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di ricerca con una forte vocazione interdisciplinare
che ne caratterizza la progettualità in ogni sua for-
ma”.
La biblioteca della vita vuole rappresentare
un contributo utile a chiarire, su diversi piani, la
complessità e l’intreccio dei momenti culturali che
concorrono alle trasformazioni e al progresso del
sapere.
“Ricostruire il grande dibattito nato tra fine Ot-
tocento e inizio Novecento attorno alla proposta
di Darwin – spiega il Prof. Mauro Mandrioli,
responsabile delle collezioni storiche del Dipar-
timento di Scienze della Vita – ci mostra che la
scienza è una impresa storica e collettiva. Spes-
so ci liberiamo senza esitazioni delle opere degli
scienziati del secolo scorso, giudicandoli superati.
Comprendere la storia delle idee scientifiche all’in-
terno del loro contesto (osservare cioè la scienza
innanzitutto attraverso gli occhi delle persone che
l’hanno fatta) ci consente invece di constatare che
la scienza non progredisce lungo una linea retta,
ma ponendo in discussione tante possibili vie di
sviluppo per poi dare seguito solamente a quelle
supportate dal consenso della comunità scienti-
fica”.
Il progetto prevede l’organizzazione di eventi di
disseminazione dei risultati ottenuti e di un con-
vegno finale, ma anche di attività volte a favorire
la fruizione dei materiali digitalizzati da parte di
scuole e studiosi interessati alla biologia evoluzio-
nistica e alle sue teorizzazioni.
“Le attività di disseminazione – conclude la Prof.
ssa Vallori Rasini – sono importanti tanto quanto
l’analisi scientifica. Dare agli studenti la possibilità
di vedere come e per quali vie si è evoluta la teoria
dell’evoluzione permetterà loro di avere un’idea
più realistica del modo in cui procede la scienza,
che spesso incorre in errori e fraintendimenti”.
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