> FocusUnimore > numero 16 – giugno 2021
Erasmus between past and future: from Erasmus 2014-20 to the new Erasmus 2021-27
The action promoted under the Erasmus+ programme in 2014-2020 (with funding of €14.8 billion) has enabled the mobility of four million people (students, teachers and staff) for study, internships, teaching and training activities. The Erasmus Programme fosters lifelong learning and mobility, promotes equity and social cohesion, encourages curiosity, creativity and innovation, problem solving skills, confidence and awareness, and give university students the opportunity to improve their professional prospects and openness, making them active participants in creating a responsible and inclusive citizenship. Through the University Language Centre, Unimore promotes and finances free language and cultural programmes at different levels both for incoming and outgoing students; with the student association ESN – Erasmus Student Network it organizes recreational and cultural activities; and with the support of the International Welcome Desk, it offers advice and assistance to inbound and outbound mobility students and staff. At European and non-European level, inbound and outbound mobility numbers were very high for the previous 6-year period, and the actions taken have proved to be a solid ground to develop the internationalization process further. The projects are continuously growing and the budget for Erasmus 21-27 is estimated at €26.2 billion. Strong focus is placed on social inclusion, green and digital transition, and promoting young people’s participation in democratic life, following the ECHE principles – European Charter for Higher Education. Unimore supports the European Student Card initiative as a key action of the European Education Area, which aims to make mobility accessible to everybody and to revive a sense of European identity among students. It also meant to contribute positively to the creation of the European Higher Education Area. The strategic objectives include: increasing the number of double degree and joint degree agreements with strategic areas considered to be priorities; organising second-cycle study programmes entirely in English; enhancing the internationalisation of doctoral programmes; recruiting foreign students and teachers; improving international rankings; signing strategic partnerships; joining the network of European universities as transnational alliances for the universities of the future; promoting European values and identity; and raising the quality and competitiveness of European higher education.
Con il lancio del programma Erasmus+ nel 2014-2020 (con un finanziamento di 14,8 miliardi di euro) sono state aumentate le opportunità di mobilità degli individui. Oltre alle mobilità per studio e tirocinio per gli studenti e alle mobilità per insegnamento e formazione per docenti e staff, vengono introdotte opportunità di internazionalizzazione al di fuori dei confini europei, verso i cosiddetti Partner Countries.
In materia di istruzione e formazione il programma ha perseguito i suoi obiettivi mediante i seguenti tipi di azioni:
a) mobilità individuale ai fini dell’apprendimento;
b) cooperazione per l’innovazione e lo scambio di buone prassi;
c) sostegno alle riforme delle politiche.
L’azione promossa da Erasmus Plus ha permesso, nel periodo 2014-2020, la mobilità di quattro milioni di persone, tra cui due milioni di studenti. Il programma è stato reso più accessibile, tramite un maggiore potenziamento linguistico, un sostegno supplementare per le persone con esigenze speciali (ad esempio provenienti da ambienti svantaggiati o da zone isolate).
Il Programma Erasmus, all’interno della strategia Europea, fa in modo che gli studenti e le studentesse universitari completino il loro percorso di formazione in un’ottica di apertura internazionale che li rende parte attiva nella costruzione di una cittadinanza responsabile e solidale.
Gli obiettivi strategici del programma hanno favorito l’apprendimento permanente e la mobilità, migliorando la qualità e l’efficacia dell’istruzione e della formazione, promuovendo l’equità, la coesione sociale e la cittadinanza attiva, incoraggiando la creatività e l’innovazione, compresa l’imprenditorialità, a tutti i livelli dell’istruzione e della formazione.
L’intento è quello di formare una nuova generazione che sia in grado di affrontare le sfide attuali e future a favore dello sviluppo in ambito personale, sociale ed economico.
L’importanza del programma è rinvenibile anche nel miglioramento delle prospettive professionali degli studenti, come ad esempio la tolleranza, la fiducia in sé stessi, le abilità di problem solving, la curiosità, la consapevolezza dei propri punti di forza e di debolezza e la risolutezza (The Erasmus Impact Study, 2014).
