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Alla scoperta delle eccellenze alimentari dell’Emilia-Romagna con il Blended
                Intensive Program di Unimore


                Per il secondo anno il Dipartimento  di Scienze della Vita di Unimore
                accompagna un gruppo di oltre 20 studenti e studentesse stranieri alla

                scoperta delle produzioni alimentari di eccellenza dell’Emilia-Romagna.
                Si tratta di un percorso caratterizzato da un approccio scientifico e pratico quello che
                accompagna gli studenti e le studentesse iscritti a questo Erasmus+ BIP -
                Blended Intensive Program di Unimore, progetto di formazione di tre settimane
                finanziato dalla  Comunità Europea,  realizzato in collaborazione con le
                Università di Caen (Francia), di Praga (Repubblica Ceca) e Valencia (Spagna).
                Il programma, che ha preso il via lunedì 10 giugno con l’accoglienza degli studenti

                e delle studentesse, proseguirà fino al 29 giugno e si svolgerà nel Campus San
                Lazzaro, principalmente al padiglione Besta, sede del Dipartimento di Scienze
                della Vita di Reggio Emilia (via Amendola, 2).
                Al gruppo di studenti e studentesse (nello specifico tre di Unimore, 10 dell’Università
                di Praga, 6 dell’Università di Valencia e 4 dell’Università di Caen), vengono
                proposte 45 ore di didattica sulle tecnologie alimentari innovative, nei laboratori
                del Dipartimento di Scienze della Vita,  oltre ad alcune visite presso caseifici,
                allevamenti e acetaie.
                Un importante incontro si è tenuto in particolare lo scorso 19 giugno, con la visita presso
                la sede del Consorzio del formaggio Parmigiano Reggiano.
                Tra le tematiche che vengono trattate nel corso delle lezioni, alla scoperta delle eccellenze
                alimentari della regione Emilia-Romagna, ci sono: la biotecnologia dell’aceto, la teoria e
                applicazione dell’imaging RGB e iperspettrale per il monitoraggio degli alimenti, la tutela
                e vigilanza del formaggio Parmigiano Reggiano, i biostimolanti vegetali per l’agricoltura
                sostenibile, la prospettiva del consumatore sull’imballaggio alimentare e il ruolo multiforme
                del packaging nella catena del valore alimentare, le malattie post-raccolta dei prodotti
                ortofrutticoli e i processi produttivi dell’eccellenza alimentare dell’Emilia-Romagna. Nelle
                lezioni conclusive si parlerà anche di vernici bio per migliorare le prestazioni della carta
                per imballaggi alimentari e in che modo le nanotecnologie supporterebbero i sistemi
                agroalimentari.

                “La collaborazione con i tre Atenei – ha commentato il Prof. Andrea Pulvirenti,
                coordinatore del progetto –  nasce dalla partecipazione a un Bando Europeo
                Erasmus plus, al quale ho preso parte in qualità di Presidente del corso di laurea
                in Controllo e Sicurezza degli Alimenti. Lo scopo è quello di aumentare il grado di
                internazionalizzazione del nostro corso. La vincita del bando ha portato a diversi
                incontri nelle sedi partner e un incontro di formazione per i docenti stranieri che
                abbiamo organizzato a luglio 2022 proprio a Reggio Emilia. Da quell’evento è nata











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