> FocusUnimore > numero 16 – giugno 2021
Unimore, an international and inclusive university
The Academic Senate of Unimore unanimously approved an important Agreement between Universities of Emilia Romagna and ER.GO, to experiment a hospitality and support model for students under international and complementary protection. This is part of Unimore approach aimed at implementing the principles of the Constitution and the international Bodies on Asylum, and adopting the indications of the European Commission regarding the creation of new routes of entry and protection for refugees with study and work programmes). The limited but significant number of students at universities of Emilia Romagna who are under international and complementary protection (8 at present) is increasing, and this has led to address the needs of these students by drafting an Agreement Protocol intended to experiment an integrated system of interventions related to hospitality, guidance, tutoring, housing services. The qualifying points of the protocol offer support for example in the recognition of titles and qualifications, application for study grants, creation of associations or involvement of existing associations on themes related to international protection, as well as in the realisation of humanitarian corridors for professors, refugee students and researchers. Following existing individual agreements between the universities and ER.GO, as well as the establishment of UNI-CO-RE (University Corridors for Refugees), the project is now partnered by 24 universities and has given to 40 refugees the opportunity to continue their university programme in Italy. With this agreement, Unimore confirms its focus on all those actions of inclusion and valorisation of differences inspired by the Manifesto for inclusive University. For information on the Agreement between Universities and ER.GO direzione@er-go.it
Il Senato Accademico di Unimore ha approvato all’unanimità un importante Accordo tra Atenei dell’Emilia Romagna e ER.GO, l’Azienda Regionale per il Diritto agli Studi Superiori, per sperimentare un modello di accoglienza e accompagnamento rivolto a studenti e studentesse in protezione internazionale e complementare.
Con questa, e altre numerose iniziative, Unimore sceglie di dare concreta attuazione ai principi della Costituzione e degli Organismi internazionali in materia di Asilo e di dar seguito alle indicazioni della Commissione Europea,contenute nel nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo, in cui si invitano gli Stati membri a creare nuovi percorsi di ingresso e di protezione per i rifugiati con programmi di studio e lavoro.
Nella regione Emilia Romagna, negli ultimi anni, si registrano numeri contenuti eppure significativi, di studenti/studentesse universitari/e in protezione internazionale e complementare. Ad oggi, in Unimore, risultano iscritti 8 studenti, di cui 6 con un permesso di asilo, 1 con permesso di protezione internazionale e 1 in protezione sussidiaria.
L’andamento crescente della loro presenza rende necessario affrontare in modo specifico la complessità dei loro bisogni. Questa esigenza, oggetto di discussione tra gli Atenei della Regione ed ER.GO, ha portato alla stesura di un Protocollo di Intesa che vuole sperimentare un sistema integrato di interventi relativi all’accoglienza, l’orientamento, il tutorato, i servizi abitativi, volto a garantire un inserimento positivo nel contesto universitario e il successo formativo di studenti e studentesse che vivono in situazione particolarmente difficili.
I punti qualificanti del protocollo riguardano vari aspetti della partecipazione alla vita accademica di studenti e studentesse offrendo supporto ad esempio nel riconoscimento di titoli e qualifiche, nella richiesta di borse di studio, nella creazione di associazioni o nel coinvolgimento di associazioni esistenti sui temi legati alla protezione internazionale. È previsto inoltre supporto nella realizzazione di corridoi umanitari per docenti, studenti/studentesse e ricercatori/ricercatrici rifugiati/e. Tutto con particolare attenzione al genere e alle categorie più vulnerabili.
Si aggiunge così un ulteriore tassello nella collaborazione tra gli Atenei ed ER.GO, che attraverso singole Convenzioni aveva già reso possibile realizzare servizi specifici per studenti e studentesse in protezione internazionale e complementare, e la nascita di UNI-CO-RE (University Corridors for Refugees). Progetto a cui hanno aderito 24 Atenei che hanno dato la possibilità a oltre 100 rifugiati di proseguire il loro percorso accademico in Italia.
