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Editoriale
A una conoscenza o di una competenza o di un
tutti noi è capitato di scrivere
convegno. Questi ultimi rimangono sì capisaldi
una email e di essere indecisi
sull’oggetto, perché è la prima
importanti della crescita di una comunità come
cosa che il destinatario legge
aspetto positivo anche in una situazione
e smuove l’eventuale interesse per il corpo quella universitaria, ma mi piace cogliere un
del messaggio. Anche io, quando ho scritto drammatica come quella attuale.
l’email con il rapporto sui dati della didattica a Certo i problemi non sono mancati, alcune
distanza erogata da Unimore in questo periodo scelte sono state criticate, altre lo saranno
di emergenza pandemica ero indeciso tra un sicuramente anche in futuro, qualcuno si sarà
più freddo, ma istituzionale, “Dati sulla didattica trovato in difficoltà più di altri, ma i risultati
a distanza” e un più accattivante, ma fuori dagli acquisiti sono stati evidenti ed apprezzati dagli
schemi, “Unimore c’è”. studenti, perché nessun corso di studio si è
Dopo averci pensato, ho optato per la interrotto e tutti i colleghi si sono adeguati a
seconda opzione, non perché volessi giocare proporre lezioni a distanza.
sull’effetto attrattivo del titolo, ma perché Una delle soddisfazioni più belle è stata
mi sembrava descrivesse più fedelmente la quella di vedere docenti, con una lunga esperienza
tensione profusa da docenti, tecnici e studenti alle spalle di didattica erogata in presenza,
di Unimore per riaffermare la propria presenza impegnarsi e appassionarsi a modalità che
come comunità di persone e come istituzione che probabilmente non avrebbero mai pensato
non intende piegarsi alle - purtroppo - limitative appartenessero al loro bagaglio accademico. La
circostanze. Nel primo mese di sospensione delle curiosità, che è da sempre la molla delle grandi
lezioni in presenza ho infatti colto un incredibile scoperte e delle grandi invenzioni, ha fatto sì che
sforzo non solo per trovare una soluzione a una potessimo imparare non solo cose nuove, ma
situazione difficile a cui non eravamo preparati, anche nuovi modi per fare le cose abituali. Un
ma anche una incredibile disponibilità da parte di grosso contributo l’ha dato anche la capacità di
tutti a “mettersi in gioco” in modo nuovo. adattamento che, senza bisogno di scomodare
Qualche collega più perplesso e restio ad Charles Darwin, ho sempre ammirato come
accogliere la sfida imposta da una mutata e caratteristica fondamentale dell’umanità. E il resto
imprevedibile situazione mi perdonerà se dico lo ha fatto l’impegno quotidiano di ognuno di
che questo “mettersi in gioco” ha fatto fare a noi.
tutti un balzo nella crescita personale, più di
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