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testo di degrado, che attirerà l’apporto di risorse interlocutore e partner per un’iniziativa che mira
pubblico-private e la collaborazione di diversi sta- alla costruzione di un centro di eccellenza, for-
keholders e istituzioni, tra cui appunto Unimore. mazione e ricerca multidisciplinare.
Il futuro Centro vuole contribuire allo sviluppo Le competenze specifiche di diversi gruppi di ri-
della cultura della prevenzione e di adegua- cerca e le partnership degli stessi con aziende di
te misure di sicurezza per arginare il rischio rilievo nel territorio, reggiano e non, operanti nel
di calamità naturali, a cui il nostro Paese e il settore delle emergenze, potranno costituire un
territorio regionale sono particolarmente soggetti, elemento di valore per il centro stesso.
come dimostrato da una serie di recenti eventi. Fondamentale per il decollo della iniziativa sarà
Si stima infatti che, dal dopoguerra ad oggi, siano il contributo dell’Ateneo corroborata dalla gran-
stati spesi oltre 310 miliardi di euro per fare fronte de esperienza maturata, nel corso degli anni,
a disastri naturali, il cui impatto a livello umano nell’ambito della gestione delle emergenze, at-
ed economico sarebbe stato certamente inferiore traverso iniziative didattiche come il Master in
se si fossero adottate adeguate misure di preven- “Gestione delle Emergenza nazionale e interna-
zione. zionale” (2006-2010), il Master in “Cooperazio-
L’Università di Modena e Reggio Emilia, in quanto ne Internazionale: Progettazione e gestione degli
ente erogatore di didattica, ricerca e trasferimen- interventi, Disabilità, Emergenze” (2009-2014)
to tecnologico, fortemente presente e attiva nel e due edizioni del Corso di Perfezionamento in
territorio di Reggio Emilia, si pone come naturale “Emergenze Territoriali, Ambientali e Sanitarie”
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