Con questo accordo Unimore ribadisce la propria attenzione verso tutte quelle azioni di inclusione e valorizzazione delle differenze che si ispirano ai principi del Manifesto per l’Università inclusiva approvato dagli Organi Accademici di Unimore nel gennaio scorso.
Per informazioni sull’Accordo tra Atenei e ER.GO direzione@er-go.it
I ranking internazionali
I ranking accademici rappresentano oggi una vetrina fondamentale per la strategia globale di tutte quelle realtà universitarie proiettate verso la collaborazione con l’estero e la mobilità di docenti, studenti e personale. Il posizionamento nei ranking è uno dei fattori maggiormente rilevanti per la valutazione di un partner universitario o per misurare la propria capacità di attrarre talenti da altri paesi.
Queste classifiche rappresentano dunque una componente strategica del settore dell’alta formazione in grado di offrire una comparazione immediata dei migliori atenei, mostrando punteggi che sono il risultato della combinazione di differenti criteri e dati.
Le due più popolari su scala mondiale e con un maggiore impatto mediatico sono quelle pubblicate da Times Higher Education (THE), in collaborazione con Elsevier e da Quacquarelli Symonds (QS). Le loro metodologie affiancano criteri di misurazione della reputazione accademica (sotto forma di sondaggi) a indicatori più strettamente numerici. Una fonte comune per entrambi è il database Scopus di Elsevier.
Il THE World University Rankings include nella sua ultima edizione oltre 1.250 istituzioni appartenenti a 86 paesi. I suoi 13 indicatori sono suddivisi in cinque pilastri principali: didattica, ricerca, prospettive internazionali, citazioni e trasferimento tecnologico. Tra gli elementi principali del ranking troviamo il sondaggio che Thomson Reuters, per conto di THE, invia a professori e ricercatori universitari, selezionati da secondo criteri di “maggiore rappresentatività nella propria area disciplinare”. Un sondaggio della durata di 20 minuti in cui si chiede di individuare quali sono le migliori istituzioni accademiche a livello mondiale nel proprio settore tra le migliaia messe a disposizione, sia in ambito didattico che di ricerca. È inoltre possibile segnalare, oltre all’istituzione nel suo complesso, un particolare dipartimento o centro di ricerca al suo interno che rappresenti un fiore all’occhiello in quell’area disciplinare. L’edizione 2020 ha tenuto conto di 21.000 sondaggi accumulati da THE nel biennio 2018-2019.
Il QS World University Rankings stila ogni anno una classifica delle 1.000 migliori università mondiali tra le migliaia prese in considerazione, 5.500 nell’edizione 2021. I sei pilastri considerati sono reputazione accademica, reputazione nel mondo del lavoro, citazioni per docente all’interno del database Scopus, rapporto docenti/studenti e presenza di docenti e studenti internazionali. I primi due indicatori, di natura reputazione, vengono misurati tramite dei sondaggi inviati ai migliori rappresentanti accademici dei vari settori scientifico-disciplinari segnalati dagli atenei giudicati, oppure a rappresentanti del mondo privato che vedono nelle università i più importanti “fornitori” di personale. Le opinioni vengono poi ponderate con indicatori regionali a seconda dell’area geografica di provenienza dell’intervistato. Nell’edizione 2021 del ranking sono stati contattati 100.000 figure nel settore universitario e 50.000 in quello privato per costruire questa rappresentazione della reputazione accademica degli atenei valutati.
La performance di Unimore nei ranking di QS e THE trova storicamente il suo punto di forza negli indici relativi al numero di citazioni nel database Scopus per ciascun docente, un fattore che per THE ha un peso del 30% sul giudizio complessivo mentre per QS si attesta al 20%. Basti considerare che se Unimore venisse giudicata unicamente su questo aspetto, QS collocherebbe il nostro Ateneo alla posizione 208 a livello mondiale (mentre il giudizio complessivo nell’ultima edizione ci colloca nel range 750-800), con un valore normalizzato dell’indicatore pari a 109 quando la mediana globale di tutti i partecipanti al ranking si ferma a 49. Migliore è la performance complessiva nel World University Rankings di THE, che vede Unimore attestarsi nell’ultima edizione nel range 401-500 al mondo.
