> FocusUnimore > numero 47 – maggio 2024

New Technologies and Human Rights: Law students engaged in the first Erasmus Blended Intensive project
The Erasmus Blended Intensive Programme BIP – New Technologies and Human Rights focusing on human rights in the digital world has just ended. The course, organised within the framework of the intensive programmes promoted by the European Union that combine a short transfer with a compulsory online distance component, was structured in two parts: the first included fifteen hours of lectures in March in presence at the Las Lagunillas Campus of the Universidad de Jaén, followed by two remote training modules in April and May. The training course – which saw the participation of twenty-two Italian, Polish and Spanish students from different university backgrounds – focused on human rights in the digital world, dealing with topics such as digital literacy, the protection of rights in the age of the web, the relationship between disinformation and democracy, hate speech issues, and green technologies.

Si è concluso venerdì 17 maggio 2024 il Progetto Erasmus Blended Intensive Programme BIP – New Technologies and Human Rights  incentrato sui diritti umani nel mondo digitale.

Il percorso, organizzato nell’ambito dei programmi intensivi di studio promossi dall’Unione Europea che combinano una mobilità fisica breve con una componente on line a distanza obbligatoria, è stato strutturato in due parti: la prima ha previsto lo svolgimento di quindici ore di lezione (nel corso della settimana dal 18 al 22 marzo) in Spagna presso il Campus Las Lagunillasdell’Universidad de Jaén, grazie al coordinamento scientifico del Prof. Ramón Ruiz Ruiz della medesima Università, mentre nel corso dei mesi di aprile 2024 e di maggio 2024 sono stati tenuti due moduli formativi da remoto rispettivamente dalla Prof.ssa Barbara Giovanna Bello (Univ. della Tuscia – in rappresentanza del CRID, Unimore, di cui è membro corrispondente da anni) e dalla Prof.ssa Maria Ochwat (Uniwersytet Szczeciński).

Il percorso di formazione – che ha visto la partecipazione di ventidue studenti e studentesse di nazionalità italiana, polacca e spagnola, provenienti da diversi percorsi universitari – si è soffermato sui diritti umani nel mondo digitale, trattando temi quali l’alfabetizzazione digitale, la tutela dei diritti nell’epoca della rete, i rapporti tra disinformazione e democrazia, le questioni connesse all’hate speech e ai discorsi d’odio, le tecnologie green.

Tale esperienza pionieristica per il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Modena e Reggio Emilia, è stata resa possibile grazie al contributo del CRID – Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e vulnerabilità:  più in particolare responsabili scientifici del progetto sono stati il Prof. Thomas Casadei (Direttore CRID, Unimore) e la Prof.ssa Rosaria Pirosa (Officina informatica Diritto Etica e Tecnologie – CRID, Unimore), mentre si sono occupate del coordinamento scientifico-organizzativo la Dott.ssa Benedetta Rossi (Dottoranda di ricerca in Scienze giuridiche e Coordinatrice delle attività del CRID) e la Dott.ssa Claudia Severi (Dottoranda di ricerca in Humanities, Technology and Society e Coordinatrice della sezione Patti Educativi Digitali, istituita presso il CRID).

Le lezioni sono state svolte dalla Prof.ssa Barbara Giovanna Bello, Corrispondente del CRID, oltre che docente di Giustizia digitale all’Univ. della Tuscia, Viterbo.

Con gli studenti e le studentesse dell’Università di Modena e Reggio Emilia che hanno preso parte al progetto sono stati realizzati anche due momenti di dialogo: uno prima della mobilità (7 febbraio 2024) e il secondo poco dopo il loro rientro in Italia (4 aprile 2024).

«Abbiamo aderito all’iniziativa e promosso con grande entusiasmo il Progetto – ha commentato il Prof. Thomas Casadei, in qualità di Direttore del CRID, Unimore – poiché ci è parsa fin da subito un’importante opportunità, in termini di scambio, relazioni e apprendimento, per gli studenti e le studentesse dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

Il percorso BIP – Erasmus Blended Intensive Programme BIP dedicato a “New Technologies and Human Rights” infatti, in quanto esperienza all’estero di durata più breve rispetto al classico Erasmus, ha reso possibile ai nostri giovani di entrare in contatto con coetanei di diverse nazionalità, oltre ad approfondire temi importanti quali la tutela dei diritti umani connessa alle nuove tecnologie».

Questi alcuni commenti raccolti tra gli studenti e le studentesse del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Modena e Reggio Emilia coinvolti nel Progetto: «È stata un’esperienza davvero unica e per me nuova in tutte le sue componenti, che mi ha consentito di mettermi in gioco sia dal punto di vista della lingua (dal momento che tutte le lezioni e le interazioni con il docente e i compagni avvenivano in lingua inglese) sia da quello relazionale, perché mi ha dato l’opportunità di interfacciarmi con miei coetanei polacchi e spagnoli e di arricchire notevolmente il mio bagaglio culturale e universitario».

«Per quanto riguarda la parte didattica è stato molto interessante affrontare le tematiche presentate e condividere il nostro punto di vista italiano con quello dei ragazzi polacchi e della ragazza spagnola. È stato molto bello vedere che seppure di nazionalità diverse, abbiamo tutti a cuore le stesse tematiche; ho sentito un senso di connessione e di speranza per il futuro e per i Diritti Umani. Ciò che più mi è rimasto delle tematiche affrontate è stata l’importanza di sviluppare un proprio pensiero critico e la rilevanza che possono avere le fake news sulla democrazia se non vengono trattate nella maniera opportuna».

Nuove tecnologie e diritti umani: studenti e studentesse di Giurisprudenza impegnati nel primo progetto Erasmus Blended Intensive