> FocusUnimore > numero 49 – luglio 2024

Unimore at the top of the national ranking of ‘Digital Civil Service’ programmes
The ranking list of the Department for Youth Policies and Universal Civil Service, concerning the intervention programmes and projects of universal civil service specific for the “Digital Civil Service” for the year 2024, sees Unimore as leader of the programme “Emilia Romagna for Digital 2024”. The programme includes 4 projects among which one specifically coordinated by the University Library System – SBA, entitled “Digital Culture: libraries and educational paths in Emilia Romagna 2024”. The main objective of this project is to enhance and increase the value of the bibliographic heritage and to make libraries more digitally accessible, increasing educational services and digital facilitation towards a wider public of citizens and also favouring the inclusion of the weaker segments of the population. With this project, in fact, the Libraries become the “gateway” to cultural and creative services available on the web, offering users tools and knowledge to broaden opportunities for reading, visiting, consulting, but also moments of exchange and comparison, for the citizens of the Modena, Reggio Emilia and Ferrara territories, with particular attention to students.

La graduatoria del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale, relativa ai programmi di intervento e progetti di servizio civile universale specifici per il “Servizio civile digitale” dell’anno 2024, vede Unimore al primo posto, come capofila del programma “Emilia Romagna per il Digitale 2024”.

Quest’ultimo racchiude4 progetti tra cui uno specificamente coordinato dal Sistema Bibliotecario di Ateneo – SBA, dal titolo “Cultura digitale: biblioteche e percorsi educativi in Emilia Romagna 2024”. 

Il progetto è realizzato dalle biblioteche del Sistema Bibliotecario di Ateneo (Biblioteca di Economia Sebastiano Brusco, Biblioteca Giuridica, Biblioteca Medica, Biblioteca Umanistica, Biblioteca di Ingegneria Enzo Ferrari, Biblioteca Scientifica Interdipartimentale, Interdipartimentale di Reggio Emilia) insieme alla Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo di Modena (sede ospitante), a due biblioteche del  Comune di Modena (Biblioteca Delfini e Archivio storico) e tre biblioteche del Comune di Ferrara (Biblioteca Ariostea, Biblioteca Ragazzi Casa Niccolini, Biblioteca Bassani).

Negli anni passati nel territorio di Modena, Reggio Emilia e Ferrara le restrizioni nell’accesso alle biblioteche, introdotte per contrastare l’emergenza sanitaria, hanno inciso sulla riduzione della quota degli utenti, dai 3 anni e più, passando dal 15,3% del 2021 al 10,2% degli anni successivi.

Sono soprattutto i giovani ad avere diminuito l’utilizzo dei servizi bibliotecari, anche se in proporzione rispetto alle altre categorie di età rimangono loro i maggiori fruitori. Infatti, a partire dai 25 anni, l’accesso alle biblioteche è diminuito significativamente, riducendosi costantemente al progredire dell’età.

Nel 2023 la quota di utenti di 6 anni o più che ha usufruito di servizi bibliotecari online (per consultare cataloghi, libri, prenotare prestiti o altro) è rimasta pressoché invariata (6,4%, rispetto 6,8% del 2023) e che, nel complesso, la quota di utenti che ha avuto accesso alle biblioteche, in modo “reale” o “virtuale”, si è attestata al 13,5%.

Al contempo è cresciuta l’offerta digitale dell’ampio patrimonio bibliotecario, artistico, culturale, tanto che le biblioteche della rete territoriale, tra cui quelle dell’Università di Modena e Reggio Emilia – Unimore, del Comune di Modena e del Comune di Ferrara si sono connotate come punti di diffusione della conoscenza digitale (servizio di facilitazione digitale, copertura wi-fi, postazioni utilizzabili per navigare, catalogo on line, pagina facebook della biblioteca, prenotazione on line prestiti, iscrizione on line alla biblioteca: questi sono gli elementi sui quali è calcolato il relativo indice di biblioteca come punto di diffusione della conoscenza digitale). Questo mentre solo il 57% del patrimonio bibliotecario è accessibile in maniera digitale.

Il progetto “Cultura digitale: biblioteche e percorsi educativi in Emilia Romagna 2024” ha come obiettivo principale quello di valorizzare e rendere fruibile il patrimonio bibliografico e rendere le biblioteche più accessibili in chiave digitale, aumentando i servizi educativi e di facilitazione digitale verso un pubblico di cittadini più vasto e favorendo anche l’inclusione delle fasce più deboli della popolazione.

Con questo progetto, infatti, le Biblioteche diventano la “porta di accesso” a servizi culturali e creativi disponibili sul web, offrendo ai fruitori strumenti e conoscenze per ampliare le opportunità di lettura, visita, consultazione, ma anche momenti di scambio e confronto, soddisfando così le necessità e opportunità di conoscenza e approfondimento e partecipazione culturale; la ricchezza di stimoli culturali, una maggiore conoscenza e consapevolezza delle capacità individuali, sono alla base di arricchimento umano, indispensabile per la realizzazione personale e professionale di ognuno di noi e per affrontare la mutevolezza ed incertezza della quotidianità in cui viviamo nonché gli scenari lavorativi. Il programma interviene a favore degli oltre 485 mila cittadini inseriti nei territori di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, con particolare riferimento a studenti e studentesse.

Il progetto “Cultura digitale: biblioteche e percorsi educativi in Emilia Romagna 2024” è coordinato da Annamaria Alfonsi, Direttrice tecnica della Biblioteca di Economia Sebastiano Brusco referente SBA per la comunicazione, la formazione e il monitoraggio dei servizi e dalle docenti Elisabetta Menetti e Maria Chiara Rioli del Dipartimento di studi linguistici e culturali di Unimore, con il contributo della Fondazione San Carlo (Edith Barbieri e Leonardo Martinelli) del Copresc di Modena, associazione per il coordinamento provinciale degli enti di servizio civile.

“Attraverso il programma ‘Emilia Romagna per il Digitale 2024’ Unimore avvia per la prima volta un’azione di servizio civile, importante occasione di formazione e di crescita personale e professionale per i/le giovani – ha commentato la Prof.ssa Maria Chiara Rioli, attuale referente di Ateneo per i progetti di servizio civile dopo aver raccolto il testimone da Elisabetta Menetti. Il servizio civile universale è la scelta volontaria di dedicare fino a un anno della propria vita al servizio di difesa, non armata e non violenta, all’educazione, alla pace tra i popoli e alla promozione dei valori fondativi della Repubblica italiana, attraverso azioni per le comunità e per il territorio. ll bando di servizio civile digitale, in uscita, sarà aperto a tutti i giovani di età compresa tra i 18 e 28 anni (29 non compiuti), anche stranieri regolarmente residenti in Italia. Per Unimore si tratta di un’opportunità significativa per valorizzare il patrimonio culturale del nostro ateneo, rafforzare la collaborazione con enti del territorio e incentivare la formazione e lo sviluppo di competenze digitali”.

Unimore al primo posto nella graduatoria nazionale dei programmi per il “Servizio civile digitale”