L’Erasmus, inoltre, allarga anche gli orizzonti degli studenti e la loro rete di relazioni. Il 40% cambia il Paese di residenza o di lavoro almeno una volta dopo la laurea, quasi il doppio di quelli che non hanno fatto un’esperienza di mobilità durante gli studi. Il 93% degli studenti con esperienza internazionale può concepire di vivere all’estero nel futuro; per chi è rimasto nello stesso paese durante gli studi questa percentuale scende al 73%” (The Erasmus Impact Study, 2014).
L’impegno degli Atenei è teso a potenziare tutti quegli aspetti che possano facilitare la mobilità internazionale, attraverso l’offerta di infrastrutture moderne, quali biblioteche, sale di lettura, sale di informatica e mediateche per le lingue straniere; fornendo una rete di contatti e partenariati diffusi in tutto il mondo per rendere gli scambi arricchenti e proficui per l’ambito dello studio e della ricerca; favorendo la funzione di ponte tra lingue e culture che permetta lo sviluppo del bilinguismo; creando un servizio di tutoraggio attivo che possa aiutare lo studente e/o la studentessa a chiarire i concetti chiave e affinare il proprio metodo di studio, attraverso la proposta di personale addetto all’orientamento e al supporto psicologico; realizzando alleanze formative sul territorio tra mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca.
Per rispondere alle esigenze dei partecipanti in generale sono state messe in atto risposte di carattere istituzionale, per gli aspetti legati all’integrazione e alla riuscita della mobilità nel contesto accademico, e comunitario per un migliore inserimento nel contesto socioculturale del territorio. Sul primo aspetto Unimore, attraverso il Centro Linguistico di Ateneo, ha favorito e finanziato per gli studenti in entrata ed in uscita percorsi linguistici e culturali gratuiti di diverso livello. Per un migliore inserimento nel contesto socioculturale del territorio, l’Ateneo ha favorito tramite l’Associazione studentesca ESN – Erasmus Student Network – attività ludiche e culturali tra cui visione di film in lingua, gite ed escursioni, serate a tema, buddy program e il programma tandem.
L’Ateneo, tramite l’International Welcome Desk, offre consulenza e supporto a studenti e staff in mobilità – inbound e outbound – per gli aspetti connessi al rispetto delle normative sull’immigrazione – visti, permessi di soggiorno – assicurazioni sanitarie, ottenimento codice fiscale, apertura conti correnti, ricerca alloggio. Viene garantito, inoltre, un servizio di eccellenza alle persone con disabilità e con disturbi specifici dell’apprendimento tramite lo Sportello accoglienza studenti disabili e DSA, di cui viene sempre data adeguata informazione ai partecipanti in fase di pubblicazione dei bandi e di comunicazione alle sedi partner di quanto necessario ai fini della preparazione del periodo di mobilità presso UNIMORE.
In ambito europeo e nel periodo indicato, Unimore ha favorito la partecipazione di 4529 studenti in uscita, 54 docenti, 19 unità di personale amministrativo. Circa 2384 studenti hanno potuto usufruire di contributi aggiuntivi per situazione economiche svantaggiate. Il numero di studenti con disabilità è stato pari a 14.
Al tempo stesso Unimore ha ospitato 1766 studenti, 214 docenti e 67 unità di personale amministrativo, provenienti dai diversi Paesi europei.
I fondi europei gestiti ammontano a euro 6.530.623,00, per mobilità verso tutti i Paesi dell’Unione Europea e verso i Paesi partecipanti al programma. Unimore ha cofinanziato il Programma con euro 3.204.680,00. Il contributo MUR per il cofinanziamento è stato pari a 4.465.296,00.
Il programma Erasmus ha un impatto sugli individui in termini di risultati di apprendimento, sull’Ateneo come implementazione delle attività di cooperazione internazionale – doppi titoli – e sul territorio attraverso il coinvolgimento di attori istituzionali a livello locale.
In ambito extra UE, Unimore ha incrementato le opportunità per i partecipanti da e verso i Partner countries. In particolare, hanno preso parte alla mobilità 127 partecipanti sia di Unimore sia provenienti dai seguenti Paesi: Vietnam, Cina, Thailandia, Australia, Cile, Brasile, Sud Africa, Hong Kong. Il Budget assegnato è stato pari a euro 997.032,00.
Il Programma Erasmus concorre al raggiungimento di obiettivi strategici di Ateneo, tra cui il numero dei CFU acquisiti all’estero dagli studenti dell’Ateneo.
