> FocusUnimore > numero 23 – febbraio 2022
An innovative therapy on the role of stem cells in the progression of pathology towards cancer development: important recognition for the DEMO project within PRIN under 40
The project DEMO – Disease modelling and early therapeutic tools in chronic cholangiopathies and cholangiocarcinoma is a study carried out by the research team led by professor Gianluca Carnevale, which aims to assess the role of stem cells in the progression of the disease towards cancer development. The results expected from the DEMO project will provide the basis for a possible development of an innovative multi-target therapy capable of modulating the processes underlying the development and progression of cholangiocarcinoma. For its highly innovative character, DEMO has received a considerable funding of over € 450,000 from the Ministry of University and Research within the Projects of National Interest (PRIN).
The DEMO project sees the participation of other Italian universities led by young researchers, and Professor Carnevale is the Principal Investigator, as well as the first Unimore scholar to win a PRIN award reserved for researchers under 40.
Nelle Linee di indirizzo di Ateneo per la Ricerca, Unimore riconosce l’importanza della ricerca e persegue il fine di contribuire al benessere e allo sviluppo della comunità attraverso la produzione di conoscenza generata dalla ricerca e lo sviluppo delle applicazioni che da essa discendono.
Ѐ proprio sulla base di questo principio che si muove il progetto DEMO – Disease modelling and early therapeutic tools in chronic cholangiopathies and cholangiocarcinoma che punta ad analizzare i meccanismi molecolari che sono alla base del cross-talk delle cellule staminali/progenitrici epatiche e dell’albero biliare con il microambiente infiammatorio caratteristico delle colangiopatie.
Lo studio, che mira a valutare il ruolo delle cellule staminali nella progressione della patologia verso lo sviluppo tumorale, è condotto dal gruppo di ricerca guidato dal prof. Gianluca Carnevale. I risultati attesi dal progetto DEMO forniranno le basi di un possibile sviluppo di una terapia multi-target innovativa in grado di modulare i processi alla base dello sviluppo e della progressione del colangiocarcinoma.
Per il suo carattere fortemente innovativo, DEMO ha ricevuto un ingente finanziamento di oltre 450 mila euro dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito dei PRIN – Progetti di rilevante interesse nazionale.
Il PRIN è un apposito fondo attraverso il quale sono annualmente finanziati progetti di ricerca liberamente proposti dalle università che siano anche in grado di promuovere e sviluppare azioni di sistema, favorendo le interazioni tra i diversi soggetti del sistema nazionale pubblico e gli altri organismi di ricerca pubblici e privati, nazionali o internazionali.
Al progetto con un approccio multidisciplinare partecipano, infatti, altre università guidate da giovani ricercatrici e ricercatori afferenti alla Sapienza, Università di Roma, all’Università Milano-Bicocca e all’Università Politecnica delle Marche.
Il Prof. Gianluca Carnevale, Associato di Istologia presso il Dipartimento Chirurgico Medico Odontoiatrico e di Scienze Morfologiche con Interesse Trapiantologico, Oncologico e di Medicina Rigenerativa, è Principal Investigator di DEMO ed è il primo studioso di Unimore ad aggiudicarsi un PRIN riservato ai ricercatori under 40.
Nell’ambito della dotazione complessiva del 2020, infatti, una parte del PRIN è stata riservata a progetti presentati da PI di età inferiore a 40 anni alla data di pubblicazione del bando.
“Sono particolarmente orgoglioso di questo finanziamento– dichiara il prof. Gianluca Carnevale, responsabile del Laboratorio di Istologia del Dipartimento Chimomo – che consentirà a tutto il gruppo di ricerca di crescere ulteriormente e approfondire le proprietà biologiche delle cellule staminali/progenitrici nell’ambito dei processi infiammatori e di immunomodulazione. Questo studio rappresenta la naturale continuazione di un filone di ricerca nel quale il mio team ha potuto acquisire nel corso degli anni una rilevante esperienza scientifica. Questo risultato non sarebbe stato possibile senza il contributo sia dei miei collaboratori sia delle altre unità operative afferenti agli enti di ricerca partner del progetto, che ci hanno consentito di affermare importanti collaborazioni interuniversitarie”.