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quenza del 10-20% in individui di età superiore a caratterizzare la risposta infiammatoria intesti-
ai 65 anni. Tuttavia, sebbene non tutti gli individui nale in diversi modelli sperimentali, per scoprire
con CHIP sviluppino tumori del sangue, la CHIP è quali molecole pro-infiammatorie promuovano la
associata a un aumento del rischio di sviluppa- replicazione delle cellule mutate in DNMT3A e/o
re neoplasie ematologiche nel corso del tempo, JAK2V617F. Inoltre, i ricercatori si focalizzeran-
portando a ipotizzare che la CHIP sia uno step no specificamente sui cambiamenti molecolari
precanceroso, necessario ma non sufficiente per e funzionali che occorrono a livello delle cellule
l’evoluzione a tumore vero e proprio. staminali del midollo osseo che portano tali muta-
zioni, al fine di identificare i meccanismi alla base
Il gene più frequentemente mutato nella CHIP è
DNMT3A e mutazioni a carico di questo gene ven- dell’espansione del clone pre-tumorale e del clo-
gono comunemente riscontrate anche nei pazienti ne tumorale.
con un particolare tipo di tumore del sangue, detto Nel complesso, la ricerca mira a identificare i
neoplasia mieloproliferativa cronica (NMP). Capire fenomeni biologici che permettono alle cellule tu-
dunque come cellule con questa mutazione pos- morali di sfruttare l’ambiente pro-infammatorio a
sano avere un vantaggio nella replicazione e dun- proprio vantaggio, e di conseguenza identificare
que nell’espansione della lesione precancerosa e delle strategie anti-infiammatorie precise per con-
del tumore è fondamentale per il futuro sviluppo di trastare questo fenomeno.
terapie adeguate. In particolare, fattori “estrinseci” I PNRR 2022 PNRR del Dipartimento di Scienze
ed “intriseci” alla cellula mutata stessa possono Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze si chiu-
avere un ruolo nella crescita delle cellule CHIP e dono con il progetto innovativo coordinato dalla
cellule NMP che sono mutate nel gene DNMT3A. Prof.ssa Sendy Caffarra su rimedi alla crisi
Tra i fattori intrinseci, mutazioni secondarie in altri dell’alfabetizzazione.
geni, come ad esempio JAK2V617F, sono parti-
colarmente comuni in pazienti NMP che portano Leggere è una abilità cognitiva fondamentale
anche la mutazione in DNMT3A. Tra i fattori estrin- che aumenta il potenziale intellettuale e profes-
seci, l’infiammazione sembra giocare un ruolo sionale di ogni essere umano. La mancanza di
cruciale nella moltiplicazione di cellule mutate. questa competenza strategica riduce le probabi-
lità di partecipazione civile e/o politica e aumenta
Lo scopo principale di questo progetto è quindi il rischio di povertà ed esclusione sociale. Essere
investigare con quali meccanismi l’infiammazione, un lettore competente aumenta la qualità della
in particolare la particolarmente frequente infiam- vita e aumenta le possibilità di agire da cittadino
mazione intestinale causata da disbiosi (alterazio- informato.
ne della flora batterica normalmente presente nel
colon), possa stimolare l’espansione delle cellule L’importanza della lettura nelle nostre vite è
mutate per DNMT3A e che ruolo abbia questa in- perfino aumentata negli ultimi 20 anni, quando il
fiammazione nel permettere la crescita del tumore testo scritto è diventato una parte sempre più per-
in cui le cellule presentano simultaneamente mu- vasiva delle nostre vite a seguito della globalizza-
tazioni in DNMT3A e JAK2V617F. zione e degli sviluppi tecnologici. Sfortunatamente
la situazione di alfabetismo in Italia continua ad
In questo progetto di ricerca finanziato attraver- essere preoccupante.
so il programma PRIN PNRR 2022, il Dr. Ruggiero
Norfo di Unimore, coordinatore dello studio e il Dr. L’Italia è il penultimo paese europeo in base alla
Giacomo Coltro dell’Università di Firenze, mirano quantità di tempo giornaliero dedicato alla lettura
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