Con riferimento a Erasmus 21-27, il suo bilancio è stimato a 26,2 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto al programma precedente (2014-2020).
La mobilità internazionale è un fattore in costante crescita. Sempre più studenti, docenti e staff chiedono di partecipare alla formazione svolta in ambito europeo e gli investimenti che l’Unione intende fare sono in aumento.
Il programma 2021-2027 pone un forte accento sull’inclusione sociale, sulla transizione verde e digitale e sulla promozione della partecipazione dei giovani alla vita democratica.
L’Ateneo mira a perseguire e mantenere i livelli di eccellenza nelle diverse aree della didattica e della ricerca in relazione agli standard internazionali e conformemente agli obiettivi definiti dall’Agenda Europa 2025 al fine di contribuire positivamente alla creazione dello Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore, alla modernizzazione dell’Ateneo, all’aumento degli investimenti in ricerca e innovazione tecnologica, all’incremento della percentuale di individui in possesso di un’istruzione Superiore in termini quantitativi e qualitativi, incoraggiando la mobilità all’interno delle aree di studio in cui l’Europa ha bisogno di competenza e ambizione per diventare leader mondiale, tra cui i cambiamenti climatici, la sostenibilità ambientale, l’energia pulita, così come nell’ambito delle scienze, tecnologia, ingegneria, matematica (STEM), robotica, big data, intelligenza artificiale e lo sviluppo delle competenze digitali.
Al fine di rafforzare l’identità europea attraverso l’istruzione e la cultura, l’Ateneo favorisce l’inclusione sociale, la riduzione delle disuguaglianze, tra cui quella di genere, il contrasto della xenofobia, in totale assonanza con i principi della ECHE – European Charter for Higher Education – e anche attraverso l’implementazione del programma Erasmus 2021-2027.
Il raggiungimento degli obiettivi strategici preposti verrà perseguito tramite il coinvolgimento dei diversi attori istituzionali sia a livello locale/regionale/nazionale – quali centri di ricerca, mondo delle imprese, dell’associazionismo studentesco, Comuni, Province e Regioni della seconda area industriale d’Italia – sia a livello internazionale, attraverso accordi di collaborazione scientifica e culturale con Istituzioni partner Accademiche e del mondo produttivo e delle rappresentanze dei Paesi partner.
Le strategie di internazionalizzazione poggeranno su un’attenzione particolare allo sviluppo, delle azioni di mobilità per apprendimento degli studenti, del personale docente e tecnico amministrativo (fisica, virtuale e blended) con particolare impegno verso gli individui in condizione svantaggiata sia economica sia fisica e mentale, adottando anche adeguati strumenti finanziari.
Le azioni di mobilità per gli studenti saranno mirate allo studio e alla formazione professionale, tramite il tirocinio curriculare, extra-curriculare e lavorativo, al fine di consentire l’attivazione del triangolo virtuoso tra aziende, università, ricerca/terza missione, finalizzato a garantire la competitività del territorio e dell’Ateneo nella scommessa della globalizzazione anche in relazione agli scenari che deriveranno a seguito dell’emergenza sanitaria che rappresenta, dal punto di vista storico, una cesura e un’ulteriore sfida al raggiungimento degli obbiettivi preposti.
L’Ateneo fa parte delle Istituzioni che sostengono l’iniziativa della European Student Card come azione chiave dello Spazio Europeo dell’istruzione, che ambisce a rendere la mobilità accessibile a tutti e a rilanciare un senso di identità europea tra gli studenti.
Nel nuovo programma vengono confermate e potenziate le mobilità verso Paesi extra UE, vengono introdotte le mobilità brevi tramite i BIP (blended intensive programme), che prevedono mobilità da 5 a 30 giorni e riconoscimento di almeno 3 CFU.
Il successo dell’attuazione della mobilità Erasmus + nel campo dell’istruzione superiore nel passato periodo di programmazione 2014-2020, ha costituito una buona base per sviluppare ulteriormente l’internazionalizzazione. L’impianto delle nuove opportunità è stato guidato dai recenti sviluppi politici e dalle priorità: una maggiore digitalizzazione degli Istituti di istruzione superiore, più inclusione, più interconnessione e più sostenibilità ambientale. Le novità riflettono anche i tre obiettivi orizzontali del programma Erasmus + 2021-2027 – Erasmus + digitale, Erasmus + inclusivo e Erasmus + verde
Programmazione Erasmus+ 2014-2020: linee di finanziamento KA2, KA3, SPORT.
