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IDEM, una start up di Unimore per la
Gender Equality
n Italia sono ancora molte le barriere della gender equality è diventata oggi uno stru-
che si frappongono alla parità di trat- mento “fondamentale - afferma lo stesso EIGE -
tamento di donne e uomini nel mondo per stabilire punti di partenza, che consentano di
del lavoro. Pregiudizi e stereotipi di misurare i progressi, identificando i gap critici e le
Igenere paiono profondamente radica- sfide di genere, così da sviluppare linee guida per
ti nella nostra cultura e si riproducono all’interno il loro miglioramento e l’innovazione”.
delle nostre organizzazioni, traducendosi in se- IDEM srl, start up universitaria dell’Università
gregazione verticale e orizzontale, e dando luogo di Modena e Reggio Emilia, nasce in risposta a
a differenziali retributivi a svantaggio delle questa necessità e la declina al livello delle orga-
donne. Il fenomeno è spesso sottovalutato, anche nizzazioni lavorative, private e pubbliche: misurare
perché manca una reale consapevolezza della la gender equality di un’organizzazione, individua-
sua dimensione e del suo impatto economico re gli ambiti in cui permane gender gap e diagno-
e sociale. sticarne le cause, e conseguentemente abilitare
L’indice sull’uguaglianza di genere, ideato l’organizzazione a impostare politiche e pratiche
dall’EIGE (European Institute for Gender Equality) finalizzate al miglioramento della propria gender
per misurare i progressi negli stati dell’UE, po- equality.
siziona l’Italia fra i posti più in basso nella La proprietà intellettuale di IDEM Srl è un ori-
classifica, con un indice generale del 63,5%, ginale modello di misurazione della gender
contro una media europea del 67,9%. La equality sviluppato da ricercatrici e ricer-
componente dell’indice relativa al lavoro, che ana- catori del Dipartimento di Economia Marco
lizza la differenza tra donne e uomini rispetto alle Biagi e della Fondazione Marco Biagi sulla
opportunità di accesso all’occupazione, e a buone base dello stato dell’arte scientifico e metodolo-
condizioni di lavoro, è quella in cui il nostro Paese gico internazionale e applicato nelle organizzazio-
si discosta di più dalla media europea (-8,9%) e ni in base a criteri di praticità adeguati ai sistemi
ciò conferma quanto i progressi fatti negli ultimi informativi aziendali. Il modello analizza quattro
15 anni in questo ambito siano ancora insufficien- dimensioni organizzative della gender equality:
ti. A ulteriore conferma di ciò abbiamo i dati ri- la carriera (12 variabili), ovvero l’accessibilità
levati dall’Osservatorio JobPricing, che segnalano (in condizioni paritarie) e l’accesso effettivo del-
un divario retributivo a favore degli uomini (gender le donne alle posizioni direttive e manageriali; la
pay gap) dell’11,1%, che cresce al 20,7% se si retribuzione (7 variabili), cioè la gestione dei si-
considerano le ore lavorate: in pratica, in Italia le stemi retributivi secondo criteri di equità e merito
donne lavorano per 12 mesi, ma vengono pagate (effettivi); l’organizzazione del lavoro (12 varia-
per 11 mesi scarsi. Per tutto ciò, la misurazione
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