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nali, consapevole come la conoscenza generata esterno. Alcuni di questi canali sono affidati alla
attraverso la ricerca e attraverso la formazione nei capacità di dialogo e interazione dei ricercatori e
corsi di laurea, nei master, nei dottorati si debba dei gruppi di ricerca che lavorano nei dipartimenti.
intrecciare sempre coi fabbisogni complessi di È una comunicazione su base spesso personale,
una società in evoluzione, continuamente talvolta rivolta a piccoli target di soggetti interes-
riplasmata da transizioni rapide e profon- sati allo scambio e condivisione di conoscenza e
de. Tra quelle che oggi stanno marcando il no- con cui già si condividono linguaggi scientifici e
stro futuro in modo decisivo basta ricordare la affinità di competenze; talvolta rivolta ad un pub-
transizione digitale, la transizione verso la blico più ampio per allargare la platea di sogget-
sostenibilità e la conversione energetica, gli ti esterni interessati e per diffondere linguaggi e
effetti ancora largamente inesplorati dell’intelli- competenze. Altri canali di comunicazione hanno
genza artificiale, la rivoluzione tecnologica in un respiro istituzionale e sono destinati a rivolgersi
molti settori fondamentali della nostra economia, a pubblici molteplici e a target più ampi.
il fronte sempre aperto dell’inclusività sociale. In quest’ottica è sicuramente importante avere
Fare terza missione in università oggi significa in- pagine nel sito web di ateneo dedicate alla
teragire profondamente, su questi temi e su molti terza missione in grado di parlare verso l’e-
altri, con porzioni vaste della società e dei territori sterno, verso la società e il mondo delle imprese.
di riferimento. Con linguaggi chiari, dando informazioni e provan-
C’è un termine che rispecchia bene questo sfor- do ad aprire strade per dialoghi più profondi. È
zo delle università nel cercare un contatto più pro- quanto abbiamo cercato di realizzare recentemen-
fondo col contesto esterno. È quello di “Engaged te, con la collaborazione dell’Ufficio Ricerca, Tra-
University”. Riflette la volontà delle università di sferimento Tecnologico e Terza Missione, dell’Uf-
prendersi carico di questi bisogni di innovazione ficio ILO e dell’Ufficio Comunicazione di Ateneo e
e di assumere una responsabilità maggiore nello con il supporto tecnico dei servizi informatici di
sviluppo della società. Diventando “engaged” l’u- ateneo. La nuova edizione della sezione sulla
niversità ha molto da dare, molta conoscenza e ri- terza missione nel sito di ateneo (www.uni-
sorse da condividere, molte competenze nuove da more.it/terzamissione/) vuole mettere al centro
consegnare. Ma ha anche molto da guadagnare, le attività fondamentali della terza missione svolte
dialogando con le differenti comunità con cui gli nel nostro ateneo, con un particolare riguardo ai
atenei si trovano ad interagire e imparando dalle pubblici esterni all’università.
loro conoscenze e dal loro patrimonio di esperien- I campi di possibile azione a cui si può accedere
ze pratiche. attraverso il sito sono svariati, riflettendo l’artico-
La terza missione è fatta di contatto, di dialo- lazione e la vastità di intervento della terza
go, di scambio. Per questo la comunicazione missione di Unimore.
è centrale per la terza missione. Ne rende 1) Il cosiddetto “Public Engagement”, ov-
intelligibile il ruolo e ne fa capire le opportunità. vero l’insieme di attività svolte dall’Ateneo, dalle
Fa nascere le interazioni e crea le condizioni per sue strutture o dai singoli o gruppi di docenti o
coinvolgere gli individui e le organizzazioni esterne ricercatori, senza scopo di lucro, con valore
alle università. educativo, culturale e di sviluppo della so-
Unimore sta lavorando per tenere aperti e ampi i cietà e rivolte a un pubblico non accade-
canali di comunicazione con gli attori del contesto mico. In questo campo la comunicazione deve
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