La programmazione Erasmus+ 2014-2020 (recentemente conclusa) era stata concepita per sostenere i Paesi aderenti al Programma nei loro sforzi per un uso efficiente del talento e del capitale sociale dell’Europa in una prospettiva di apprendimento permanente, mettendo in relazione il sostegno all’apprendimento formale, non formale e informale nei settori dell’istruzione, della formazione e della gioventù. Il Programma rafforzava inoltre le opportunità per la cooperazione e la mobilità con i Paesi partner, in particolare nei settori dell’istruzione superiore e della gioventù.
Erasmus+ 2014-2020 era rivolto ad un vasto spettro di persone (studenti, adulti, docenti, staff) ed organizzazioni; il Programma ha dato l’opportunità di studiare, formarsi, acquisire esperienza e creare metodologie innovative di didattica (frontale e non) così come scambiare buone prassi tra Atenei di diversi Paesi europei ed extraeuropei.
In questa sede ci si concentra, in particolar modo, sulle linee di finanziamento Erasmus+ rivolte a progetti di formazione e didattica innovativi implementati da partenariati internazionali composti da enti, imprese, università il cui scopo era quello di scambiare buone prassi e crearne di nuove.
Di seguito le azioni specifiche:
- La “Key Action 2 – Cooperazione per l’innovazione” e lo scambio di buone pratiche mirava a: migliorare la qualità dell’istruzione, della formazione e della gioventù in Europa e in Paesi extra europei; rinnovare e perfezionare la cooperazione interregionale e transnazionale delle autorità pubbliche nei settori dell’istruzione, della formazione e della gioventù; rafforzare l’interazione tra la pratica, la ricerca e la politica.
- Tra gli obiettivi della “Key Action 3 – Sostegno alla riforma delle politiche” vi erano: a) l’analisi specifica del settore dell’istruzione, della formazione e della gioventù per la definizione ed il monitoraggio delle politiche basate su dati concreti; b) nuovi approcci per stimolare lo sviluppo di politiche innovative tra le parti interessate e per permettere alle autorità pubbliche di verificare l’efficacia delle nuove politiche attraverso esperimenti sul campo basati su metodologie di valutazione accurate; c) sensibilizzazione relativa ai risultati delle politiche europee e del Programma Erasmus+ e facilitare il loro sfruttamento a livello locale, regionale o nazionale al fine di accrescere il profilo e l’attrattiva dell’istruzione superiore europea in tutto il mondo.
- I progetti sovvenzionati nel quadro dell’azione “SPORT” avevano lo scopo di: a) promuovere l’integrità dello sport (misure di contrasto al doping, alle partite truccate, protezione di minori); b) sostenere approcci innovativi per l’attuazione dei principi dell’UE sulla buona governance nello sport, delle strategie dell’UE nelle aree dell’inclusione sociale e delle pari opportunità; c) incoraggiare la partecipazione allo sport e l’attività fisica; d) sostenere l’attuazione degli orientamenti dell’UE sulla duplice carriera degli atleti.
Nel corso dei sette anni di programmazione 2014-2020, l’Università di Modena e Reggio Emilia ha saputo attrarre n. 23 progetti sovvenzionati per un importo di contributo comunitario complessivo pari a 1.326.117,14 €. Il tasso di successo dell’Ateneo è stato circa del 16 %, in linea con il success rate del Paese Italia.
La maggior parte dei progetti UNIMORE finanziati (n. 19 su 23) si colloca nella linea di finanziamento “KA2 – Partenariati Strategici” ovvero nel quadro: della cooperazione strutturata tra Istituti di Istruzione Superiore ed altre organizzazioni rilevanti (pubbliche o private) per lo sviluppo/trasferimento/attuazione di pratiche innovative; della promozione dell’apprendimento tra pari; degli scambi di esperienze a livello europeo.
