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GRUPPO IGIENE PUBBLICA UNIMORE: per ricerche a 360° in difesa
dei più deboli, di uomini e donne e dell’ambiente
Il gruppo di ricerca della Sanità Pubblica di Unimore comprende ricercatori e
docenti del settore di Igiene Generale ed Applicata, esperti in Epidemiologia, Igiene
ambientale, Educazione Sanitaria e Sanità Pubblica, e dei settori della Medicina del
Lavoro, Scienze Infermieristiche, Medicina Legale e Medicina Generale.
Lo compongono: Gabriella Aggazzotti, Annalisa Bargellini, Paola Borella, Paola
Ferri, Tommaso Filippini, Elena Righi, Sergio Rovesti, Fabriziomaria Gobba,
Enrico Silingardi, Maria Stella Padula e Marco Vinceti.
Diversi e complementari i filoni di ricerca che caratterizzano il gruppo: oltre agli studi
epidemiologici sui rischi espositivi, sono numerosi i progetti di ricerca, coordinati e
gestiti dal gruppo, ma con forti legami interdisciplinari, che hanno l’obiettivo di sviluppare
interventi per la promozione della salute e di proporre le più moderne strategie per la
prevenzione delle malattie infettive e non infettive.
Riguardano studi sui rapporti tra fattori ambientali e professionali e salute per
individuare e caratterizzare i rischi di esposizione a sostanze tossiche (es. pesticidi,
metalli e metalloidi, trialometani) e a fattori fisici, quali le radiazioni non ionizzanti, generate
ad esempio dalla telefonia cellulare o dalle teletrasmissioni, e le radiazioni ultraviolette,
derivanti dalla radiazione solare. Degni di nota sono gli studi sulla associazione tra
inquinamento da traffico e tumori infantili quali la leucemia, la ricerca dei fattori di
rischio ambientali coinvolti nell’insorgenza delle malattie neurodegenerative quali la SLA
e la demenza, e lo studio dei rapporti fra ftalati ed effetti sullo sviluppo neuromotorio
dei bambini, indagini che forniscono un contributo neuroepidemiologico peculiare e
qualificante all’interno del Progetto di Eccellenza del Dipartimento di Scienze Biomediche,
Metaboliche e neuroscienze.
Riguardano anche la diffusione e controllo di microrganismi opportunisti (es.
Legionella spp, Pseudomonas spp, ecc.) e infezioni correlate all’assistenza, con
particolare attenzione ai gruppi di persone che vivono in comunità (ospedali, case
di cura, residenze per anziani), particolarmente fragili al rischio di infezioni, come
oggi accade con il nuovo coronavirus. In questo ambito, alcuni studi riguardano
lo sviluppo e applicazione di nanomateriali in grado di contrastare la sopravvivenza
di batteri sulle superfici high touch, continuamente toccate dalle mani (problema di
grande interesse ed attualità), e si sperimentano nuovi disinfettanti utili a ridurre il rischio
di contaminazione idrica da batteri, studiandone, con strumenti innovativi come la
metagenomica, il loro impatto sulla comunità microbica dell’acqua.
E ancora progetti multidisciplinari di promozione della salute: indagini che
coinvolgono i bambini per quanto riguarda la loro educazione alimentare, e più in
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