Nel luglio 2020 Unimore ha creato il proprio Gruppo di lavoro sui ranking internazionali. Il gruppo è stato pensato per coinvolgere diversi soggetti dell’Ateneo, sia delegati che responsabili amministrativi, su questa importante tematica, con l’obiettivo di sviluppare attenzione e capacità di analisi su indicatori di qualità che possono permettere ad Unimore di migliorare la performance negli ambiti della didattica, della ricerca, dell’internazionalizzazione e della terza missione. L’analisi degli obiettivi, delle azioni e degli indicatori delle classifiche internazionali, può infatti permettere di acquisire e accrescere le capacità per analizzare e valutare altri obiettivi di performance fondamentali per attuare le strategie di Ateneo.
Il gruppo di lavoro Rankings Internazionali ha svolto la sua azione tramite diversi incontri plenari, che si sono tenuti a partire dal 2 luglio 2020. Lo scopo principale della prima fase di attività è stato quello di analizzare gli indicatori utilizzati da THE e QS nelle loro classifiche e di porre in evidenza uno stato dell’arte di tutte le politiche e azioni dell’Ateneo in grado di influenzare tali indicatori. Si è inoltro posto in evidenza come la CRUI abbia fornito nel 2018 delle Linee Guida, elaborate dal Gruppo di Lavoro sui Ranking Internazionali interno alla CRUI, per l’interpretazione di ciascun indicatore e per fornire dei consigli di massima su come cercare di ridurre al minimo i punti di debolezza strutturali del sistema italiano (ad esempio il basso numero di docenti rispetto al complessivo studenti, una delle differenze più marcate rispetto agli altri sistemi nazionali).
Nei successivi incontri è stato proposto ai componenti del gruppo di analizzare, ciascuno per la propria area di competenza, quali sono le strategie e azioni già in essere all’interno dell’Ateneo in grado di incidere sui vari indicatori. I primi contributi sono stati forniti nell’area ricerca e nel settore bibliometrico, con un ulteriore contributo in materia di studenti di dottorato e di metodologie di valutazione delle domande sul bando FAR. Ciascuna analisi strategica ha permesso di approfondire le ricadute che ciascuna azione può avere sulla performance di Unimore nelle classifiche internazionali, permettendo inoltre di chiarire a tutti gli attori coinvolti quali dati vengano forniti ogni anno dal nostro Ateneo a Times e QS.
I contributi in ambito di didattica, terza missione e sostenibilità sono stati raccolti negli incontri a cavallo tra il 2020 e il 2021 e hanno permesso, oltre a un ulteriore utile confronto tra i vari Delegati e referenti amministrativi, di completare il quadro dell’interazione tra l’azione complessiva dell’Ateneo e i metodi di valutazione. In un ulteriore incontro il GdL ha richiesto alla Direzione Pianificazione, Valutazione, Servizi Informatici Applicativi di illustrare l’evoluzione di tutta una serie di parametri e dati legati all’internazionalizzazione, con particolare riferimento a quelli più strettamente legati agli indicatori dei rankings THE e QS e con una panoramica sui possibili nuovi indicatori dell’internazionalizzazione previsti per la Programmazione MUR 2021-23.
L’attenzione che l’Ateneo dedica ai Rankings internazionali ha l’obiettivo di sviluppare consapevolezza e capacità di analisi su indicatori di qualità che possono permettere ad Unimore di migliorare la performance negli ambiti della didattica, della ricerca, dell’internazionalizzazione e della terza missione.
In ultima analisi è importante evidenziare come, al di là del posizionamento nelle classifiche, quello che più conta è promuovere una serie di azioni per il miglioramento degli indicatori nelle varie classifiche internazionali, poiché ogni azione di questo tipo rappresenta di per sé un processo virtuoso per l’Ateneo.