Andando più in dettaglio, i n. 19 progetti di Partenariato Strategico sovvenzionati all’Ateneo erano rivolti a target ad aree tematiche quali: KA201 – School Education (n. 6 progetti), KA202 – Vocational Education and Training (n. 6 progetti), KA203 – Higher education (n. 4 progetti), KA204 – Adult Education (n. 2 progetti) e KA207 – Partnerships for Creativity (n. 1 progetto). Di questi, il nostro Ateneo ha coordinato n. 2 progetti sovvenzionati ed ha partecipato in qualità di partner a n. 17 progetti.
I progetti implementati all’interno di UNIMORE hanno visto il coinvolgimento attivo di Professori e Professoresse, Ricercatori Ricercatrici, Assegnisti/e di ricerca, Dottorandi/e, studenti e studentesse sulle attività didattico-scientifiche previste, così come del personale amministrativo che si è occupato della supervisione e gestione dei fondi sovvenzionati.
Dal punto di vista didattico-scientifico, lo scopo trasversale di alcuni progetti era quello di creare nuovi approcci educativi e modalità operative, oltre a materiali innovativi ai fini didattici. Per altri, invece, sia il personale docente e ricercatore che gli studenti ed i ricercatori in formazione (dottorandi ed assegnisti) hanno avuto l’opportunità di approfondire determinate competenze scientifiche e lavorative, scambiare buone prassi e perfezionarsi.
Alcuni dei progetti succitati sono stati segnalati positivamente dalla Commissione Europea come esempi di buone pratiche all’interno del portale europeo di disseminazione denominato “ERASMUS+ PROJECT RESULTS” a cui può accedere chiunque. Di seguito un breve abstract per ciascun progetto:
- EURODUALE (progetto concluso. BEST PRACTICE): KA203 – Higher education, responsabile scientifico Professor Michele Tiraboschi (Dip. di Economia Marco Biagi), Unimore era ente coordinatore capofila.
EuroDuaLE si proponeva di sviluppare e sperimentare programmi di apprendimento duale in mobilità (attraverso la cooperazione transnazionale), affrontando così il problema dell’occupazione giovanile, attraverso il miglioramento dell’occupabilità dei giovani e la riduzione del mismatch tra le competenze richieste dal mercato del lavoro e quelle che i giovani generalmente possiedono alla fine di un percorso formativo tradizionale. L’obiettivo era anche quello di stabilire una sinergia tra le istituzioni di educazione terziaria (soprattutto università) e attori del mercato del lavoro, offrendo agli studenti esperienze di formazione on-the-job attraverso mobilità virtuale e fisica presso aziende nei diversi Paesi europei coinvolti. EuroDuaLE immaginava e verificava sul campo un modello che potesse essere replicato in diversi contesti e a cui i designer (imprese, università, associazioni, parti sociali) di simili esperienze potevano avere accesso.
- RECULM (progetto concluso. BEST PRACTICE) ed Inter4Ref (progetto in corso d’opera): KA202 – Vocational Education and Training, responsabile scientifica Dottoressa Rita Bertozzi (Dip. di Educazione e Scienze Umane), Unimore partner di progetto. RECULM.
Il progetto era rivolto ai Mediatori Culturali direttamente coinvolti in azioni di accoglienza e supporto di richiedenti asilo e rifugiati. In particolare, attraverso un percorso formativo modulare on-line specifico e un MOOC rivolto a loro, RECULM voleva fornire ai mediatori culturali ulteriori capacità e competenze lavorative in termini di: prevenzione e gestione del conflitto interetnico; comunicazione efficace; diversità culturale e relazioni interetniche; gestione di stereotipi e pregiudizi; gestione di traumi psicologici dei rifugiati; cura del benessere psicologico dei mediatori e pratiche di mediazione interculturale. ////// INTER4REF. Il progetto è rivolto a Interpreti Umanitari che supportano l’integrazione di richiedenti asilo e rifugiati. Attraverso un percorso formativo modulare on-line specifico e un MOOC rivolti agli interpreti umanitari e un workshop internazionale, INTER4REF fornisce agli interpreti umanitari conoscenze e competenze su: quadro legislativo sulla protezione internazionale; contesti di provenienza dei richiedenti asilo; specificità dei contesti di interpretazione umanitaria; questioni etiche nell’interpretazione con rifugiati e con gruppi vulnerabili; gestione delle emozioni; tecniche di interpretazione con rifugiati.
- SOUNDWORDS (progetto concluso. BEST PRACTICE): KA201 – School Education, responsabile scientifico Professor Loris Vezzali (Dip.to Chirurgico, medico, odontoiatrico), UNIMORE ente partner.
