> FocusUnimore > numero 52 – novembre 2024

Unimore: 850 years of academic history and a constant commitment to research and a fair society
The Academic Year 2024/2025 celebrates the850th anniversary of Unimore, centuries of academic history with a vast heritage of ideas, discoveries, challenges and innovations. The opening ceremony of the new Academic Year this year welcomes Nobel Prize winner Prof. Giorgio Parisi, a physicist of worldwide renown. His theory shows the generative potential of research and intellectual discoveries. The university is by definition the place where ideas that have the power to shape generations and society develop. The National Recovery and Resilience Plan – NRRP has represented and continues to represent an extraordinary opportunity for the University to consolidate its research mission and enhance its impact. The so-called ‘cascade calls’, issued to foster dialogue between universities, research centres and public bodies, have the aim of allocating strategic resources to subjects capable of translating scientific research into applied innovation, to the benefit of the entire community. In the pages of this issue of FocusUnimore you can find detailed descriptions of the projects that have recently won such calls for proposals. Among the complex challenges of our times there is, unquestionably, also that which sees our university institution on the front line to prevent, oppose and eradicate all forms of violence, abuse and oppression, starting with those based on gender. The inauguration of the Academic Year certainly takes on a special significance this year, an opportunity to reaffirm our vision and to highlight the contribution that Unimore makes to the world. The anniversary that we have begun to celebrate in these weeks is an invitation to strengthen the link with our history and, at the same time, to open up to the potential of tomorrow.

L’Anno Accademico 2024/2025 inizia sotto il segno dell’850° anniversario della nostra Università. Secoli di storia accademica che includono un vasto patrimonio di idee, scoperte, sfide e innovazioni, un percorso che ha visto l’Ateneo affermarsi come luogo di sapere e di crescita, attraversando i cambiamenti epocali della società, delle scienze, della tecnica. 

Si tratta di un anniversario che si presenta, dunque, come un momento di profonda riflessione e consapevolezza per il nostro Ateneo e per chi lo vive, lo sostiene e vi lavora con passione.

Il nostro pensiero, quindi, non può che andare a chi ha costruito e modellato l’Università di Modena e Reggio Emilia nel corso dei secoli: dalle primissime figure di docenti e di studenti, ai luminari che hanno segnato il cammino del sapere, alle prime donne che hanno abbattuto i muri che impedivano loro di insegnare e di studiare per arrivare fino a noi, custodi attuali di una tradizione che non smette di rinnovarsi. 

La partecipazione del Premio Nobel Prof. Giorgio Parisi, fisico di indiscussa fama internazionale, aggiungerà alla cerimonia di inaugurazione del nuovo Anno Accademico una dimensione di straordinaria importanza. 

Parisi, infatti, è testimone di una abnegazione totale alla ricerca e incarna il potenziale trasformativo del sapere scientifico, che con la sua rigorosa disciplina e la sua curiosità intellettuale apre nuovi orizzonti e plasma il nostro rapporto con il mondo.

La sua teoria, che si è enormemente sviluppata nel corso degli anni, mostra tutto il potenziale generativo della ricerca e delle scoperte intellettuali: essa ha infatti esteso la propria influenza ben oltre il mondo della fisica e dimostrato di avere un campo di applicazione vastissimo che comprende settori come la biologia, le scienze umane e sociali, gli ambiti dell’economia e del diritto, le neuroscienze, l’apprendimento automatico e, più in generale, i sistemi che danno origine a comportamenti collettivi complessi.

Gli 850 anni dalla nascita del nostro Ateneo sono un esempio tangibile della capacità di un’istituzione di evolvere con il tempo e di adeguarsi alle trasformazioni sociali, culturali e tecnologiche ad esso connesse. 

L’Università è per antonomasia il luogo in cui maturano idee che hanno la forza di plasmare le generazioni e la società e, oggi come allora, è più che mai necessario continuare a rinnovare questo impegno, consapevoli che ogni passo avanti nella ricerca, nell’innovazione di qualità e nella didattica, oltre ad accrescere il valore del nostro Ateneo, contribuisce a migliorare il territorio e i contesti che ci circondano, nonché il mondo nel quale abitiamo.

Si tratta di mondo che è oggi attraversato da sfide complesse e interconnesse, per le quali l’Università si pone come protagonista di un dialogo costante con le istituzioni e con il tessuto economico e sociale. 

In tale scenario, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR ha rappresentato e continua a rappresentare per l’Ateneo una straordinaria opportunità per consolidare la propria missione di ricerca e potenziarne l’impatto, pur tra tante difficoltà, anche con effetti che danno concretezza alla cosiddetta “terza missione”, la funzione sociale dell’università.

In particolare, i cosiddetti “bandi a cascata”, emanati per favorire il dialogo tra Università, centri di ricerca ed enti pubblici, hanno come finalità quella di destinare risorse strategiche verso soggetti in grado di tradurre la ricerca scientifica in innovazione applicata, a beneficio della collettività tutta.

Nelle pagine di questo fascicolo di FocusUnimore si possono trovare le descrizioni dettagliate dei progetti risultati di recente vincitori di questo tipo di bandi; essi incarnano appieno l’impegno del nostro Ateneo verso la costruzione di un futuro che sia a misura delle sfide del presente, come motore per lo sviluppo e il progresso.

È grazie allerelazioni con istituzioni e realtà del territorio, soggetti economici e startup che l’Università può ampliare il proprio raggio di azione, generando benefici per l’intero sistema economico e sociale, in linea con gli obiettivi della Next Generation EU.

Tra le sfide complesse del presente c’è, indiscutibilmente, anche quella che vede la nostra istituzione universitaria in prima linea per prevenire, contrastare, estirpare ogni forma di violenza, di sopruso, di oppressione, a cominciare da quelle basate sul genere: in prossimità del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne  (ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999), con molteplici iniziative e in stretto raccordo con le istituzioni locali e i mondi dell’associazionismo femminile, ribadiamo tutto il nostro impegno per la realizzazione di una società imperniata sul rispetto e sulla parità tra i generi.

L’inaugurazione dell’Anno Accademico, dunque, assume quest’anno una valenza certamente peculiare. È un’occasione per ribadire la nostra visione e per porre in evidenza il contributo che Unimore – grazie all’impegno di docenti, ricercatori e ricercatrici, studenti e personale tecnico-amministrativo – offre al territorio, all’Italia, all’Europa, al mondo. 

L’anniversario che abbiamo iniziato a celebrare in queste settimane è un invito a rafforzare il legame con la nostra storia e, insieme, ad aprirci alle potenzialità del domani: essere parte di Unimore, infatti, significa abbracciare una missione comune che ci unisce in un costante impegno: coltivare e diffondere il sapere, affinché esso sia il fondamento di una società più equa, più inclusiva e più sostenibile, una società giusta e aperta, a tutte e tutti.

Carlo Adolfo Porro, Rettore Unimore

Unimore: 850 anni di storia accademica e un impegno costante per la ricerca e per una società giusta