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la mia esperienza lavorativa pregressa sia stata determinante nel mio percorso formativo
                e di ricerca, che a sua volta è stato fondamentale per il mio lavoro.

                Il dottorato ha infatti arricchito le mie conoscenze e ampliato i miei orizzonti: io, che da
                sempre mi occupo di supporto nell’ambito dei progetti di ricerca nazionali, ho potuto
                “sconfinare” anche in ambito europeo.




                Perché il cielo è blu
                Sono cresciuta sulle rive del Mar Baltico. Finita la stagione turistica, la domenica, comin-

                ciavano le passeggiate con mio padre sulla spiaggia. Mi spiegava perché il mare è verde
                o grigio, come fa l’acqua a muoversi, perché il cielo è blu. In quei momenti ho cominciato
                ad appassionarmi alla scienza. Ho studiato Chimica e mi sono specializzata in Chimica
                teorica, prima col dottorato poi come post-doc. Dopo varie peripezie sono arrivata in Ita-
                lia, prima all’Università di Perugia poi a quella di Bologna. Qui ho lavorato in un gruppo di
                ricerca molto forte nei progetti europei. Il mio supervisor aveva bisogno di qualcuno che
                seguisse il management di un progetto, così mi ci sono buttata. E, sorpresa, ho trovato
                che fare questo lavoro fosse molto complesso ma anche molto interessante. Due anni

                dopo ho cominciato a dedicarmi completamente alla gestione di progetti e alla scrittura
                di proposte.

                I 14 anni di ricerca precedenti sono stati molto utili per capire quali problemi devono
                affrontare ricercatori e ricercatrici, e anche per unirsi alla gioia che si prova quando una
                proposta viene finanziata, un risultato viene pubblicato o convertito in un brevetto.



                Artigiani/e di idee

                La mia esperienza è prova di quanto il dottorato sia stato fondamentale, non tanto – o
                meglio, non solo - per acquisire nuove conoscenze, quanto per aprirmi la strada a una
                carriera lavorativa nell’ambito della progettazione e dei finanziamenti europei.

                Ho cominciato a interessarmi di dinamiche territoriali e politiche pubbliche ai tempi del
                corso di laurea e per questo ho deciso di iscrivermi al dottorato in Pianificazione Territo-
                riale e Politiche Pubbliche del Territorio dell’Università IUAV di Venezia. La mia ricerca si è
                concentrata sullo studio degli impatti dei progetti europei sulla città, collaborando come

                consulente del Comune di Venezia per un progetto Central Europe. Da quel momento
                l’euro-progettazione è diventata il mio lavoro e le competenze acquisite con il percorso
                di dottorato sono diventate cruciali.
                Scrivere un progetto non è solo seguire un insieme di regole predeterminate, ma è

                essenzialmente un prodotto “artigianale”: la mano della progettista, la sua capacità di
                suscitare curiosità e di ben rappresentare obiettivi, azioni e possibili sviluppi sono fonda-
                mentali per avere successo.





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