Il progetto era rivolto a “gruppi vulnerabili”, ovvero ad alto rischio di povertà ed esclusione sociale rispetto alla maggioranza della popolazione, che tendenzialmente avrebbero potuto vivere un’ulteriore esclusione sociale come un basso livello di istruzione e disoccupazione o sottoccupazione. Gli obiettivi di progetto erano: a) “imparare nella pluralità” sotto forma di sensibilizzazione dei gruppi di maggioranza e minoranza rispetto alla eterogeneità sociale; b) stimolare una partecipazione politica e l’analisi critica dei gruppi svantaggiati; c) promuovere un “dialogo culturale” come competenza interculturale; d) stimolare l’apprendimento attraverso le arti.
- EDUVAC (progetto in corso d’opera): KA202 – Vocational Education and Training, responsabile scientifica Professoressa Daniela Mecugni (Dip.to Chirurgico, medico, odontoiatrico), UNIMORE ente partner.
L’obiettivo generale del progetto è promuovere la salute della popolazione nei Paesi delle istituzioni partner aumentando la copertura vaccinale e infine promuovendo vaccinazioni in tutto il mondo. L’obiettivo specifico di EDUVAC è quello di sviluppare un corso intensivo sull’assistenza vaccinale indirizzato agli studenti di Scienze Infermieristiche al fine di migliorare la qualità e la pertinenza dell’apprendimento sulle vaccinazioni da un lato, e rafforzare le conoscenze, le abilità e gli atteggiamenti degli studenti nelle cinque università partner rispetto alle vaccinazioni dei pazienti dall’altro lato. Inoltre, il progetto promuove la strategia di internazionalizzazione di ciascuna delle istituzioni partner attraverso la mobilità di personale (docente e tecnici) e studenti.
All’interno della “Key Action 3 – Sostegno alla riforma delle politiche”, UNIMORE ha ottenuto un progetto finanziato in cui UNIMORE era coinvolta in qualità di coordinatore di progetto e che mirava a sostenere finanziariamente progetti di cooperazione lungimiranti e sperimentazioni sul campo che portino allo sviluppo innovativo di nuove politiche europee e nazionali.
SHARMED (progetto concluso): responsabile scientifico Professor Claudio Baraldi (Dip. di Studi Linguistici e Culturali), UNIMORE ente coordinatore.
Il progetto promuoveva l’inclusione e l’apprendimento dei bambini di origine migranti, facilitando la produzione di memorie condivise da parte dei bambini nella comunicazione dialogica. Il progetto coinvolgeva n. 48 classi di bambini di 9-11 anni, in tre Paesi differenti, ed era volto a promuovere il riconoscimento e l’empowerment dei bambini di origine migranti, evitando la loro differenziazione dai bambini non migranti. Le azioni di progetto prevedevano il coinvolgimento di insegnanti e classi di bambini al fine di sperimentare una nuova forma di comunicazione, sia in Italia che negli altri Paesi coinvolti sul progetto, con l’obiettivo finale di implementare una nuova politica in tutta Europa. In particolare, le attività sono state condotte coinvolgendo i bambini immigrati come partecipanti attivi nei processi di apprendimento e inclusione sociale; i metodi di insegnamento impiegati e l’utilizzo integrato di media visivi (orali, scritti e digitali) erano volti a facilitare il dialogo e la partecipazione dei bambini, oltre che a promuovere l’apprendimento efficace degli stessi.
Infine, nel quadro della linea di finanziamento “SPORT”, UNIMORE ha recentemente ottenuto un finanziamento per Partenariato di collaborazione, una sotto azione di Programma che mirava a lottare contro il doping, le frodi sportive, la violenza, il razzismo e l’intolleranza.
PROGRES (progetto di recente approvazione): responsabile scientifico Professor Loris Vezzali (Dip.to Chirurgico, medico, odontoiatrico), UNIMORE ente partner.
