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dollo osseo con sviluppo di tessuto fibroso rigione e la qualità di vita dei pazienti. “A que-
che causa la progressiva perdita di funzio- sto proposito – continua la Prof.ssa Manfredini
ne del midollo. Questa neoplasia, in modo più o - abbiamo evidenziato nei pazienti l’espressione
meno aggressivo, porta i pazienti a morte media- abnormemente elevata di una proteina, chiamata
mente nell’arco di 5 anni poiché le attuali tera- osteopontina, che ha un effetto favorente lo svi-
pie non sono efficaci in quanto non in grado di luppo della fibrosi del midollo osseo e può quindi
rallentare il processo di fibrosi e di prolungare la costituire un importante bersaglio terapeutico. Al
vita dei pazienti. fine di limitare la formazione di fibrosi nel midollo
Il progetto 5 per mille è articolato in diver- osseo dei pazienti, abbiamo messo a punto una
si obiettivi sperimentali, focalizzati su aspetti strategia di inibizione dell’osteopontina con 4 di-
biologici e clinici di queste malattie e finalizzati verse sostanze, che saranno ora testate in modelli
allo sviluppo di nuove terapie personalizzate. In preclinici”.
particolare, si vogliono caratterizzare le cellule Un’altra fondamentale finalità del progetto è quello
staminali leucemiche, cioè le cellule che “man- di sviluppare nuovi strumenti prognostici per
tengono” la malattia, e sono quindi responsabili migliorare gli attuali sistemi di classificazio-
delle recidive, perché resistenti alle terapie tra- ne dei pazienti con neoplasie mieloprolife-
dizionali. “Ad oggi – spiega la Prof.ssa Rossella
Manfredini - sono state identificate tre proteine
espresse in modo specifico nelle cellule staminali
di questi pazienti, che verranno presto testate in
modelli preclinici per sviluppare nuovi approcci te-
rapeutici volti ad eliminare specificamente queste
cellule staminali tumorali, migliorando l’efficacia
delle attuali terapie che non sono risolutive”.
Un obiettivo non meno importante è lo studio
dell’interazione tra le cellule staminali del
tumore e le cellule normali all’interno del
midollo osseo. “Come nei tumori solidi, infatti,
- chiarisce la Prof.ssa Manfredini - anche nei
tumori del sangue le cellule tumorali comunicano
con le cellule normali circostanti in modo da cre-
are un ambiente a loro favorevole. Questa comu-
nicazione ha quindi un ruolo importante nell’evo-
luzione della malattia e nello sviluppo di numerose
caratteristiche cliniche dei pazienti oncologici,
come ad esempio lo stato di infiammazione croni-
ca che si riscontra nei pazienti con malattie mie-
loproliferative e che può alimentare ulteriormente
la progressione della malattia”. Anche in questo
caso, il fine ultimo è quello di identificare nuovi
bersagli per lo sviluppo di terapie innovati- Rossella Manfr edini
Rossella Manfredini
ve volte a migliorare le prospettive di gua-
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