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Il laboratorio del Prof. Mapelli, dislocato
        nei locali del Biostab al Policlinico di Modena,         Jonathan Mapelli è Professore associato di Fisiologia
                                                                 generale (SSD BIO/09) presso il Dipartimento di
        si è dotato di un prezioso strumento per la              Scienze Biomediche, metaboliche e neuroscienze.
        microscopia a due fotoni, grazie al contributo
        del MIUR, nell’ambito dei fondi premiali per i           Nato a Merate (LC) nel 1976, si è laureato in Fisica
                                                                 nel 2002 con una tesi in Fisiologia, riguardante le
        Dipartimenti di eccellenza nel quadriennio 2018-22.      connessioni sinaptiche fra cellule del Golgi e cellule

             La  microscopia STED, strumento                     granulari nel cervelletto nel ratto.
        presente al Centro Grandi Strumenti, permette            Nel 2005 ha ottenuto il dottorato in Scienze
        ad un microscopio confocale di raggiungere               fisiologiche presso l’Università di Pavia, analizzando
        una risoluzione nell’ordine dei 50 nm.                   l’organizzazione spaziale e la plasticità dello strato

             SMART BRAIN analizzerà ad altissima                 granulare cerebellare con tecniche di  imaging
        o alta risoluzione solo una piccola porzione             innovative.
        del campione ed utilizzerà questi dati per               Dopo il dottorato, ha approfondito i propri studi in
        ricostruire la struttura della parte rimanente.          diverse, prestigiose sedi, tra cui il Laboratorio di

             Al termine dell’indagine microscopica saranno       Spettroscopia Non Lineare (LENS) di Firenze e il Brain
        disponibili tre livelli di conoscenza del tessuto:       Connectivity Center dell’IRCCS “Istituto Casimiro
                                                                 Mondino” di Pavia.
        uno ad altissima risoluzione, su un frammento
        piccolissimo di campione; uno a risoluzione dieci        Nel 2011 è assunto in ruolo come Ricercatore in

        volte minore, su un frammento dieci volte più            Fisiologia generale presso il nostro ateneo, e dal 2018
                                                                 è Professore associato nello stesso SSD.
        grande; uno a bassa risoluzione, su tutto il tessuto.
        L’obiettivo finale è ricostruire l’architettura dell’intero
        campione: qui entra in gioco l’unità di bioinformatica

        del Prof. De Plas che ha sviluppato algoritmi di
        machine learning e intelligenza artificiale, in grado
        di sfruttare i dati ad alta risoluzione ottenuti in
        una piccola porzione di tessuto per ricostruire ad       The Human Brain Project (HBP) nasce nel 2011

        alta risoluzione la struttura dell’intero campione.      dall’idea di Henry Markram: provare a simulare in silico
             Rilevanti sono le ricadute attese in ambito medico   il funzionamento della mente umana.
        per quanto riguarda l’insorgenza dell’epilessia.         È uno dei quattro “progetti bandiera” (flagship) di Future
                                                                 and Emerging Technology, i più grandi progetti scientifici
                                                                 mai finanziati dall’Unione Europea, nel quale sono impiegati
                                                                 direttamente circa 500 scienziati in oltre 100 università
                                                                 in tutta Europa.


                                                                 L’approccio iniziale del progetto era partire dalla
                                                                 simulazione della struttura e del funzionamento delle
                                                                 singole cellule, che costituiscono il cervello, per arrivare
                                                                 a ricostruirne la rete di relazioni tra le cellule a livelli di
                                                                 complessità crescenti, fino a simulare l’intero cervello.

                                                                 Oggi HBP utilizza anche approcci alternativi e diversi
                                                                 gruppi di ricerca partono da una prospettiva inversa:
                                                                 studiare le dinamiche di funzionamento di reti neuronali
                                                                 cerebrali molto estese e di quali siano i principi funzionali
                                                                 ed organizzativi che consentono di comunicare tra di loro.




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