> FocusUnimore > numero 52 – novembre 2024

A project on “Reducing the risk of riverbank collapse”
Among the projects that won calls for tenders in 2024 is the R2CA project ‘Reduction of the risk of riverbank collapse’, coordinated by Prof. Stefano Orlandini of Unimore’s ‘Enzo Ferrari’ Department of Engineering. The project is part of the activities funded by the European Union through the NextGenerationEU/PNRR programme. Among the objectives of the project is to verify the ability of digital terrain and surface models at high resolution (1 m or less) to describe the geometry of embanked river systems. To this is added that of identifying the most effective geophysical methodologies to identify the state, structural properties and internal inhomogeneities of the embankment bodies, first in extensive mode with large-scale applications and then through detailed geophysical activities on areas of greater interest identified in the first level phase. All the project purposes are aimed at reducing the risk of embankment collapse, also with a view to large-scale application.

Tra i progetti vincitori di bandi a cascata nel 2024 c’è anche il progetto R2CA “Riduzione del rischio di collasso arginale”, coordinato dal Prof. Stefano Orlandini del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” (DIEF) di Unimore.

Fenomeni di flusso ed erosione interna in un argine del fiume Panaro.

Il progetto rientra nelle attività finanziate dall’Unione Europea attraverso il programma NextGenerationEU/PNRR (Missione 4 Componente 2 Investmento 1.3), come parte del progetto “Multi-Risk sciEnce for resilienT commUnities undeR a changiNg climate (RETURN),” Spoke VS1 “Water”. L’agevolazione complessiva ottenuta dal progetto ammonta a 138mila euro, dei quali quasi 78mila finanziati da Unimore.

Insieme a Unimore, che con i proff. Stefano Orlandini, Giovanni Moretti, Marco Redolfi del DIEF e Diego Arosio del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche ha curato Idraulica, Idrologia, costruzioni idrauliche e Geofisica, hanno partecipato al progetto anche l’Università di Ferrara, con il prof. Enzo Rizzo per l’ambito Geofisica e CRN-IRPI, con Silvia Barbetta e Giulia Bossi, per costruzioni idrauliche e Geotecnica.

Tra i principali obiettivi del progetto c’è quello di verificare la capacità dei modelli digitali del terreno (DTM) e dei modelli digitali delle superfici (DSM) a elevata risoluzione (1 m o inferiore) di descrivere la geometria dei sistemi fluviali arginati, anche in prospettiva di applicazione su ampia scala. A questo si aggiunge quello di identificare le metodologie geofisiche più efficaci e fattibili per individuare stato, proprietà strutturali e disomogeneità interne ai corpi arginali, prima in modalità estensiva con applicazioni su ampia scala e successivamente attraverso attività geofisiche di dettaglio su aree di maggiore interesse identificate nella fase di primo livello.

Tra le finalità dello studio non si possono poi trascurare la caratterizzazione del comportamento idrologico-idraulico-geotecnico del sistema bacino idrografico-corso d’acqua-argini considerando anche l’idraulica e la geomeccanica dei mezzi porosi variabilmente saturati e lo sviluppo di modelli di interazione dinamica tra le correnti fluviali e flussi di filtrazione nei corpi arginali e nel terreno di fondazione.

Un ultimo scopo del progetto R2CA è lo sviluppo di modelli integrati geofisici-idraulici-geotecnici deterministici/statistici combinati per la valutazione del rischio di collasso arginale e l’individuazione di misure strutturali/non-strutturali per la riduzione del rischio di collasso arginale, anche in prospettiva di applicazione su ampia scala.

“Il progetto R2CA ha l’obiettivo principale di fornire nuovi strumenti idraulici-geofisici-geotecnici integrati per la valutazione della vulnerabilità degli argini rispetto alle forzanti idroclimatiche estreme e per la riduzione del rischio di collasso arginale – ha commentato il Prof. Orlandini . Si inserisce nelle attività del Partenariato Esteso Return che vuole rafforzare le filiere della ricerca sui rischi ambientali, naturali e antropici a livello nazionale e promuovere la loro partecipazione alle catene del valore strategiche europee e globali. L’attenzione è focalizzata in R2CA sul rischio di collasso arginale che sta interessando il territorio nazionale e ha recentemente colpito anche il territorio di Modena e Reggio Emilia con gli eventi del 2014 sul fiume Secchia, del torrente Enza nel 2017, del 2020 sul fiume Panaro, e del torrente Crostolo nel 2024. Dal progetto R2CA è attesa il coordinamento editoriale di un volume che fornirà linee guida sulla progettazione, manutenzione, e gestione degli argini sul territorio nazionale”.

Un progetto sulla “Riduzione del rischio di collasso arginale”