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taya in Bolivia a 5.300 m s.l.m.. Obiettivo comune,
                l’identificazione dei principali gas precursori della
                formazione di nanoparticelle in atmosfera in varie
                aree del globo, in condizioni indisturbate, per co-

                noscere l’influenza della biosfera sulle nubi e sul
                clima.

                “Tra i vari composti atmosferici, gli aerosol – affer-
                ma il Prof. Bigi - sono quelli con l’impatto climatico
                di cui la scienza ha maggior incertezza, soprattut-
                to per la loro influenza sulle nubi che motiva un
                impegno scientifico globale con ricerche di varia
                natura, come campionamenti diretti in nube, ana-
                lisi di immagini satellitari o misure al suolo in alta
                quota, come questo studio”.

                Il Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Cli-
                matico (IPCC) stima che l’effetto complessivo degli
                aerosol porti ad un raffreddamento del clima,

                altro aspetto da tenere in considerazione in un
                probabile scenario di riduzione di inquinanti atmo-
                sferici, es. per il biossido di zolfo (SO ).
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                Le metodologie applicate in queste ricerche

                sono utili per studiare anche le zone forte-
                mente  inquinate  come  la pianura  Padana,
                per poter stimare il contributo delle sorgenti di
                emissioni gassose e della meteorologia locale sul-
                la formazione di alte concentrazioni di particolato.

                Si tratta di una prospettiva che è già realtà a Pechi-
                no, dove strumentazione simile a quella portata in
                Piramide sull’Himalaya sta fornendo informazioni
                molto precise sulla composizione delle particelle
                e con un’alta risoluzione temporale, permettendo
                una suddivisione tra particelle di origine puramen-

                te gassosa e non.
                In Europa il recente  Green Deal promuove un

                monitoraggio diffuso di nanoparticolato anche in
                ambiente  urbano: “questa  attività,  affiancata da
                strumentazione ad alta risoluzione in siti specifi-
                ci – conclude il Prof. Bigi - è fondamentale per
                comprendere meglio il ruolo delle fonti emissive
                e i processi di trasformazione dei composti in at-
                mosfera”.




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