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creare interesse e generare contatti, ma anche deve fare conoscere a tutti il ruolo vitale per lo
raccogliere idee, bisogni, esperienze sviluppate sviluppo dei territori di queste iniziative di impren-
nel contesto pratico. ditorialità accademica, che possono portare sul
2) La ricerca applicata e le attività di mercato nuova conoscenza in forma di prodotti o
consulenza svolte sulla base di contratti o servizi, ma anche possono favorire nuova occupa-
convenzioni con committenza esterna e ri- zione e generare valore economico per l’ateneo e
volte principalmente a contribuire all’inno- per la società.
vazione delle imprese. Vista la natura di ateneo 5) I percorsi di formazione continua,
pluridisciplinare e di ricerca, le competenze che progettati e sviluppati anche in collabora-
Unimore è in grado di mettere in campo riguar- zione con l’esterno, per soddisfare i fabbisogni
dano un ampio ventaglio di settori all’interno delle formativi in continua evoluzione delle imprese,
scienze dure e dell’ingegneria, delle scienze della della scuola, del terzo settore, della pubblica am-
vita e salute, e delle scienze umanistiche, socia- ministrazione e del personale medico-sanitario. In
li, giuridiche ed economiche. La comunicazione questo campo la comunicazione ha il ruolo cru-
qui deve tenere allineato il contesto esterno con ciale di fare conoscere questa offerta formativa
quanto di nuovo e rilevante si fa nei laboratori e mirata intercettando sia i nuovi bisogni sia i nuovi
nei centri di ricerca. Deve sapere parlare anche fruitori.
con pubblici professionali e specialistici. 6) I progetti di formazione alla impren-
3) Le attività creative e di innovazione ditorialità per studenti, organizzati in stretta
svolte dai docenti e ricercatori, che possono dare collaborazione con le imprese, e i percorsi
luogo a invenzioni tutelabili, dal punto di vista della di supporto allo sviluppo di idee imprendito-
proprietà intellettuale e dei diritti di sfruttamento riali e startup che raccolgono le proposte di
commerciale, mediante lo strumento del bre- imprese e istituzioni. La comunicazione qui è,
vetto. La comunicazione in questo caso deve raf- per così dire, fatta molto di sostanza. La sostanza
forzare e accelerare i processi di valorizzazione di è quella comunicata dai progetti imprenditoriali
questa conoscenza. Deve cercare partner interes- che gli studenti sono in grado di generare durante
sati a sfruttare queste conoscenze, riconoscendo e al termine di questi percorsi formativi.
ad esse un valore economico. È una comunica- 7) La tutela del ricco patrimonio cul-
zione che si fa con piattaforme aggiornate, con turale dell’Ateneo, fatto di collezioni museali e
banche dati, ma anche con un lavoro capillare di archivi, da valorizzare favorendo l’accessibilità a
comunicazione ad hoc per singoli soggetti econo- un pubblico ampio, innovandone la funzione edu-
mici potenzialmente interessati. cativa e creando spazi di fruizione pienamente vi-
4) La creazione di imprese spin off, vibili dalla collettività. La comunicazione qui è fat-
come strumento di valorizzazione della ricerca e ta molto di simboli. Deve guidare la comunità alla
con il fine di favorire lo sviluppo di nuove tecnolo- scoperta di patrimoni spesso invisibili, deve farli
gie, prodotti e servizi innovativi e la loro diffusione. rivivere nell’interazione con pubblici non specia-
Gli spin off possono prevedere la partecipazione listici, deve attraverso di essi rafforzare l’identità
di personale dell’Ateneo oppure essere promossi storica dell’ateneo come organizzazione aperta e
da studenti (junior spin off). La comunicazione qui integrata nella società.
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