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I ranking internazionali
I ranking accademici rappresentano oggi una vetrina fondamentale per la strategia globale
di tutte quelle realtà universitarie proiettate verso la collaborazione con l’estero e la mobilità di
docenti, studenti e personale. Il posizionamento nei ranking è uno dei fattori maggiormente
rilevanti per la valutazione di un partner universitario o per misurare la propria capacità di
attrarre talenti da altri paesi.
Queste classifiche rappresentano dunque una componente strategica del settore dell’alta
formazione in grado di offrire una comparazione immediata dei migliori atenei, mostrando pun-
teggi che sono il risultato della combinazione di differenti criteri e dati.
Le due più popolari su scala mondiale e con un maggiore impatto mediatico sono quelle
pubblicate da Times Higher Education (THE), in collaborazione con Elsevier e da Quacquarelli
Symonds (QS). Le loro metodologie affiancano criteri di misurazione della reputazione accade-
mica (sotto forma di sondaggi) a indicatori più strettamente numerici. Una fonte comune per
entrambi è il database Scopus di Elsevier.
Il THE World University Rankings include nella sua ultima edizione oltre 1.250 istituzioni ap-
partenenti a 86 paesi. I suoi 13 indicatori sono suddivisi in cinque pilastri principali: didattica,
ricerca, prospettive internazionali, citazioni e trasferimento tecnologico. Tra gli elementi principali
del ranking troviamo il sondaggio che Thomson Reuters, per conto di THE, invia a professori e
ricercatori universitari, selezionati da secondo criteri di “maggiore rappresentatività nella propria
area disciplinare”. Un sondaggio della durata di 20 minuti in cui si chiede di individuare quali sono
le migliori istituzioni accademiche a livello mondiale nel proprio settore tra le migliaia messe a di-
sposizione, sia in ambito didattico che di ricerca. È inoltre possibile segnalare, oltre all’istituzione
nel suo complesso, un particolare dipartimento o centro di ricerca al suo interno che rappresenti
un fiore all’occhiello in quell’area disciplinare. L’edizione 2020 ha tenuto conto di 21.000 son-
daggi accumulati da THE nel biennio 2018-2019.
Il QS World University Rankings stila ogni anno una classifica delle 1.000 migliori università
mondiali tra le migliaia prese in considerazione, 5.500 nell’edizione 2021. I sei pilastri considerati
sono reputazione accademica, reputazione nel mondo del lavoro, citazioni per docente all’inter-
no del database Scopus, rapporto docenti/studenti e presenza di docenti e studenti internazio-
nali. I primi due indicatori, di natura reputazione, vengono misurati tramite dei sondaggi inviati
ai migliori rappresentanti accademici dei vari settori scientifico-disciplinari segnalati dagli atenei
giudicati, oppure a rappresentanti del mondo privato che vedono nelle università i più importanti
“fornitori” di personale. Le opinioni vengono poi ponderate con indicatori regionali a seconda
dell’area geografica di provenienza dell’intervistato. Nell’edizione 2021 del ranking sono stati
contattati 100.000 figure nel settore universitario e 50.000 in quello privato per costruire questa
rappresentazione della reputazione accademica degli atenei valutati.
La performance di Unimore nei ranking di QS e THE trova storicamente il suo punto di
forza negli indici relativi al numero di citazioni nel database Scopus per ciascun docente,
un fattore che per THE ha un peso del 30% sul giudizio complessivo mentre per QS si attesta
al 20%. Basti considerare che se Unimore venisse giudicata unicamente su questo aspetto, QS
collocherebbe il nostro Ateneo alla posizione 208 a livello mondiale (mentre il giudizio comples-
sivo nell’ultima edizione ci colloca nel range 750-800), con un valore normalizzato dell’indicatore
pari a 109 quando la mediana globale di tutti i partecipanti al ranking si ferma a 49. Migliore è
la performance complessiva nel World University Rankings di THE, che vede Unimore attestarsi
nell’ultima edizione nel range 401-500 al mondo.
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