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Malgrado la ricchezza della vita universitaria ze italiane ed europee, con l’obiettivo di attribuire
modenese, documentata tra l’altro dall’esisten- all’Ateneo modenese il compito della formazione
za di un Collegio dei Dottori e di una Universitas specialistica della nuova classe dirigente. L’i-
scholarium (l’associazione corporativa degli stu- naugurazione avvenne il 25 novembre 1772 con
denti), l’avvento della signoria degli Este, che si un’orazione tenuta da Agostino Paradisi, tra i
afferma a fasi alterne dallo scorcio del secolo XIII, primi docenti in Italia a insegnare Economia civile.
fu alla base di una crisi culminata nel 1391 con A Modena vennero chiamati a insegnare scienziati
l’istituzione dell’Ateneo di Ferrara, allora capitale del calibro di Michele Rosa e di Antonio Scar-
degli Stati estensi. pa, entrambi medici.
A Modena, come del resto anche a Reggio, re- In quegli stessi anni furono realizzati l’Orto bo-
starono comunque attive delle Accademie, centri tanico (1758), ricavandolo dai giardini ducali, il
privati di studio preparatorî al conseguimento del Teatro Anatomico presso il Grande Ospedale
dottorato a Ferrara, che consentiranno una certa (1773-75) e il Museo di storia naturale (1786).
continuità della vita culturale e della formazione Nel frattempo, con i fondi ricavati dall’incamera-
specialistica. mento dei beni della Compagnia di Gesù (1773),
venne costruito il nuovo palazzo universitario
Dopo il 1598 a Modena, nuova capitale del Du-
cato, prenderà corpo il progetto di una riapertura (oggi sede del Rettorato, in via Università 4).
dello Studium, che tuttavia si realizzò soltanto nel Il tentativo di Francesco III nel 1753 di dota-
1682, quando poté avviarsi, presso il Collegio re la città di Reggio di un’autonoma istituzione
della Congregazione di San Carlo, il primo universitaria venne superato dalla riforma gene-
anno accademico. In quell’occasione la prolusio- rale dell’Ateneo di Modena attuata nel 1772, ma
ne inaugurale fu letta da Bernardino Ramazzini, rappresenta un precedente importante rispetto a
il medico carpigiano fondatore della medicina del quello che diventerà, due secoli e mezzo più tardi,
lavoro. il modello universitario “a rete di sedi”.
Tre anni dopo, nel 1685, il duca Francesco II Gli anni di occupazione francese comportaro-
approvò gli Statuti, considerati necessari per con- no la cessazione delle attività universitarie proprio
ferire allo Studio pubblico di San Carlo il rango di mentre Giuseppe Luosi, laureatosi in legge a
Università. Modena, diventava ministro della Giustizia del Re-
gno d’Italia napoleonico (1806-1815).
Il rinnovato Ateneo iniziò l’attività con quattro
aree di studio: Diritto, Teologia, Medicina e Il ripristino dell’Ateneo avvenne nel 1814 con
Filosofia. Tra i docenti più illustri di quel periodo il ritorno a Modena degli Este, i quali però, no-
si segnalano Francesco Torti, insigne medico nostante la presenza di docenti di altissimo pro-
clinico e anatomista, Lazzaro Spallanzani, na- filo come i matematici Paolo Ruffini e Antonio
turalista di grande rinomanza, Giovan Battista Araldi, oltre al fisico ed esperto di ottica Giovan
Venturi, fisico dai poliedrici interessi, e Bartolo- Battista Amici, guardarono sempre con sospetto
meo Valdrighi, giurista e uno dei maggiori artefi- alla libera attività di insegnamento.
ci del Codice Estense del 1771.
Nel 1821, quando si registrarono i primi moti
Nel 1772 il duca Francesco III dà incarico pro- studenteschi di matrice carbonara, la facoltà di
prio a Bartolomeo Valdrighi di realizzare un’impor- Legge venne chiusa. In quegli stessi anni l’Ateneo
tante riforma universitaria, al pari di altre esperien- venne dotato del Gabinetto di Materia medica
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