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Gaia Petrelli
Gaia Petrelli, la prima donna laureata in Electric Vehicle Engineering, è anche la prima
studentessa del dottorato a doppio titolo Unimore-University of Nottingham.
La Dott.ssa Petrelli ha iniziato a novembre il nuovo percorso formativo a cavallo tra
Modena e l’Inghilterra. Durante questa nuova esperienza avrà modo di approfondire la
conoscenza nel campo delle macchine elettriche per la mobilità sostenibile e sviluppare
attività di ricerca su nuove soluzioni che, pur garantendo elevate prestazioni, riducano
l’uso di terre rare e rame: materiali poco sostenibili o geopoliticamente problematici.
Queste attività hanno un fortissimo interesse nel campo dell’elettrificazione dei trasporti
e nella sostituzione degli azionamenti oleodinamici coi più moderni e meno impattanti
azionamenti elettrici.
Durante la sua attività, inoltre, la Dott.ssa Petrelli potrà contare sull’appoggio del
laboratorio MeltingLAb della Scuola di Ingegneria e il Power Electronic and Machine
centre dell’Università di Nottingham.
“Sono molto contento dal risultato conseguito da Gaia Petrelli - commenta il Prof.
Giovanni Franceschini, Ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” -
che è stata una mia studentessa fin dai tempi della triennale di veicolo qui a Unimore:
Gaia ha sempre dimostrato una grande passione per le discipline STEM unita a capacità
non comuni. Ritengo che la sua preparazione, ovvero una base di tipo meccanico-
industriale su cui Gaia, iscrivendosi a EVE, ha innestato le più moderne conoscenze nel
campo dell’elettronica di potenza, delle macchine elettriche del controllo e dei sistemi
energetici di tipo elettrico sia in questo momento vincente.
La possibilità che le offrirà il doppio titolo, con una esperienza all’estero prolungata e di
prestigio, non farà che accrescere ulteriormente il suo profilo di ingegnere e ricercatore
dedicato all’innovazione nel campo della mobilità. Campo particolarmente in fermento e
oggetto di forte interesse da parte del Next Generation EU e del PNRR in cascata con
la costituzione del Centro di Mobilità nazionale di cui il nostro Ateneo è uno dei principali
attori.”
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