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serma. La chiesa, usata in seguito anche come cantante lirica Mirella Freni, recentemente scom-
deposito di legname, fu riaperta nel 1816 per vo- parsa, e la Scuola dell’Infanzia San Paolo.
lontà del Duca estense Francesco IV e nel conven- Quanto all’articolazione degli spazi coperti
to fu insediato un Educandato per fanciulle povere e scoperti, gli elementi costitutivi più importanti
sotto la protezione della Duchessa Maria Beatri- sono i quattro bracci che costituiscono il perimetro
ce di Savoia. Per questo motivo le giovani furo- del grande chiostro principale, noto come “Cor-
no chiamate “Putte della Duchessa”. Dal 1859 tile del Leccio”, per la presenza al suo centro di
l’Educandato divenne Istituto Provinciale di San uno straordinario e maestoso esemplare di questa
Paolo, poi elevato ad ente morale. In una parte pianta. All’interno del complesso si aprono altri
dell’ex convento il Duca fece costruire inoltre uno quattro cortili minori, il più ampio e significativo
stabilimento di Bagni Pubblici da cui prese il nome dei quali è il cortile “del banano” (per la presenza
l’attuale via Selmi fino al 1925. Come per il com- di tale pianta) posto nel settore nord ovest, cortile
plesso San Geminiano nelle due guerre mondiali sul quale si affaccia a nord la “chiesa interna” e a
qui ebbe sede un ospedale militare. sud un breve portico. Gli altri tre cortili sono poco
La chiesa di San Paolo fu officiata fino agli più che cavedi.
anni settanta del Novecento poi i suoi arredi con- Il chiostro principale, attorno al quale si snoda
fluirono nella Raccolta d’Arte della Provincia di la biblioteca, appare l’esempio più ragguardevo-
Modena. le nell’edilizia conventuale femminile in Modena.
Dal 1981 al 1997 si tenne nel complesso la La collocazione in questo spazio della Biblio-
manifestazione estiva d’intrattenimento culturale teca Giuridica di Unimore ha consentito di dare
e ricreativo “Circoli e Cortili”. una sistemazione consona e appropriata a que-
Adiacente alla “chiesa esterna” è presente sta realtà (210.000 i volumi posseduti e più
la cosiddetta “chiesa interna” che era riservata di 40.000 le annate di periodici) attorno alla
alle monache. L’edificio costruito nel 1604, rap- quale si è, poi, sviluppato l’allora Ateneo di Mode-
presenta uno dei più importanti interventi edilizi na, ma soprattutto ha reso fruibile alla città e alla
e decorativi di Modena agli esordi del Seicento. numerosa utenza, composta prevalentemente da
Nel volume “La chiesa di San Paolo a Modena – studentesse e studenti, ma anche da cultori e pro-
Otto secoli di storia” a cura di Graziella Martinelli fessionisti (5.780 prestiti nel 2019), un conteni-
Braglia si legge: “l’ex chiesa interna si qualifica tore - a molti pressoché sconosciuto - che oggi
come una delle testimonianze di maggior rilievo finalmente tutti possono riscoprire ed apprezzare.
della cultura figurativa modenese di primo Seicen-
to, nei suoi aspetti architettonici, pittorici e plastici,
seconda soltanto alla Sala del Vecchio Consiglio
del Palazzo Comunale”.
Varie campagne di restauri al complesso, da-
gli anni novanta in poi, hanno restituito gli spazi a
rinnovati usi, tra cui appunto la Biblioteca Giuridi-
ca dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ma
anche l’Accademia di Belcanto Cubec ideata dalla
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