Il progetto PROGRES mira a promuovere l’uguaglianza di genere, incoraggiare l’inclusione sociale e le pari opportunità nel settore sportivo e in particolare nel calcio, promuovendo l’integrazione della dimensione di genere all’interno delle federazioni / associazioni calcistiche. PROGRES aspira a stabilire un riferimento nell’integrazione della dimensione di genere in Europa attraverso l’implementazione delle seguenti attività: identificazione e analisi del divario di genere all’interno delle federazioni e associazioni calcistiche europee; raccolta di buone pratiche di integrazione della dimensione di genere nelle organizzazioni sportive; rafforzamento delle capacità dei dipendenti delle associazioni e federazioni calcistiche e delle parti interessate dello sport rispetto al mainstreaming di genere; sviluppo di metodologie e strumenti per il miglioramento del mainstreaming di genere nella governance di federazioni e associazioni calcistiche; campagne di sensibilizzazione sull’integrazione della dimensione di genere rivolte agli stakeholder sportivi nelle aree di progetto.
Promozione Internazionale – reclutamento degree seekers – mobilità per titoli
Nell’ambito delle attività di promozione e reclutamento, l’Ateneo pianifica e gestisce attività di marketing internazionale per promuovere il marchio e l’offerta formativa dell’Ateneo attraverso la partecipazione a fiere professionali e studentesche, nonché attraverso attività di networking con Ambasciate, Consolati e Scuole Italiane all’estero.
Vengono pianificate e progettate attività di marketing online (portali web, tra cui Studyportals) e offline (video, diapositive, brochure, ecc.).
Unimore ha inoltre sviluppato una rete di rappresentanti – agenzie per il reclutamento – per promuovere l’Università a livello internazionale. Effettua analisi di mercato sulle principali tendenze dell’istruzione superiore a livello globale.
Uni-Italia: Centro di promozione accademica per l’orientamento allo studio in Italia
Costituita il 30 luglio 2010 tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero dell’Università e della Ricerca, il Ministero dell’Interno, Uni-Italia ha l’obiettivo di favorire l’attrazione di studenti e ricercatori stranieri verso le università italiane, attraverso l’attività di promozione dell’offerta formativa italiana, e di favorire la cooperazione universitaria fra l’Italia e gli altri Paesi. È presente, oltre che in Cina, anche in India, Indonesia, Iran e Vietnam.
I Centri Uni-Italia presso le Ambasciate italiane all’estero si occupano di fornire informazioni sull’offerta formativa agli studenti interessati a proseguire i propri studi in Italia, offrono supporto nelle procedure di preiscrizione e forniscono la propria assistenza alle università straniere interessate a stringere collaborazioni con le università italiane.
Inoltre, i Centri Uni-Italia promuovono insieme agli Istituti Italiani di Cultura e alle Ambasciate la diffusione della cultura e della lingua italiana.
In Italia, l’Associazione fornisce assistenza agli studenti stranieri per tutta la durata della loro permanenza al fine di facilitarne l’integrazione nel nuovo contesto sociale, accademico e culturale.
UNIMORE è partner di Uni-Italia fin dalla sua fondazione e partecipa ad eventi ad hoc per gli studenti, gli Italian Days on Higher Education, prende parte, con il Padiglione italiano, alle più importanti fiere internazionali dell’istruzione, come la CIEET, la CEE, BMI, QS, le fiere EHEF, la Nafsa, EAIE. Partecipa inoltre a Conferenze e Networking meetings che favoriscono l’incontro e lo sviluppo delle relazioni tra istituzioni italiane ed estere nel settore dell’educazione superiore, sia a livello europeo che internazionale.
European University Network – AGREU Growing Agro-related Universities through EU collaboration
Al vertice di Göteborg del 2017, il Consiglio europeo ha invitato gli Stati membri e la Commissione Europea a portare avanti una serie di iniziative tra cui il rafforzamento dei partenariati strategici in tutta Europa tra gli istituti di istruzione superiore incoraggiando la nascita entro il 2024 di Università europee, costituite da reti bottom up di atenei con lo scopo di consentire agli studenti di ottenere un titolo combinando studi in diversi Paesi e di contribuire alla competitività internazionale delle università europee.
L’azione è promossa nell’ambito del programma Erasmus + ed è una delle iniziative faro dell’Unione Europea nella costruzione dello spazio europeo dell’istruzione.
Unimore ha accettato la sfida e sta partecipando ad un network promosso dall’Università di Almeria (Spagna) che vede la partecipazione di Haute Ecole de la Province de Liege (Belgio), Warsaw University of Life Science (Polonia), Polytechnic Institute of Coimbra(Portogallo), Agricultural University of Plovdvid ( Bulgaria), Agricultural University of Iceland (Islanda), Paris Soup Biotech (Francia).
