> FocusUnimore > numero 20 – novembre 2021
Unimore engaged in a European working group on promoting inclusion in training
Along with 7 other European universities, Unimore participated in the work group “Promoting equity and inclusion in Learning and Teaching” promoted by the European University Association (EUA).
Three main challenges emerged.
The lack of concrete activities related to equity and inclusion in many institutions, which requires the implementation of the actions proposed by the strategic plans. There is a need to foster student awareness on inclusion policies.
A second aspect is the “Digital Poverty” / Digital Inclusion: Italy shows some difficulties due to the “digital divide”, that is why the University has tried to offset by making available to students a thousand laptops and a thousand 4G modems. The third challenge concerns the training of teachers on topics related to inclusion and equity, reflecting on what are the opportunities offered by digital tools, in order to use them effectiv
The solutions that have emerged are different and at different levels. Within the group, the best practices implemented in the universities were collected and discussed, and in parallel with the participation in the EUA working group, work continued within the University for the creation of a working group on training teachers to the teaching activity, which will take into account the directions outlined.
Unimore ha partecipato nel 2020 al gruppo di lavoro europeo “Promoting equity and inclusion in Learning and Teaching” promosso dalla European University Association (EUA), l’associazione delle università europee.
Oltre a Unimore, il gruppo ha visto coinvolte altre 7 università:
• Tampere University, Finland
• University of Göttingen, Germany
• Democritus University of Thrace, Greece
• University of Limerick, Ireland
• University of Minho, Portugal
• Christian University Dimitrie Cantemir, Romania
• Kingston University, United Kingdom
Il tema era stato condiviso prima che si diffondesse la pandemia e il gruppo di lavoro che nel frattempo era stato costituito ha dovuto confrontarsi immediatamente con il suo impatto nella modalità stessa di condurre gli incontri avvenuti in via telematica e nell’analisi di come all’interno delle università partecipanti si attuassero misure volte a contrastarne l’impatto negativo proprio sui temi al centro dei nostri lavori.
Le sfide principali che sono emerse sono state 3:
- Mancanza di attività concrete relative a equità e inclusione in molte istituzioni
- “Povertà digitale” / inclusione digitale
- Formazione dei docenti su argomenti relativi a inclusione e equità
Per quanto riguarda la prima sfida, una delle difficoltà più rilevanti è quella di tradurre nel concreto l’equità e l’inclusione proposte dai piani strategici o dai progetti di ricerca; i piani strategici sono sempre lungimiranti, ma richiedono uno sforzo non indifferente per essere applicati nella vita di tutti i giorni.
Un altro aspetto su cui si è posto l’accento è la consapevolezza da parte della componente studentesca in merito alle politiche nelle università sull’inclusione. Quindi si è discusso di come diffondere le politiche di inclusione perchè possa aumentarne la fruizione e come rendere le azioni continue attente alle nuove sfide che possono imporre limiti all’inclusività dell’ambiente di apprendimento.
Per quanto riguarda la povertà digitale, che è un ambito specifico in cui attuare l’inclusione, l’Italia mostra qualche difficoltà, dovuta soprattutto al “digital divide”, cioè una differenza significativa tra chi può accedere a dispositivi, risorse e servizi digitali e chi invece risulta escluso, principalmente per motivi legati alla possibilità di connettersi alla rete Internet e ad una non completa alfabetizzazione digitale.
Con riferimento al digital divide il nostro Ateneo ha cercato di sopperire mettendo a disposizione degli studenti e delle studentesse un migliaio di PC portatili e un migliaio di modem 4G. Ma la connessione non è l’unico aspetto da tenere in considerazione: la povertà digitale riguarda anche la disponibilità di spazi universitari attrezzati che vanno mantenuti e riguarda la competenza del personale docente nello sfruttare le tecnologie digitali per innovare la propria didattica. L’emergenza sanitaria ha evidenziato l’urgenza di lavorare in queste direzioni per ridurre la povertà digitale e aumentare l’inclusione.
Infine, la terza sfida è quella della formazione del personale docente, che si deve occupare sia della conoscenza degli strumenti digitali sia della competenza del loro uso.
Non è infatti sufficiente conoscere come funziona tecnicamente una piattaforma digitale per poterla usare efficacemente per la didattica. Occorre, innanzitutto, ragionare sui contenuti che i docenti vogliono trasmettere, poi capire quali sono le opportunità che gli strumenti digitali mettono a disposizioni e riuscire a mettere insieme le due cose ponendo attenzione alla inclusività della didattica.
Le soluzioni emerse a queste sfide sono diverse e a diversi livelli. All’interno del gruppo il confronto sul ruolo della formazione e sulle modalità di diffusione della cultura dell’inclusione e all’impatto sulla componente studentesca. Sono state raccolte e discusse quindi le buone pratiche presenti negli atenei ponendo attenzione alle azioni implementabili per rendere più inclusivo l’ambiente universitario rispondendo alle sfide poste dall’impatto pandemico.
Parallelamente alla partecipazione al gruppo di lavoro EUA si è proseguito il lavoro interno all’Ateneo nella creazione di un gruppo di lavoro sulla formazione dei docenti alla didattica, che terrà in considerazione le direzioni delineate.
