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GLI EDIFICI
Sant’ Eufemia
Il complesso delle ex-carceri femminili di Sant’Eufemia trae origine da un antico mona-
stero femminile Benedettino, fondato dal vescovo Eriberto nella seconda metà dell’XI dal
momento che compare nei documenti per la prima volta nel 1071.
L’edificio seguì le alterne fortune dell’istituzione conventuale: dopo un lungo periodo di
decadenza nei secoli finali del Medioevo, il monastero divenne punto di riferimento per la
nobiltà modenese, tanto che nel corso del Seicento si registra una straordinaria fioritura
economica e di vocazioni.
Un ultimo ampliamento del convento avvenne a partire dal 1783, quando alla comunità
modenese furono aggregate circa sessanta monache benedettine provenienti da Reg-
gio Emilia. Come molti altri in città, il monastero fu soppresso nel 1798 per ordine del
governo napoleonico e gli edifici adibiti a caserma degli Artiglieri Cisalpini.
La funzione carceraria, destinata alla correzione della popolazione femminile, fu invece
istituita nel 1818, all’indomani del ritorno dei duchi. Nel 1830 trovarono posto nel gran-
de edificio, restaurato per l’occasione da Santo Cavani, anche la caserma dei Dragoni
Estensi, l’Economato militare e le Carceri Giudiziarie.
Nel 1895 la parte del palazzo affacciata su via Sant’Eufemia fu destinata a ospitare al-
cune facoltà della locale Università, che in anni recenti ha acquistato anche la porzione
meridionale dell’immobile da destinare a nuove aule didattiche.
Completato il restauro delle ex-carceri di Sant’Eufemia il complesso è ora destinato al
Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali di Unimore, con aule e laboratori attrezzati
per oltre 600 posti complessivi.
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