e condividere soluzioni anche all’esterno dell’Ateneo confrontandosi con gli omologhi organi degli altri Atenei regionali e intrattenendo con loro un dialogo proficuo, in particolare con i Presidenti delle Consulte delle Università di Bologna e di Ferrara.
Per favorire la circolazione delle informazioni i membri della Consulta ricoprono diversi ruoli all’interno dell’Ateneo: sono presenti nella Contrattazione decentrata, nel Comitato Unico di Garanzia, in Commissione elettorale centrale, nel Servizio ispettivo, nella Commissione etica e nella Commissione formazione (al momento ancora in fase di attivazione). Nel corso delle sedute i membri delegati e il Presidente relazionano ai colleghi quanto acquisito e la discussione si sviluppa attingendo alle specifiche competenze e conoscenze di ciascuno. I componenti, infatti, sono rappresentativi delle esigenze dei diversi contesti lavorativi in cui essi operano: l’Amministrazione Centrale, i Dipartimenti, il Sistema Bibliotecario di Ateneo, i Centri di Ricerca e Servizi, sia a Modena sia a Reggio Emilia. Occorre ricordare che la quota dei/delle rappresentanti provenienti dalla sede di Reggio Emilia è purtroppo ancora minoritaria.
I membri della Consulta rappresentano tutte le diverse aree presenti in Ateneo (amministrativa, tecnica, informatica e bibliotecaria) e offrono così una visione realistica delle esigenze presenti. Questo patrimonio di conoscenze, abilità e competenze, ma soprattutto di sensibilità, viene condiviso durante le sedute della Consulta e consente alla stessa di esprimere pareri e suggerimenti e di elaborare proposte inoltrate all’amministrazione.
Per rispondere ad una esplicita richiesta del Magnifico Rettore, Prof. Carlo Adolfo Porro, che aveva istituito un gruppo di lavoro dedicato ad analizzare e risolvere le criticità del Personale tecnico-amministrativo, la Consulta ha deciso di rilevare tali informazioni erogando direttamente ai colleghi un questionario, somministrato tra il 27 gennaio ed il 20 febbraio 2020.
L’iniziativa ha avuto un ottimo riscontro in termini di risposte ricevute, ma anche un alto tasso di coinvolgimento da parte dei colleghi, che hanno gradito la possibilità di esprimere il proprio parere e apprezzato il fatto di essere ascoltati.
I problemi salienti sono legati alle difficoltà di carriera, all’ambito della prevenzione e protezione, alla formazione, all’organizzazione del lavoro ed al coinvolgimento del personale all’interno degli organi di governo.
Il tema della formazione, in particolare, è sempre stato al centro dell’attenzione della CPTA lungo tutto il suo mandato, perché parte dall’assunto che sia importante avere personale adeguatamente formato all’interno dell’Ateneo e che questa condizione costituisca una ricchezza per l’intero ente. Affrontare tale tema ha comportato, da un lato, l’analisi dello status quo, dall’altro l’elaborazione di proposte sia sulle modalità della ricognizione del fabbisogno del personale tecnico-amministrativo che sulla modalità di erogazione dei corsi, sul loro contenuto e sulle opportunità di fruizione degli stessi da parte del personale. La CPTA ha, pertanto, domandato di poter fruire, in futuro, di maggiori possibilità formative, come, ad esempio, l’accesso a corsi universitari già attivati all’interno dell’offerta formativa dell’Ateneo.
Alla luce di quanto dedotto dal questionario e delle riflessioni svolte all’interno della CPTA, la stessa ha redatto un documento da sottoporre agli organi accademici, alle principali figure istituzionali e alle rispettive direzioni competenti. L’analisi dei dati è poi stata pubblicata sul sito della CPTA ed il documento conclusivo è stato inviato al gruppo di lavoro istituito dal Rettore.
A partire dallo scorso anno, per effetto della pandemia, l’interesse per il tema delle condizioni lavorative del personale si è identificato con quello del lavoro agile nella formula del cosiddetto smart working. Anche in questo caso la Consulta ha ritenuto utile raccogliere le dirette testimonianze dei dipendenti di Unimore ed ha elaborato un questionario finalizzato a rilevare l’impatto dello smart-working emergenziale sul personale medesimo e a formulare proposte all’Amministrazione per una futura organizzazione del lavoro agile strutturale. Il questionario è stato somministrato tra l’8 ed il 19 luglio 2020 ed ha ricevuto riscontro da oltre il 64% dei colleghi.
Dall’analisi dei dati emergono i vantaggi riscontrati dai dipendenti nello svolgimento del lavoro agile durante il primo periodo di emergenza sanitaria, che consistono nell’annullamento dei tempi di spostamento, nella maggiore concentrazione e produttività sul lavoro, nella possibilità di acquisire nuovi strumenti e nella possibilità di avere minori occasioni di distrazioni o di litigio con i colleghi e gli svantaggi, come la perdita del diritto al buono pasto, il mancato rimborso per le spese sostenute nell’uso di mezzi personali, la difficoltà di mantenere confini tra vita privata e lavoro e la riduzione di momenti di confronto con i colleghi.
L’iniziativa ha avuto notevole riscontro ed apprezzamento; i dati elaborati sono pubblicati sul sito della Consulta e sono stati richiesti da alcuni docenti del Dipartimento di Economia “Marco Biagi” per uno studio approfondito sullo smart working.
L’attuale Consulta proseguirà la propria attività sino alla fine di ottobre del 2021, quando le elezioni consentiranno a nuovi colleghi di proporsi per questa esperienza. Alcuni membri della Consulta, sicuramente quelli eletti più di recente, faranno da trait-d’union per rendere fruibile l’esperienza attuale a coloro che li affiancheranno in futuro.
La partecipazione assidua e vivace a tale organo è testimonianza del valore che tutti i suoi membri ripongono nella funzione della Consulta, pertanto ci auguriamo che lo stesso entusiasmo guidi altri colleghi a candidarsi per le prossime imminenti elezioni.