> FocusUnimore > numero 51 – ottobre 2024

Unimore honours Gianna Paglia Lombardini
Gianna Paglia Lombardini recently passed away. She was a prominent figure in the Reggio Emilia community and the widow of industrialist Franco Lombardini, under whose leadership, in the 1970s and 1980s, Lombardini Motori established itself as a leading company in Europe and the third largest manufacturer of small and medium diesel engines in the world. The Lombardini family has always had close ties to the city and the university. In 1979, Franco Lombardini had promoted the establishment of a Research and Development Centre within Lombardini Motori. The Lombardini family then decided to donate a substantial contribution of 250,000 euros, which enabled a laboratory, named after Franco Lombardini, to be set up in the Department of Science and Methods for Engineering, together with the establishment of a scholarship fund for deserving young graduates in Mechatronics Engineering, to encourage them to continue on to the next master’s degree. Over time, this donation has enabled its researchers to participate in regional and European tenders. Remembering Gianna Paglia Lombardini on these pages of Focus means expressing the gratitude of the entire university to a figure who accompanied the rise and development of the Reggio Emilia campus of Unimore over time.

Il 29 luglio scorso è venuta a mancare, all’età di 94 anni, Gianna Paglia Lombardini, figura di spicco della comunità reggiana e vedova dell’industriale Franco Lombardini, sotto la cui guida, negli anni 1970/80, la Lombardini Motori si impose come impresa leader in Europa e terzo costruttore al mondo di motori diesel di piccola e media potenza.

Succeduto, nel 1964, nella direzione al padre Adelmo, fondatore dell’azienda nel 1933 insieme ai fratelli Rainero e Alberto, Franco Lombardini diede subito respiro internazionale all’impresa, aprendo filiali in Francia, Spagna e Germania, concentrando ricerca e produzione sui motori di piccola cilindrata e realizzando nel 1970 il primo motore diesel di piccola cilindrata a iniezione diretta: nel 1980, data della sua improvvisa scomparsa, la Lombardini Motori toccò il record di 200.000 motori prodotti.

La famiglia Lombardini è da sempre molto legata alla sua Città: raccogliendo una felice intuizione di Adelmo, fece realizzare il Grand Hotel Astoria, oggi Mercure Astoria, allo scopo di rendere fruibile per la città e le imprese un hotel adeguato ad accogliere coloro che per lavoro dovevano sostare a Reggio Emilia. Per lunghi anni fu Gianna Paglia Lombardini a dirigere l’importante struttura alberghiera, situata in posizione strategica tra il centro e la circonvallazione,

Nel 2005, in occasione del 25esimo anniversario della scomparsa del marito Franco, Gianna Paglia Lombardini, insieme ai figli Adelmo, Elena e Francesca, espresse il desiderio di ricordarlo “con un’iniziativa coerente con il suo carattere di imprenditore serio e capace e di uomo aperto e illuminato, espressione della sua attenzione al ruolo della formazione dei giovani e, altresì, alla promozione della ricerca, ritenendo questo il modo più vero ed autentico per onorarne la memoria”. Nel 1979, infatti, Franco Lombardini aveva promosso la costituzione di un Centro di Ricerca e Sviluppo all’interno della Lombardini Motori, che porta il suo nome. La famiglia Lombardini decise quindi di devolvere un cospicuo contributo di 250.000 euro, che consentì la nascita di un laboratorio, intitolato a Franco Lombardini, presso il Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria nel Campus universitario San Lazzaro a Reggio Emilia, insieme all’istituzione di un fondo per borse di studio destinate a giovani meritevoli laureati in Ingegneria Meccatronica (Corso di Laurea triennale) per favorirne il proseguimento degli studi con la successiva laurea magistrale in Ingegneria Meccatronica. L’iniziativa prese forma con la collaborazione del Rotary Club Reggio Emilia, sodalizio del quale prima il padre Adelmo e in seguito Franco furono soci apprezzati, in concomitanza anche con il 100° anniversario del Rotary International.

Ogni anno, da allora e fino ad oggi, a essere premiati sono due neolaureati: uno, il vincitore o la vincitrice dell’anno in corso, che riceve una prima tranche; l’altro, il vincitore o la vincitrice dell’anno precedente e che frequenta la laurea magistrale, che riceve l’eventuale seconda tranche conferita, secondo i requisiti previsti dal bando, previa verifica dell’alto livello di profitto ottenuto nel corso del primo anno. All’epoca, Gianna Paglia Lombardini dichiarò: “riteniamo che l’iniziativa che oggi anticipiamo sia il miglior modo per mantenere vivo il ricordo del nostro caro Franco, che certamente avrebbe condiviso l’impegno da noi profuso a favore dell’Istituzione Universitaria a Reggio Emilia e, quindi, in definitiva, a favore dei giovani”.

Si trattò in effetti di un evento di particolare importanza per lo sviluppo delle attività di ricerca nelle discipline ingegneristiche della sede universitaria reggiana, a distanza di soli 6 anni della sua costituzione nell’ambito dell’innovativo progetto di Ateneo a rete di sedi decollato nel novembre 1998. La donazione che consentì la costituzione del laboratorio “Franco Lombardini” fu infatti il primo cospicuo sostegno privato conferito alla sede reggiana dell’Ateneo, un grande atto di fiducia compiuto dalla famiglia Lombardini sulle potenzialità di crescita del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria e sul positivo impatto che la ricerca universitaria nel settore ingegneristico avrebbe avuto sul tessuto produttivo e, più in generale, sulla promozione dell’innovazione nel nostro Territorio. Le prime acquisizioni di strumentazioni effettuate con le risorse della donazione sono state finalizzate ad analisi e ricerche sperimentali sul comportamento dinamico delle macchine, con particolare riferimento alle prove su materiali, sia statiche che dinamiche, con l’obiettivo di accelerare il processo di sviluppo di sistemi dinamici complessi che includano non solo i sistemi meccanici, ma anche i motori elettrici e il loro controllo intelligente. Questa donazione, che di fatto rispecchia il settore meccatronico del Dipartimento, ha consentito nel tempo ai suoi ricercatori di partecipare a bandi regionali ed europei, ed è stata quindi volano di ulteriori risorse che hanno supportato in questi 20 anni una crescita costante della dotazione strumentale e delle correlate attività di ricerca e trasferimento tecnologico. Negli ultimi dieci anni le ricerche effettuate presso il Laboratorio Lombardini hanno dato origine a circa 200 articoli su riviste internazionali, 15 brevetti e oltre 300 partecipazioni a conferenze scientifiche, coinvolgendo nello scorso anno più di 20 docenti e dottorandi e 25 tesisti in tirocinio.

Ricordare Gianna Paglia Lombardini su queste pagine di Focus significa testimoniare la gratitudine dell’intero Ateneo, testimoniata anche dalla consegna del sigillo dell’Università in una delle tante cerimonie di consegna delle borse di studio, nei confronti di una figura che ha accompagnato nel tempo il decollo e lo sviluppo della sede reggiana di Unimore.

L’Ateneo ricorda Gianna Paglia Lombardini