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ed enti locali, che anzi, semmai, sono state ten-
                tate con la ventilata possibilità di ottenere parte
                delle entrate tributarie derivanti dal gioco, ciò che
                rischierebbe di indurle a desistere da tutte quel-

                le misure di prevenzione che esse finora hanno
                posto in essere con maggiore incisività rispetto a
                quanto fatto dallo Stato.

                  Infine, si pone anche il problema di ciò che il de-
                creto non disciplina, come per esempio il gaming, il
                cui confine con il gambling (gioco d’azzardo), spe-
                cialmente on line, si va sempre più assottigliando,
                o la materia delle criptovalute, l’investimento nel-
                le quali non è meno aleatorio dell’azzardo vero e
                proprio, secondo un’indicazione pervenuta anche

                dall’attuale Governatore della Banca d’Italia.

                  Insomma, le questioni in campo sono ancora
                molte e saranno oggetto dei futuri sviluppi della ri-
                cerca. Da un lato, infatti, sono attesi (almeno) altri
                due decreti, uno sul gioco d’azzardo fisico ed un
                altro sui profili strettamente fiscali, che potrebbero
                essere la leva – se solo il legislatore lo volesse –
                per disincentivare il gioco e prevenire per questa
                via il relativo disturbo patologico.

                  Peraltro, oltre all’aspetto strettamente scienti-
                fico, il progetto si pone l’obiettivo di creare una

                sinergia con altre Istituzioni e con il Terzo Setto-
                re impegnato in questo ambito. In questo senso
                si sta in  particolare proseguendo  il dialogo  con
                l’ASL, da tempo impegnata nella prevenzione e
                cura del GAP, ed attualmente in fase di creazione
                di un tavolo con le Associazioni del settore ludico
                del territorio per valorizzare l’aspetto positivo del
                fenomeno e contrastare con il gioco sano quello

                patologico: un interessante modello alternativo,
                fondato sulla co-progettazione, che potrebbe rap-
                presentare una nuova e diversa risposta al dilaga-
                re del fenomeno.













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