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Qui sopra un sondaggio alle pazienti formatrici gnare a curare l’approccio di una relazione me-
del lab EduCare. dico –paziente-donna più empatica, che faciliti

Una paziente rilevava “il mio vero male era la la fiducia e il racconto della sofferenza da parte
deformazione del mio corpo, per il cambiamento della donna malata e di una caregiver, che nella
di vita, l’essere di peso… la consapevolezza del- eccessiva responsabilizzazione possa diventare

la non guarigione… la solitudine… di avere dif- una paziente nascosta, perché non riporta i suoi
ficoltà gestionali, organizzative, sociali, di essere disturbi… per non essere di peso.
isolata, di dover delegare, di paura di non farcela, Il professionista potrà imparare la differenza del
trascurare il partner non poter lavorare…”. prendersi cura della paziente donna per

E ancora “senso di colpa l’ho provato soprat- • la differenza di soglia percezione della sof-
tutto verso i miei figli anche se sono splendidi con ferenza e di resistenza al dolore;
me, come se meritassero una mamma *perfetta * • la differenza socioculturale di «ruolo di aiu-
che non generi ansia e preoccupazione…Senza to» nell’assistenza, nonostante la sofferen-
contare a volte l’imbarazzo che si può provare con za e i propri bisogni;

il proprio compagno nella gestione dei “difetti”,
pensando di essere meno seduttiva”. • la differenza del porre le domande di aiuto,
perché i suoi bisogni passano in secondo
Dallo studio delle differenze è possibile inse-
piano.

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