No more limits
L’avvicinamento al termine di un importante traguardo del percorso didattico degli studenti, anche di quelli con disabilità e con DSA, pone nuove sfide e responsabilità, sia nel contesto attuale che nel possibile futuro contesto universitario.
Se il modello sociale della disabilità e l’Organizzazione Mondiale della Sanità ci offrono il quadro di riferimento, il Servizio Accoglienza Studenti Disabili e con DSA di Unimore intende offrire un’opportunità di incontro per scoprire come concretizzare il desiderio di crescita formativa di ognuno, al di là dei limiti della propria condizione di salute.
La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (2006) e la normativa vigente (legge 17/99 e 170/2010), infatti, favoriscono, il proseguo degli studi di soggetti con bisogni educativi speciali e gli Atenei, riunitisi nella CNUDD, hanno indicato le linee guida e le buone prassi da seguire al fine di garantire loro il diritto allo studio e pari opportunità di formazione, studio e ricerca.
Ѐ, pertanto, opportuno che il corpo docente di ogni ordine e grado scolastico sia informato sui benefici e servizi erogati a tali studenti in ambito accademico e possano orientare (a volte ri-orientare) gli stessi nella scelta più opportuna del Corso di Laurea. Prima ancora di fare ciò, tuttavia, il personale docente deve essere adeguatamente formato sulla cultura della disabilità e sui DSA e conoscere quali siano le misure compensative erogabili in ambito scolastico.
Sport e disabilità
L’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia ha sempre considerato lo sport quale strumento per favorire l’inclusione di soggetti con disabilità.
Il Servizio Accoglienza Studenti con Disabilità e con DSA, in accordo con la Delegata del Rettore allo Sport e il Presidente del CUS ha organizzato un torneo di basket in carrozzina quale opera di sensibilizzazione sulla cultura della disabilità stessa.
Inoltre, prima della pandemia, ha permesso a ragazzi e ragazze con disabilità, non solo universitari, di partecipare alla corrida di San Geminiano di Modena in occasione della festa del patrono.
Per il futuro si pensa di organizzare giornate dello sport in cui sensibilizzare studenti con disabilità a svolgere attività motoria ed a sperimentare, insieme a soggetti cosiddetti normodotati, diversi sport.
Si organizzeranno, inoltre, giornate sulla neve e si offriranno ulteriori opportunità agli studenti universitari.
Equality week
Dal 20 al 24 settembre 2021 Unimore ha tenuto la prima “Equality Week”, dedicata all’importanza dell’inclusione sociale e della valorizzazione della diversità.
Tale evento, organizzato e promosso da Tindara Addabbo (Ordinaria di Politica economica, Delegata del Rettore per le Pari Opportunità), Elisabetta Genovese (Ordinaria di Audiologia, Delegata del Rettore per la Disabilità e i Disturbi Specifici di Apprendimento DSA), Giacomo Guaraldi (Referente Accogliente degli studenti disabili e con DSA, Delegato del Rettore per la Disabilità e i Disturbi Specifici di Apprendimento DSA) e Loris Vezzali (Ordinario di Psicologia sociale), nasce dalla partecipazione di Unimore all’European University Network AGREU, coordinato dal Prof. Alessandro Capra, all’interno del focus group “Diversity, Inclusiveness and Multiculturalism”, coordinato da Elisabetta Genovese.
Oltre alle diversità basate su etnia, genere e orientamento sessuale, l’Equality week ha promosso l’importanza della diversità legata al tema della disabilità.
La settimana ha visto varie azioni dedicate questo ambito. Un gruppo di studentesse e studenti di Unimore ha lavorato attivamente sul tema, focalizzandosi sulle modalità per includere socialmente le persone con disabilità nell’università, presentando il proprio contributo dal titolo “Uguale è diverso: scoprire le somiglianze, accogliere le differenze” in occasione della conferenza finale che si è tenuta presso il Rettorato il 24 settembre durante la Notte Europea della ricerca.
Il 22 settembre si è tenuto un evento sociale promosso congiuntamente da Reggiana Calcio e Unimore dal titolo “Alleniamoci insieme”, che è consistito in una partita tra giocatori delle squadre giovanili della Reggiana con e senza disabilità e in cui sono intervenute anche Isabella Morlini (Delegata del Rettore allo Sport) e Annalisa Rabitti (Assessora alle Pari Opportunità e Città senza Barriere di Reggio Emilia).
Su questa iniziativa ci pare significativo il parere della Dott.ssa Francesca Quintiero che riportiamo qui di seguito: “Esperienza ricca di iniziative che ha messo in luce temi di grande attualità e cultura come la diversità e l’inclusione, valorizzando la comunità universitaria e del territorio, in quanto ci ha reso parte attiva di eventi di sensibilizzazione, ricerca e informazione. Lavorare su un progetto sulla disabilità di vitale importanza per il nostro futuro e la nostra società è stata un importante e piacevole occasione di confronto, di lavoro, di crescita e soddisfazione. Grazie”.