La rete denominata AGR- EU Growing Agro-related Universities through EU collaboration, si basa sull’idea di fondere assieme le esperienze individuali di tutti i membri del consorzio a livello di didattica, ricerca, innovazione e buone pratiche, per permettere la creazione, nel lungo termine, di una Università Europea in ambito Agrario e delle Scienze della vita (Agro and Life Sciences), attraverso la costituzione nel medio termine di percorsi didattici innovativi, multidisciplinari e flessibili e congiunti sui tre cicli di studio senza tralasciare l’aspetto della ricerca. Questo garantirebbe il libero movimento della conoscenza, favorirebbe lo sviluppo di titoli doppi e congiunti su due o persino tre cicli di studi, aumenterebbe l’attrattività nei confronti dei talenti al di fuori dell’Europea e promuoverebbe un apprendimento multilinguistico, interculturale e inclusivo.
L’obiettivo di promuovere l’eccellenza nell’educazione universitaria nell’ambito Agrario e delle Scienze della Vita, influenzando in maniera positiva le altre aree di studio e di ricerca e rafforzando i collegamenti tra educazione, ricerca, innovazione, buone pratiche e trasferimento tecnologico, si fonda su obiettivi specifici :
• Progettare programmi di studio e di ricerca all’interno di un approccio flessibile legato al challenge-based learning, diventando un vettore di cambiamento e innovazione nei settori Agricultural, Bio and Life Sciences, Sustainability, Climate Change, Environment, Ecology, Natural Resources, Territories, Society, Migration and Heritage e Technological Transformation.
• Mettere in collegamento il settore principale Agricultural, Biotech and Life Sciences and Technology con altre aree come Salute, Scienze Umane, Educazione e Scienze Sociali.
• Promuovere un approccio olistico alla mobilità: differenti tipi di programmi di studio (dagli short-term courses ai programmi congiunti) e di mobilità degli studenti (non solo fisica, ma anche virtuale, o blended) che contribuiscano a rafforzare le competenze professionali e personali così come le possibilità di impiego degli studenti
• Adottare una governance innovativa e partecipativa
• Promuovere l’inclusione e il lifelong learning, l’educazione orientata al lavoro e alle attività di ricerca nel contesto sociale
• Fornire una open education, open science e open data a tutte le istituzioni e agli individui interessati, per diventare un modello universitario che condivide buone pratiche all’interno e all’esterno dell’Europa
• Ottenere un immediato impatto a livello regionale e in un secondo momento a livello nazionale: mettere in connessione gli attori regionali e sviluppare reti sovra-regionali per lo sviluppo, l’innovazione e l’imprenditorialità.
- Rinforzare le competenze professionali, personali e le opportunità di occupazione.
Il consorzio ha già definito i work packages del progetto (governance, teaching and learning, research, mobility, inclusivness diversity and multiculturalism) e ad ogni Università è stato richiesto di organizzare un Focus group per ogni Workpackage con attori interni che possano dare gli input sulle attività proposte per ogni WP. Unimore, a seguito di diversi incontri che hanno visto il coinvolgimento della governace, delle direzioni, degli uffici e dei docenti che saranno direttamente coinvolti nella EUN, per un totale di circa 50 persone coinvolte, ha presentato le proprie proposte e attività da portare avanti nella rete in condivisione con i partner europei.
La rete si prefigge l’obiettivo a lungo termine di diventare l’università di riferimento a livello europeo in ambito agrario, delle biotecnologie e delle scienze della vita.
In considerazione delle aree di interesse della rete è stato coinvolto in questa fase il Dipartimento di Scienze della Vita con la possibilità poi di includere altri settori a seconda delle attività implementate e delle competenze da sviluppare.
Il progetto verrà presentato dal Consorzio a Febbraio 2022 nell’ambito della call Erasmus+ – Key Action 2: cooperation among organisations and institutions.
In attesa della presentazione del progetto, la collaborazione tra gli Atenei della rete sta seguendo anche altre iniziative progettuali nell’ambito della sostenibilità green con la partecipazione alla call Erasmus azione 2 del 2021.