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ti quantistici che possono essere manipolati per
eseguire compiti che non possono essere emulati
dalle controparti ordinarie, grazie a processi quan-
tistici che non hanno analoghi classici.
Le unità di informazione quantistica – i qubit
– hanno il potenziale per eseguire algoritmi quan-
tistici che non sono trattabili dai computer classici
o comunicazioni sicure basate sul teorema di non
clonazione della meccanica quantistica.
“La ricerca proposta sfrutterà risorse computa-
zionali e sperimentali in diverse direzioni prece-
dentemente inesplorate: proponiamo di studiare i
processi di spin-strain e spin-fonone per miglio-
rare l’interfaccia opto-meccanica dei difetti con
spin per la comunicazione e il rilevamento quan-
tistico. L’effetto della deformazione sulle proprietà
spin-optoelettroniche dei difetti puntiformi sarà
quantificato teoricamente utilizzando simulazioni
da principi primi basate sulla teoria del funziona-
le della densità a cui verranno incorporati effetti
a molti-corpi in grado di descrivere le eccitazioni
nel materiale. I risultati delle simulazioni verranno
confrontati con misurazioni sperimentali che utiliz-
zano la microscopia confocale. Studieremo i centri
di colore nei semiconduttori per il rilevamento e la
comunicazione, identificando difetti stabili in ma-
teriali tecnologicamente rilevanti con lunghi tempi
di coerenza di spin. Ci concentreremo sui processi
indotti dalla deformazione strutturale come mez-
zo per adattare l’interfaccia ottica del difetto con
spin” – commenta Marco Govoni.
Il programma utilizzerà il supercomputer Le-
onardo al Cineca e software scientifico d’avan-
guardia, abilitato all’uso della GPU grazie a uno
sviluppo congiunto con gli Stati Uniti. Al progetto
parteciperanno anche studenti di dottorato e po-
stdocs, che avranno l’opportunità di affinare le
proprie competenze e contribuire allo sviluppo
delle tecnologie quantistiche, un campo in rapido
avanzamento.
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